[adrotate group="4"]

Io non mi sento vibonese, ma per fortuna lo sono… arrivano reazioni e commenti (2)

vibo corso vittorio da dieto

&NewLine;<p><strong><em>Il nostro editoriale che ottenendo una serie di reazioni immediate&comma; in quantità tale da essere confortante&period; Si stanno susseguendo una serie di risposte e condivisioni di molti vibonesi&period; Alcuni di questi pensieri&comma; più articolati&comma; riteniamo utile che siano pubblicati<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Cino Serrao&ast;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><em>A commento del nostro editoriale&comma; riceviamo e volentieri pubblichiamo queste riflessioni di Cino Serrao&comma; Giacinto per gli amici vibonesi&comma; economista che da tempo ormai vive soprattutto al Nord per motivi di lavoro&comma; ma che appena può torna volentieri nella sua città dove è nato&comma; cresciuto&comma; studiato ed ha ancora i suoi affetti familiari&comma; ringraziandolo per questo suo gradito contributo<&sol;em>&comma;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-embed is-type-wp-embed is-provider-vivipress wp-block-embed-vivipress"><div class&equals;"wp-block-embed&lowbar;&lowbar;wrapper">&NewLine;<blockquote class&equals;"wp-embedded-content" data-secret&equals;"gSymTTgnxW"><a href&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;2025&sol;02&sol;16&sol;io-non-mi-sento-vibonese-ma-per-fortuna-o-purtroppo-per-fortuna-lo-sono&sol;">Io non mi sento vibonese&comma; ma per fortuna o purtroppo&&num;8230&semi; per fortuna lo sono&excl;<&sol;a><&sol;blockquote><iframe class&equals;"wp-embedded-content" sandbox&equals;"allow-scripts" security&equals;"restricted" style&equals;"position&colon; absolute&semi; visibility&colon; hidden&semi;" title&equals;"&&num;8220&semi;Io non mi sento vibonese&comma; ma per fortuna o purtroppo&&num;8230&semi; per fortuna lo sono&excl;&&num;8221&semi; &&num;8212&semi; ViViPress" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;2025&sol;02&sol;16&sol;io-non-mi-sento-vibonese-ma-per-fortuna-o-purtroppo-per-fortuna-lo-sono&sol;embed&sol;&num;&quest;secret&equals;cu5ioCIDa5&num;&quest;secret&equals;gSymTTgnxW" data-secret&equals;"gSymTTgnxW" width&equals;"500" height&equals;"282" frameborder&equals;"0" marginwidth&equals;"0" marginheight&equals;"0" scrolling&equals;"no"><&sol;iframe>&NewLine;<&sol;div><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>C’era un tempo in cui Vibo Valentia brillava&period; Non solo in Calabria&comma; ma ben oltre i suoi confini&comma; era un punto di riferimento per cultura&comma; imprenditoria&comma; vitalità&period; Negli anni Ottanta&comma; Vibo era una città all’avanguardia&comma; un centro che sapeva osare&comma; innovare&comma; sperimentare&period; Qui si respirava il fermento di un luogo che non si accontentava di essere provincia&comma; che sapeva guardare avanti con coraggio e ambizione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era una città che pulsava di iniziativa&comma; dove il tessuto produttivo non si limitava alla mera sopravvivenza ma cercava di imporsi&comma; di crescere&comma; di distinguersi&period; L’industria&comma; il commercio&comma; l’agricoltura&colon; ogni settore aveva la sua energia&comma; la sua spinta propulsiva&period; Anche la cultura aveva una sua identità forte&comma; con teatri&comma; eventi&comma; incontri che animavano le strade e le piazze&comma; creando un tessuto sociale vivo&comma; dinamico&comma; autentico&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Oggi&comma; cosa resta di quella Vibo&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Resta il ricordo&comma; sbiadito&comma; custodito nelle memorie di chi ha vissuto quei tempi e si chiede dove si sia perso quel coraggio&comma; quella capacità di guardare oltre&period; Resta una città che sembra aver smarrito se stessa&comma; che si è lasciata avvolgere da un torpore che spegne ogni iniziativa&comma; ogni slancio&period; Strade vuote&comma; piazze silenziose&comma; luoghi che un tempo erano centri di aggregazione e oggi sono spazi senza identità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L’industria si è fermata&comma; il commercio sopravvive a fatica&comma; la cultura è ridotta a sporadiche iniziative che faticano a lasciare un segno&period; Vibo non osa più&period; Non sogna più&period; Non crede più in se stessa&period; È come se avesse smarrito la propria anima&comma; il proprio ruolo&comma; la propria capacità di essere guida e non semplice spettatrice della sua stessa decadenza&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Eppure&comma; la storia di Vibo è fatta di momenti di grandezza&comma; di uomini e donne che hanno costruito&comma; innovato&comma; reso questa città un punto di riferimento&period; La domanda è&colon; può Vibo risvegliarsi&quest; Può ritrovare il coraggio di essere ciò che era&comma; di tornare a essere motore e non zavorra&comma; di riscoprire il proprio valore&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Forse la risposta è nelle mani di chi oggi vive e ama questa città&period; Ma per farlo serve una cosa che a Vibo sembra essersi persa per strada&colon; la voglia di cambiare&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p> <em>&ast;Economista vibonese in trasferta<&sol;em><&sol;p>&NewLine;

Exit mobile version