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Ambulanze in coda all’ospedale di Vibo Valentia, interrogazione urgente di Mammoliti e Lo Schiavo

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&NewLine;<p><strong><em>Per i due consiglieri regionali d&&num;8217&semi;opposizione&comma; quanto accaduto è «Simbolo del fallimento della sanità calabrese»<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>«Le impietose immagini&comma; riportate dalla stampa&comma; di ben sette ambulanze in fila al Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia&comma; certificano l’ormai cronica criticità della sanità vibonese&period; Pur avendo già ampiamente denunciato la carenza di posti letto e le molteplici lacune della sanità territoriale di prossimità&comma; consideriamo tali immagini non degne di un Paese civile e non affatto coerenti con la quantità delle risorse disponibili che&comma; se utilizzate proficuamente&comma; dovrebbero garantire l’appropriatezza delle cure e l’erogazione di prestazioni e servizi»&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È quanto riferiscono&comma; esponendo l’interrogazione urgente rivolta al presidente della Giunta regionale&comma; Roberto Occhiuto&comma; sul caso delle ambulanze con pazienti a bordo ferme davanti al Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia&comma; i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti &lpar;Partito democratico&rpar; e Antonio Lo Schiavo &lpar;capogruppo del Misto – Liberamente progressisti&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>«In tale direzione &&num;8211&semi; spiegano i due consiglieri &&num;8211&semi; bisognerà conoscere come siano state utilizzate le risorse assegnate per l’ammodernamento tecnologico e digitale del presidio ospedaliero&comma; per l’acquisto di risonanze&comma; Tac&comma; mammografi e altre strumentazioni necessarie&period; Risorse che ammontano ad oltre 5 milioni di euro&period; Invece&comma; siamo a corto di barelle&comma; lettighe e altri dispositivi necessari al Pronto soccorso per una degna presa in carico delle persone&period; Tutto ciò è moralmente e civilmente inaccettabile e vicende come queste richiamano alla mente scenari a dir poco da Terzo mondo&period; È del tutto evidente che tali criticità si ripercuotono negativamente non solo sui cittadini&sol;utenti ma anche su tutti gli operatori&period; La verità è che la sanità vibonese è ormai da troppo tempo collassata e che da parte dell’attuale Governo regionale non si è fatto nulla per tutelare e difendere il sistema sanitario vibonese che rappresenta la punta più acuta e drammatica della crisi del sistema sanitario regionale&period; Di tutto ciò avrebbe dovuto discuterne e prenderne consapevolmente atto anche la Conferenza dei sindaci che ha&comma; in maniera faziosa&comma; escluso dall’ultima riunione ben tre consiglieri regionali&comma; denotando una concezione culturale e politica miope che stigmatizziamo&comma; auspicando un rapido confronto aperto a tutti gli attori istituzionali e associativi del territorio&period; Un confronto che punti ad assumere adeguate determinazioni&comma; rivendicare investimenti e provvedimenti adeguati per la sanità vibonese&comma; sempre più proiettata verso uno smantellamento inaccettabile&period; Sollecitiamo al signor Prefetto&comma; al quale abbiamo già richiesto un apposito incontro &&num;8211&semi; concludono Mammoliti e Lo Schiavo -&comma; la convocazione di un tavolo per incalzare chi detiene ruoli di responsabilità e governo ad assumere immediate soluzioni a garanzia del diritto costituzionale alla salute ormai fortemente compromesso»&period;<&sol;p>&NewLine;

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