La decisione ufficiale dello Stato Maggiore delle Difesa. Da oltre novant’anni questo fiore è anche un simbolo massonico dalla storia commovente e drammatica
È ufficiale. I militari italiani potranno indossare sull’uniforme una spilla che rappresenta il fiore «Non ti scordar di me» in memoria dei Caduti di tutte le guerre.
Lo ha deciso lo Stato Maggiore della Difesa – in una nota del marzo 2025 – stabilendo che «il Myosotis è adottato quale simbolo floreale a carattere permanente, come tangibile elemento raffigurativo riferibile ai Caduti di tutte le guerre e delle missioni di pace, da indossare nelle già istituite giornate in memoria dei Caduti».
«Per quanto prevede – conclude la comunicazione diramata ai vertici della Difesa – il Personale militare delle Forze Armate è autorizzato ad indossare sull’uniforme il predetto simbolo secondo le modalità riportate nella scheda in allegato B».
La notizia assume una valenza particolare e, a giudizio di alcuni, anche sorprendente, in quanto il Myosotis, questo il nome del fiore detto anche “Non ti scordar di me”, è stato adottato oltre 90 anni fa come simbolo della Massoneria. Una scelta, questa dell’adozione del Non ti scordar di me come simbolo massonico, che ha una storia drammatica, oltre che bella e commovente.
La scelta di questa adizione risale al 1933, quando Adolph Hitler ordinò la distruzione della Massoneria (Già nel 1925, invece, la Massoneria in Italia era stata messa al bando dal fascismo con una legge sulla disciplina delle associazioni, che fu discussa alla Camera dei deputati tra il 16 ed il 19 maggio, giorno in cui, a scrutinio segreto, la Camera approvò con 289 voti favorevoli e 4 contrari il disegno di legge, che era stato proposto direttamente da Mussolini). A quel tempo, in Germania erano attivi 85.000 e di questi ben 80 mila trovarono la morte per mano nazista. I restanti 5.000, il cui nome non era inserito sui libri della Grande Loggia, si nascosero e scelsero, come simbolo di riconoscimento, questo piccolo fiore, il Non ti scordar di me, come sostituto della tradizionale squadra e compasso e comunicando in questo modo di non essere stati scoperti e di essere ancora attivi. Si pensò infatti che tale nuovo simbolo avrebbe diminuito il rischio di riconoscimento dei Fratelli da parte dei nazisti che erano impegnati nella confisca totale dei beni di tutte le Logge massoniche.

Durante il decennio del potere nazista il distintivo di questo piccolo fiore blu, il “Non ti scordar di me” (Das Vergissmeinnicht) servì come segno grazie al quale i Fratelli poterono riconoscersi uno con l’altro in pubblico, nelle città, nei campi di prigionia e di concentramento. Intanto, in quegli anni la libera Massoneria tedesca operava al coperto e questo fiore delicato assunse il ruolo di simbolo della sopravvivenza dell’Istituzione in quegli anni bui.
Alla fine della Seconda Guerra mondiale, quando la Gran Loggia del Sole fu riaperta a Bayreuth nel 1947 dal Past Gran Maestro Beyer, un piccolo distintivo a forma di Non ti scordar di me fu ufficialmente adottato come l’emblema della prima riunione annuale dei Fratelli sopravvissuti agli amari anni della clandestinità. Alla prima riunione annuale della nuova Gran Loggia Unita di Germania nel 1948, il distintivo fu adottato come emblema massonico ufficiale in onore delle migliaia di valorosi Fratelli che continuarono i lavori anche sotto il nazismo. L’anno seguente, ogni delegato alla Conferenza dei Grandi Maestri a Washington, D.C., ricevette uno di questi distintivi da parte del Gran Maestro della Gran Loggia Unita di Germania Theodor Vogel.
Ma perché la scelta del “non ti scordar di me”?
Il piccolo fiore azzurro dotato di cinque petali, nel linguaggio floreale significa vero amore, amicizia e fedeltà (e con tale significato da allora è entrato a far parte della tradizione muratoria). Minuscolo e delicato fiore selvatico dai petali azzurro intenso, il non ti scordar di me (Myosotis) è sempre stato considerato simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza; sboccia in primavera sulla cosiddetta ‘erba dell’amore’, una piantina che cresce in basso, appartata e poco appariscente, in luoghi umidi e ombrosi, selvatica nei boschi o coltivata nei giardini. La denominazione di “nontiscordardimé” sarebbe legata ad un avvenimento occorso lungo il Danubio, in Austria: due giovani stavano scambiandosi le promesse attraverso il simbolo di questo fiore, ma lui cadde nel fiume e le gridò tale frase come promessa di eterno amore. Dagli antichi era chiamato erba sacra ed era usata nella preparazione di medicamenti per gli occhi. Secondo Plinio il Vecchio il fiore era considerato un simbolo di salvezza dal dolore.

Oggi viene adottato dalle Forze Armate italiane, perché il fiore di questa pianta: è di colore azzurro, colore Nazionale, ha cinque petali, che richiamano le cinque punte della “Stella d’Italia” (la stessa contenuta dell’emblema della Repubblica), simboleggia fedeltà, amore e ricordo eterni; è presente in tutto il territorio nazionale e si presta ad essere facilmente riprodotto anche in forma stilizzata. Secondo le disposizioni dello Stato Maggiore della Difesa, i militari potranno indossare una spilla metallica (diametro massimo 2,4 centimetri) sul bavero sinistro della giacca/giubba. Non è un obbligo, ma una libera scelta del destinatario, a cui carico resta l’onere dell’acquisto della spilla stessa.
Le ricorrenze nelle quali è prevista la possibilità di indossare il «Non ti scordar di me» sono:
2 novembre, commemorazione dei defunti
4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
11 novembre, Giornata del Veterano
12 novembre, Giornata del Ricordo dei Caduti Militari e Civili nelle Missioni Internazionali per la Pace.
La disposizione dello Stato Maggiore Difesa ha precedenti illustri. Il più recente e importante è aver visto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Guido Crosetto indossare una spilla di stoffa del «Non ti scordar di me». Era il 4 novembre 2024 in piazza San Marco a Venezia, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.