A pagarne i danni, intanto, sono gli automobilisti. I legali della Federconsumatori stanno valutando la possibilità di far ottenere i rimborsi per multe accertate con apparecchi non omologati
Una recente sentenza della Corte di Cassazione penale (n. 10365/2025) ha confermato la necessità dell’omologazione per gli autovelox, mettendo, ancora una volta, in discussione la legittimità delle multe effettuate attraverso dispositivi privi di tale requisito.
Questa pronuncia della Cassazione ribadisce un principio di trasparenza e di correttezza nell’accertamento delle infrazioni stradali, che devono essere comminate sulla base di dispositivi certificati, per cui questa decisione rafforza la possibilità per gli automobilisti di ottenere l’annullamento delle sanzioni ingiustamente comminate.
Più complessa la situazione di chi ha già pagato le sanzioni, in questo caso i legali della Federconsumatori, ad esempio, stanno valutando la possibilità di interventi, anche di carattere legale, per far ottenere agli automobilisti interessati i rimborsi per multe accertate con apparecchi non omologati.
Sempre Federconsumatori ha fatto richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di intervenire tempestivamente per definire le procedure di omologazione degli autovelox, che siano conformi agli orientamenti della Cassazione, garantendo chiarezza normativa per i cittadini. L’ambiguità lessicale tra “approvazione” e “omologazione” non può essere un alibi per proseguire in pratiche potenzialmente lesive dei diritti degli automobilisti.