Questo il titolo del lavoro realizzato da docenti ed allievi della classe terza media sezione A, che ha ricevuto il plauso dell’associazione Libera
“Un faro contro l’illegalità”; è questo il titolo del lavoro realizzato da docenti ed allievi della classe terza media sezione A del Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia, coordinati dalla prof.ssa Caterina Italiano, nell’ambito delle attività di arricchimento dell’offerta formativa.
In questo ambito, il referente regionale Giuseppe Borrello, la referente provinciale Maria Joelle Conocchiella e Matteo Luzza dell’Associazione Libera contro le mafie, hanno voluto incontrare tutti gli alunni della scuola secondaria di I grado della storica istituzione educativa vibonese per ringraziare e presentare pubblicamente l’elaborato multimediale realizzato dagli alunni della classe IIIA. “Un faro contro l’illegalità” è infatti un’attività innovativa che àncora la doverosa memoria alla didattica digitale.
Grazie all’utilizzo del software tinkerCAD sono stati realizzati dagli allievi “fari tridimensionali” a cui sono state associate le biografie di donne vittime innocenti di mafia; il tutto è stato poi esportato sulla piattaforma Artstep che ha permesso di creare una mostra virtuale.



Grande soddisfazione per gli ottimi docenti e per i preziosi allievi del Convitto Filangieri, il cui elaborato ha suscitato interesse ed apprezzamenti da parte dei referenti di Libera e sarà a breve pubblicato e diffuso sui diversi canali social e multimediali dell’Associazione Libera.
“I nuovi linguaggi, particolarmente in linea con il mondo giovanile – ha dichiarato il Rettore Alberto Capria – ci hanno offerto un quadro strategico per predisporre un’offerta formativa che valorizzi l’educazione alla convivenza civile e alla legalità, in azione sinergica con l’Associazione Libera da tempo impegnata nella diffusione di tematiche sensibili e divenuta un riferimento importante per il mondo della scuola”.
“Si tratta di percorsi educativi per il pieno sviluppo della persona umana e dei diritti di cittadinanza – ha concluso Capria – allo scopo di dare attuazione alle garanzie che la Costituzione della Repubblica italiana prevede.