Non serve avere un colore politico per celebrare la libertà
di Stefano Soriano*
Il 25 aprile non è una festa “di sinistra” né “di destra”. È la festa della libertà riconquistata, della fine dell’oppressione e della nascita della democrazia in Italia.
È il giorno in cui ricordiamo la Resistenza, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato contro il nazifascismo per consegnare al Paese un futuro libero.
Questa giornata appartiene a tutti: a chi crede nella Costituzione, ai cittadini che vogliono vivere in uno Stato libero, giusto e democratico.
Non serve avere un colore politico per celebrare la libertà. Serve solo riconoscere il valore della pace, del rispetto e della dignità umana.
Non è la sinistra ad essersi appropriata del 25 aprile bensì la destra ad averlo sempre rifiutato, quasi ripudiato disertando le celebrazioni ad eccezione di quei pochi momenti in cui la stessa destra governava ed era “costretta” a parteciparvi.
Il lutto nazionale per Papa Francesco è giusto, perché giusto è celebrare la grandezza di questo Papa.
Gli ottant’anni della Liberazione sono qualcosa che non si può dimenticare e non c’entra la sobrietà ma la convinzione che non bisogna mai dimenticare che se oggi tutti godono della libertà di parola, di qualsiasi parola anche quella più sciocca è perché i nostri avi hanno combattuto e sono morti per questo.
Ed oggi li celebriamo e li ricordiamo così come siamo pronti a celebrare e ricordare un grande Papa che ci ha lasciato.
Nessun conflitto, il 25 aprile è la memoria che ci unisce, non che ci divide ed è ora che anche la destra italiana lo riconosca. Il 25 aprile non è di sinistra è di tutti.
Viva il 25 aprile. Viva la Liberazione.
*Assessore Comunale Vibo Valentia