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1° maggio, Federacma: appello ai Sindacati dei lavoratori agricoli per porre fine alla strage silenziosa nei campi

Trattore ribaltato

&NewLine;<p><em><strong>È inaccettabile che in un Paese civile e all’avanguardia come l’Italia si continui a morire nel 2025 per l’assenza di strumenti semplici ma essenziali<&sol;strong><&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ogni 2-3 giorni in media un agricoltore perde la vita in Italia a causa del ribaltamento del trattore&period; Una strage silenziosa legata principalmente all’assenza dei fondamentali dispositivi di protezione&colon; cintura di sicurezza e rollbar &lpar;<em>roll over protective structures – ROPS<&sol;em>&rpar;&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In occasione della Festa dei Lavoratori&comma; Federacma &lpar;Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole&comma; operatrici e da giardinaggio&rpar; lancia un appello alle organizzazioni sindacali FLAI-CGIL&comma; FAI-CISL&comma; UILA-UIL&comma; UGL Agroalimentare e Confsal-Fna per unire le forze affinché si ponga fine a questa emergenza nazionale&period;<br> <br>Nel nostro Paese &&num;8211&semi; evidenzia Federacma &&num;8211&semi; secondo le stime&comma; circolano ancora oltre un milione di trattori privi dei dispositivi di sicurezza perché costruiti prima dell’entrata in vigore dell’obbligo e non adeguati successivamente&period; Uno scenario a cui si potrebbe porre fine con l’attuazione della revisione obbligatoria delle macchine agricole&comma; prevista dal decreto interministeriale Mit-Masaf del 2015nonché dal Codice della Strada dal lontano 1992&period; Il Decreto interministeriale del 2015&comma; inoltre&comma; ha stabilito le scadenze per la revisione dei mezzi agricoli&comma; poi più volte rimandate dal Parlamento&period; Le ultime proroghe&comma; contenute nella Legge n&period; 15&sol;2025&comma; posticipano la scadenza a fine 2025 per i mezzi più vecchi&comma; al 2026 per quelli immatricolati fino al 2019&period; Ma senza il decreto attuativo&comma; tutto è fermo&period;<br> <br><em>&OpenCurlyDoubleQuote;È inaccettabile che in un Paese civile e all’avanguardia come l’Italia si continui a morire nel 2025 per l’assenza di strumenti semplici ma essenziali – <&sol;em>dichiara Andrea Borio&comma; presidente Federacma<em> – Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale che&comma; secondo i dati Inail e dell’Osservatorio Indipendente dell’Università di Milano&comma; colpisce soprattutto gli over 55 alla guida di mezzi con più di 40-50 anni&comma; completamente privi dei sistemi di protezione&&num;8221&semi;&period; <&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&&num;8220&semi;<em>Un dramma che si consuma in silenzio&comma; con costi umani&comma; sociali ed economici elevatissimi&colon; in otto anni le stime parlano di oltre 1&period;000 decessi e più di 4&period;000 invalidità permanenti&period; Laddove&comma; in altri Paesi europei&comma; è entrato in vigore l’obbligo di revisione – <&sol;em>prosegue<em> – i decessi sono calati da cento a poche unità l’anno legate ad eventi fortuiti&period; Ci uniamo al dolore delle famiglie e chiediamo a gran voce ai sindacati agricoli di fare fronte comune per sensibilizzare le Istituzioni&comma; a partire dal Ministero dei Trasporti&comma; per l’emanazione del decreto”&period;<&sol;em><br> <br>Per la piena operatività del sistema di revisione dei mezzi agricoli&comma; però&comma; ci sarà bisogno di un paio di anni dalla firma del decreto attuativo&period; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>Proprio per questo&comma; non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo <&sol;em>– conclude il presidente Borio – <em>Federacma è pronta a collaborare&colon; negli scorsi anni abbiamo formato centinaia di operatori e possiamo contribuire all’organizzazione della rete di controllo&period; Ma serve un cronoprogramma serio&comma; servono investimenti e soprattutto una scelta politica chiara&period; L’assenza di intervento si rivela&comma; di fatto&comma; una rinuncia a salvare vite umane&period; Chiediamo ai Sindacati di unirsi alla nostra voce&colon; questo Primo Maggio sia il punto di svolta per un passo di civiltà&excl;<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;

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