La struttura iniziata negli anni ’90 è stata posta sotto sequestro nel 2012 e da allora nulla è più stato fatto per renderla fruibile per la cittadinanza
Negli Atti di programmazione delle opere pubbliche la Delibera della Commissione Straordinaria del comune di Tropea dal titolo “Riapprovazione Piano delle Priorità, non fa alcun cenno sull’annosa situazione del campo di calcio comunale la cui posa della prima pietra risale addirittura agli anni ’90, che fu sequestrato dal Noe di Reggio Calabria nel lontano 2012, perché in fase di collaudo i tecnici scoprirono che proprio sotto lo stadio insisteva una “falda acquifera”, che non era stata segnalata in precedenza e che quindi non si poteva procedere a rilasciare tutte le autorizzazioni.
Sono passati decenni e quella struttura sportiva, costata ben 6 milioni e mezzo di euro, che poteva contenere fino a 3000 spettatori, considerata all’epoca, all’avanguardia con ben 2 tribune e 2 spogliatoi separati uno per il settore ospiti e uno per il settore locali, non rimane che il ricordo tra mille sterpaglie e rifiuti, le immagini aeree girate da Pasquale Accorinti, mostrano in tutta la loro crudezza il degrado ambientale in cui versano le strutture costruite e mai aperte, e pensare che le squadre di calcio di Tropea sono costrette a chiedere ai comuni limitrofi, l’uso dei loro campi di calcio che sebbene siano inagibili per quanto riguarda le tribune, permettono almeno di giocare sul rettangolo li gioco, fatto di terra battuta, con il pubblico assiepato all’esterno della recinzione che usa qualsiasi stratagemma per guardare i propri beniamini disputare le partite casalinghe.
Eppure se fosse stato risolto il problema, il campo da pallone situato in contrada Campo di Sopra a Tropea, potrebbe diventare un’attrattiva allettante, se non altro per le squadre in ritiro che potrebbero usufruire anche del clima salubre che si respira sulla collina che degrada verso il mare, con un notevole ritorno economico per la cittadina.
Su Facebook, il forografo e regista Enzo Carone lancia un appello alla terna commissariale affinchè non prenda in considerazione il recupero della struttura magari anche attraverso la collaboprazione con dei privati