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L’esempio di Mangialavori sollecita una presa di coscienza forte sullo stato della sanità nel Vibonese

OSPEDALE VIBO ESTERNO

&NewLine;<p><strong><em>L&&num;8217&semi;intervento del Primario neurologo emerito dell&&num;8217&semi;ospedale Jazzolino di Vibo Valentia<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Domenico Consoli<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;Tutto ha il suo momento ed ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo” &lpar;Qo 3&comma;1-11&rpar; Questo è il tempo della testimonianza&excl; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel rendere&comma; preliminarmente&comma; ogni omaggio ed ogni rispetto associati ai sensi del nostro più profondo cordoglio per gli accadimenti recenti&comma; è opportuna una riflessione sullo stato della nostra sanità&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A fronte di una classe politica&comma; fatta salva qualche non trascurabile eccezione&comma; prevalentemente silente&comma; inefficace o ignava&comma; urge una ragionata e precisa valutazione&period; A fronte di una sanità tradita&comma; sempre meno universale&comma; non equa e disuguale in spregio alle norme costituzionali giunge&comma; a mio avviso&comma; nella giusta direzione la scelta coraggiosa ed onesta del dr Vincenzo Mangialavori&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dieci&comma; cento Mangialavori&comma; dieci&comma; cento medici pronti a testimoniare la mission della professione medica&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Vibo Valentia vanta&comma; in tutta la sua provincia&comma; una classe medica di adeguato livello ed in cui è necessario porre fiducia&comma; esprimere solidarietà e compiacimento&period; Non merita management che&comma; storicamente&comma; abbiano avuto il preminente obiettivo di far quadrare i conti&period; In un SSN&comma; soprattutto in Calabria caratterizzato da lunghissimi tempi di  attesa&comma; affollamenti dei Pronto Soccorso&comma; mancato accesso alle innovazioni&comma; con alta migrazione sanitaria&comma; diseguale&comma; con un incremento costante della spesa privata&comma; con un impoverimento delle famiglie&comma; con una sempre più elevata rinuncia alle cure&comma; la risposta adeguata non può essere quella proposta dai vari commissari regionali per il nostro territorio&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;05&sol;domenico-consoli&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-34436"&sol;><figcaption class&equals;"wp-element-caption">Domenico Consoli<&sol;figcaption><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p> Citerò una serie di dati perché la popolazione ne abbia contezza &lpar;Dati Gimbe e&sol;o elaborati dall’amico dr Soccorso Capomolla&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Aspettativa di vita in buona salute 51&comma;7 in Calabria vs 69&comma;3 &lpar;Trentino Alto Adige&rpar;&comma; tasso di performance 0&period;18 vs 0&period;60 &lpar;Provincia Autonoma di Bolzano&rpar;&comma; adempimento ai LEA &lpar;Livelli essenziali di assistenza&rpar; del 59&comma;9 in Calabria vs 67&period;5 della Puglia ma del 93&period;4&percnt; dell’Emilia&semi; 91&comma;3&percnt; della Lombardia etc&period; con un saldo negativo al 2021 di 252&comma;4 milioni per mobilità sanitaria&comma; oggi stimato vicino ai 300 milioni&comma; con una percentuale di personale dipendente di 9&comma;7 &sol;1000 abitanti vs 17&comma;4 &lpar;Val d’Aosta&rpar;&comma; 15&comma;8 &lpar;Liguria&rpar;&semi; 1&comma;91 di medici dipendenti per 1000 abitanti vs 2&comma;64 &lpar;Sardegna&rpar; con un numero di medici di base nel 2026 di meno 135 &lpar;e questo è il parametro più vantaggioso salvo future contrattualizzazioni regionalizzate come previsto dall’ &OpenCurlyDoubleQuote;autonomia differenziata”&rpar;&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;Noi i più poveri tra i poveri” con 1&comma;47 posti letto per 1000 abitanti nella provincia di Vibo Valentia rispetto ai 3&comma;53 di Catanzaro&comma; ai 2&comma;6 di Crotone&comma; con 0&period;36 letti per post-acuti per 1000 abitanti vs 1&period;32 di Crotone ed una media regionale di 0&period;6&sol;1000 abitanti&comma; con 17 strutture complesse &lpar;unità operative ovvero Divisioni o Reparti&rpar; vs 19 di Crotone&comma; 78 di Reggio Calabria&comma; 101 di Catanzaro&comma; 87 di Cosenza&comma; con finanziamenti per l’ospedalità privata &lpar;dati 2018&rpar; fino a 60 milioni circa per la provincia di Cosenza&comma; 57 milioni per Catanzaro&comma; 33 milioni per Crotone e 4&period;780&period;268 per Vibo Valentia&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A fronte di dati di questo tipo &lpar;senza eccedere in commenti&rpar; il rituale&comma; consolidato e cronico atteggiamento dei decisori è che a chi più ha più sarà dato ed a chi non ha sarà tolto anche il poco che possiede&period; Il refrain è far quadrare i conti&comma; il che vuol dire che se non si posseggono i requisiti o le potenzialità per produrre &lpar;in assenza di risorse umane o tecnologiche o di strutture adeguate o un rapporto fiduciale con l’utenza inevitabilmente declinante&comma; o in carenza di una buona organizzazione territoriale come filtro per ottimizzare i posti letto in funzione delle urgenze&comma; anche di non particolare difficoltà gestionale&rpar; in presenza di una rappresentanza politica debole&comma; l’unico intervento consiste nella riduzione dell’offerta assistenziale favorendo la mobilità di prossimità &lpar;quella intra-regionale o presso le regioni contermini&comma; la produttività con l’inevitabile conseguenza di un ulteriore successivo depotenziamento&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È un circolo vizioso che si rinnova e si perpetua&period; In questo potrebbe ravvisarsi per il passato la superficialità di alcune unità operative che non sono entrate o non hanno avuto la possibilità di entrare nei meccanismi aziendali su cui si declinavano decreti regionali ma&comma; verosimilmente&comma; anche compiacenze e tolleranze politiche carenti di adeguata intransigenza gestionale e di governance che hanno alimentato questo volano auto-castrante&period; Ed ora il conto non può pagarlo né l’utenza né la classe medica attuale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È indispensabile una totale inversione di tendenza con opportune misure di governance regionale che declini in periferia modelli virtuosi di gestione&period; Per altro non ci si può ergere a giudici improvvisati di comportamenti medici o di esiti clinici se non si è in possesso di tutti gli elementi essenziali di conoscenza degli accadimenti seguendo narrazioni diverse in funzione del sentito dire e senza correlazioni con percorsi sostenibili sulla base della dotazione di ogni tipo di risorsa &lpar;strutturale &comma; umana&comma; tecnologica di percorso quantomeno sterilizzato dal possibile rischio clinico&rpar;&period; Esiste una corretta implacabile continua gestione dei processi correlati al rischio clinico&comma; la documentazione di eventi sentinella che possono far affiorare le potenzialità del pericolo e quindi una puntuale&comma; tempestiva e razionale rincorsa a meccanismi di correzione e di ottimizzazione di ogni tappa del percorso&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È facile gridare i crucifige sul mal capitato gestore del caso che&comma; per necessità o perché costretto a subire&comma; si trova nell’ineludibile destino &lpar;al di là di non escludibili &comma; aprioristicamente&comma; responsabilità personali che auspico remote o effetto e conseguenza di inanellamento di rischio clinico imputabile ad inadeguata governance organizzativa&rpar; di avere una colpa che non sempre è imputabile al suo adeguato background culturale o a proprie inadeguatezze&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questa&comma; forse debordante riflessione&comma; potrebbe essere la chiave di lettura della decisione di Mangialavori a cui&comma; per quel che vale&comma; va la mia personale solidarietà che mi spinge a sollecitare una presa di coscienza forte e motivata di tutti i colleghi che vorranno far udire a voce alta e senza timore la propria verità&comma; così attivando ambiti di serena agibilità professionale recuperando così anche Mangialavori&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I medici non sono carnefici&comma; forse vittime di un sistema da stravolgere e che richiede la comprensione e la solidarietà della popolazione&comma; delle persone &OpenCurlyDoubleQuote;intese come individualità non soggette al giogo delle parti&OpenCurlyDoubleQuote;&comma; delle persone&comma; uomini e donne libere di rivendicare un loro diritto costituzionale&comma; di esigere una sanità equa&comma; uguale ed universale&period;<&sol;p>&NewLine;

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