Gli impollinatori garantiscono la riproduzione di circa il 75% delle colture alimentari. L’alveare è un modello sociale perfetto: armonico, gerarchico, matriarcale
Il 20 maggio è stato dichiarato Giornata Mondiale delle Api dalle Nazioni Unite, per aumentare la consapevolezza sull’importanza delle api e degli altri impollinatori per la sicurezza alimentare e la biodiversità. La data del 20 maggio non è causale, in quanto coincide con la nascita di Anton Janša, un pioniere dell’apicoltura.
In occasione di questa Giornata, il WWF ha lanciato con la pubblicazione del dossier “Il futuro in un volo d’ape: perché salvare gli impollinatori significa salvare noi stessi”, realizzato nell’ambito della campagna Our Future. Il documento, che accende i riflettori su una crisi ambientale tanto silenziosa quanto drammatica, mette in evidenza come la sopravvivenza di api, farfalle, bombi e altri insetti impollinatori sia oggi minacciata da modelli agricoli insostenibili che necessitano di pesticidi, crisi climatica e perdita di habitat naturali. E con la loro sopravvivenza è a rischio anche la nostra.
Infatti, oltre il 40% degli impollinatori invertebrati rischia l’estinzione a livello globale, mentre in Europa, quasi la metà degli insetti impollinatori è in declino e un terzo è minacciato di estinzione.

Gli impollinatori garantiscono la riproduzione di circa il 75% delle colture alimentari e del 90% delle piante da fiore selvatiche. Senza di loro, a rischio non c’è solo la biodiversità, ma anche la nostra alimentazione, la salute pubblica e la sicurezza economica. Alcuni alimenti di largo consumo (ad esempio zucche e zucchine, mele, mandorle, pomodori, fragole o cacao) dipendono in larga parte dall’impollinazione animale.
Ma celebrare la Giornata Mondiale delle Api non è solo l’occasione per ricordarne l’importanza ecologica: è molto di più. È ricordarne il valore simbolico che nella storia le api hanno da sempre rappresento.
Presso gli antichi Egizi, le api erano associate al sole e alla regalità spirituale: simboli di ordine, dedizione, silenzio operoso. Messaggere della Luce, presenze solari in grado di trasformare il polline in miele, la materia in dolcezza, il lavoro in oro interiore.
Nella Tradizione esoterica, l’Ape è l’immagine dell’iniziato che lavora su di sé: raccoglie il meglio da ogni esperienza, ne conserva l’essenza, la elabora nel proprio Tempio interiore e ne trae un frutto utile, nutriente, puro. Come l’Ape, che passando di fiore in fiore compie un servizio invisibile ma fondamentale, l’Iniziato è chiamato a un’opera silenziosa, fondata sul discernimento, sulla selezione del vero, sul rispetto della diversità, sull’agire con pazienza e dedizione.
L’alveare, poi, è un microcosmo perfetto, un modello di società, di vita in comunità, compiuto: armonico, gerarchico, matriarcale. Ogni ape conosce il proprio compito e lo svolge senza clamore. Le operaie — tutte femmine sterili — dedicano la vita all’ordine e alla continuità. I fuchi vivono solo per fecondare e poi sparire. Le guardiane, quando serve, sacrificano la vita per proteggere il miele.

Il messaggio che tutto ciò rappresenta è importante: la libertà non è anarchia, e il bene comune richiede disciplina, offerta, capacità di discernere coniugando il coraggio e la dolcezza, il rigore e la grazia.
L’Ape insegna a raccogliere, a selezionare, a costruire, a difendere — e infine a donare.
Che questo giorno dedicato alle api ci ricordi che ogni fiore, ogni gesto, ogni atto può diventare parte di un’opera d’arte più grande quale è la propria vita ed il vivere in armonia nella comunità. Basta saperne cogliere il senso.