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Rino Gaetano, ovvero la Repubblica vista dal basso. La doppia ricorrenza del 2 giugno

rino chitarra

&NewLine;<p><strong><em>In un’Italia che a volte dimentica&comma; Rino Gaetano continua a ricordarci chi siamo&period; E chi potremmo essere<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Andrea Infantino<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In occasione del 2 giugno&comma; festa della Repubblica&comma; ricordiamo Rino Gaetano&comma; voce scomoda e ironica che ha saputo raccontare l’Italia meglio di molti discorsi ufficiali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il 2 giugno celebriamo la nascita della Repubblica Italiana&comma; ma troppo spesso dimentichiamo che una repubblica non è solo un sistema di governo&colon; è un’idea&comma; un patto sociale&comma; una comunità di persone consapevoli e partecipi&period; In questo senso&comma; Rino Gaetano è stato uno dei suoi più acuti interpreti&period; Non nelle aule parlamentari&comma; ma nei vicoli&comma; tra la gente&comma; nelle sue canzoni che facevano ridere e pensare&comma; ballare e riflettere&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Rino Gaetano&comma; nato a Crotone nel 1950 e scomparso tragicamente nel 1981&comma; è stato un artista capace di osservare l’Italia dal basso&comma; dalla prospettiva degli esclusi&comma; dei dimenticati&comma; dei &OpenCurlyDoubleQuote;senza nome” che popolano i suoi testi&period; In un Paese spesso attraversato da ipocrisie e retoriche&comma; lui usava la satira&comma; il nonsense e il paradosso per dire verità che pochi osavano pronunciare&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Brani come Nuntereggae più&comma; Ma il cielo è sempre più blu e E Berta filava sono veri e propri affreschi sociali&period; Elenchi di nomi&comma; situazioni grottesche&comma; storie assurde ma tremendamente reali&period; La sua non era rabbia sterile&comma; ma uno sguardo disincantato e lucido su un’Italia in cui il potere spesso si dimenticava dei cittadini&period; Eppure&comma; nelle sue parole c’era sempre una scintilla di umanità&comma; una speranza quasi testarda nella possibilità di un mondo più giusto&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In fondo&comma; Rino era repubblicano nel senso più autentico&colon; credeva nella partecipazione&comma; nella dignità di ogni individuo&comma; nella necessità di dare voce a chi voce non ha&period; Con la sua chitarra e la sua ironia&comma; ha fatto politica senza fare il politico&comma; ha fatto informazione senza essere un giornalista&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Oggi&comma; 2 giugno&comma; tra parate e discorsi istituzionali&comma; sarebbe bello ricordarci che la Repubblica è anche — e forse soprattutto — questo&colon; la voce di chi osserva il potere da fuori&comma; lo prende in giro&comma; lo smaschera&comma; e nel farlo rinnova il senso stesso della cittadinanza&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In un’Italia che a volte dimentica&comma; Rino Gaetano continua a ricordarci chi siamo&period; E chi potremmo essere&period;<&sol;p>&NewLine;

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