• Contatti
lunedì, Agosto 25, 2025
  • Login
ViViPress
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
ViViPress
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Restare umani, restare credenti. Nel tempo dei morti che non fanno più notizia

Restare umani, restare credenti. Nel tempo dei morti che non fanno più notizia

da admin_slgnwf75
21 Giugno 2025
in opinioni
Tempo di lettura: 4 minuti
Share on FacebookShare on Twitter

Come si fa a non smarrire il volto, il cuore, la carne nel tempo della virtualità e della distanza emotiva? Sei gesti possibili, sei piccole strade per essere uomini, credenti e fratelli

di don Danilo D’Alessandro

Ti potrebbe anche piacere

Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

23 Agosto 2025
133
“Non è accettabile morire così. No, non lo è. Non lo sarà mai”

“Non è accettabile morire così. No, non lo è. Non lo sarà mai”

22 Agosto 2025
287

Ci sono notizie che non fanno più notizia.

kairos4

Gaza è piena di bambini morti, ma nessuno si ferma più. Le immagini scivolano veloci sullo schermo, la nostra coscienza si difende, si assuefa, si anestetizza. La morte dell’altro – se lontana – non ci tocca più. Il dolore – se non ci riguarda direttamente – ci scivola addosso. Ci stiamo lentamente disumanizzando.

Eppure tra pochi giorni usciremo in processione. Da bravi cattolici, invocheremo Gesù, lo imploreremo di illuminare il nostro tempo, di consolarci, di salvarci. Ma basterà? Basterà se la nostra fede non riesce più a vedere il volto del Crocifisso nei bambini straziati di Gaza, nelle madri che non sanno più dove piangere, nei volti stanchi e segnati di chi ci vive accanto ogni giorno?

Viviamo un tempo di profonda contraddizione. Da una parte celebriamo la Parola e l’Eucaristia, dall’altra sembriamo incapaci di avere sguardi profetici sulla realtà, incapaci di ascolto autentico, schiavi di logiche ecclesiali autoreferenziali o sociali anestetizzate. Il rischio è che anche la fede diventi uno dei tanti strumenti di rimozione del dolore, piuttosto che un luogo in cui imparare a restare umani.

Ma come si fa a restare umani? Come si fa a non smarrire il volto, il cuore, la carne nel tempo della virtualità e della distanza emotiva?

Provo a indicare sei gesti possibili, sei piccole strade, che forse ci possono riportare a quel battito vero che ci fa essere uomini, credenti e fratelli.

1. Rieducarci allo sguardo

“Vide, ebbe compassione, si fermò” (Lc 10,33): è l’alfabeto del Vangelo.

Siamo diventati ciechi. Vediamo tutto, e non vediamo nulla. Restare umani comincia da qui: guardare di nuovo, fermarsi, lasciarsi colpire. Non voltare lo sguardo. Non ignorare. Non scorrere via. Lo sguardo è la prima forma della cura.

2. Imparare il silenzio che ascolta

Viviamo sommersi di parole, opinioni, notifiche, risposte automatiche.

Abbiamo perso la capacità di ascoltare con il cuore. Restare umani è imparare il silenzio che non è vuoto, ma grembo di accoglienza. Fermarsi ad ascoltare, davvero, chi ci parla, chi ci supplica, chi magari non ha più voce per farlo.

3. Spezzare l’indifferenza con gesti concreti

Non salveremo il mondo da soli. Ma possiamo interrompere l’indifferenza, ogni giorno. Una visita, una telefonata, una parola detta a chi nessuno ascolta, un volto incontrato non per dovere, ma per amore. Gesti piccoli, quasi invisibili. Ma sono questi che fanno memoria di ciò che è umano.

4. Liturgie che siano carne, non rifugio

“Questo è il mio corpo” non è una frase da altare. È una chiamata a incarnarsi. Se le nostre liturgie non ci portano fuori, verso i corpi feriti della storia, allora diventano ritualità sterile. Restare umani è fare della liturgia un trampolino per la compassione, non una nicchia protettiva.

5. Riconoscere la ferita senza giudicarla

La fragilità dell’altro non è un fastidio, ma una rivelazione. Siamo tutti feriti, eppure facciamo finta di no. Nelle relazioni quotidiane abbiamo smesso di chiederci cosa ha ferito quella persona che ora ci sembra solo “difficile”. La cura non parte dalla correzione, ma dalla compassione che sa stare accanto.

6. Generare comunità che si espongono

Non si resta umani da soli. Abbiamo bisogno di comunità che si mettano in gioco, che accolgano la fatica del mondo, che non abbiano paura di dire “non sappiamo”, ma che non smettano di cercare insieme. Comunità dove si piange, si ascolta, si spera. Dove si resta fragili, ma non si è mai soli.

Non basta denunciare la crisi. Occorre imparare nuovi alfabeti dell’umanità, nuovi stili, nuovi sguardi.

Gesù non ci ha lasciato un trattato di sociologia del dolore. Ci ha lasciato una vita spezzata, un corpo donato, una presenza che grida ancora nei corpi martoriati della storia.

Riscoprirci umani – davvero – forse è l’unico modo per riscoprirci anche credenti. E forse, in processione, potremo camminare non solo per chiedere, ma per portare con noi i volti e le storie che il mondo dimentica.

E allora, forse, saremo davvero Chiesa.

Tags: chiesacredenticrocifissogesùguerramortistradeumaniuomini

admin_slgnwf75

Articoli Simili

Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

da admin_slgnwf75
23 Agosto 2025
133

Da domani parleranno i fatti: i camion che partono, la terra che respira. A Crotone il cielo e il mare...

“Non è accettabile morire così. No, non lo è. Non lo sarà mai”

“Non è accettabile morire così. No, non lo è. Non lo sarà mai”

da admin_slgnwf75
22 Agosto 2025
287

Dentro questo dolore straziante, i genitori di Filippo hanno avuto la forza di compiere un gesto che commuove e che...

Il doloroso spettacolo dell’Alaska

Il doloroso spettacolo dell’Alaska

da admin_slgnwf75
17 Agosto 2025
142

Che dolore constatare che i potenti si fanno una legge propria, modificabile a piacimento, oltre il diritto internazionale di Franco...

A proposito del parcheggio soppresso a Vibo Marina: il problema è l’improvvisazione, l’assenza di programmazione

A proposito del parcheggio soppresso a Vibo Marina: il problema è l’improvvisazione, l’assenza di programmazione

da Maurizio
16 Agosto 2025
448

Se chiudi un’area parcheggio utile e strategica, non solo devi informare preventivamente e doverosamente, soprattutto devi garantire una congrua soluzione...

Prossimo
Il Movimento 5 Stelle di Vibo Valentia si prepara a celebrare la sua 1° Assemblea Provinciale

Il Movimento 5 Stelle di Vibo Valentia si prepara a celebrare la sua 1° Assemblea Provinciale

ViViPress – i fatti raccontati in libertà

Supplemento online di Pagine Vibonesi
Direttore Responsabile Maurizio Bonanno
Registrazione Tribunale di Vibo Valentia n. 76 del 12/02/1993

Edizioni Il Cristallo
e-mail: redazione@vivipress.com

  • Contatti

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
colacchio gif maker

Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews