<p><strong><em>Opportuno ed utile intervento della Pro Loco di Vibo Marina</em></strong></p>



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<p>L’alluvione del 3 luglio 2006 nel territorio costiero di Vibo Valentia fu un disastro ambientale che non dovremmo dimenticare mai &#8211; ancor più oggi &#8211; per la grave perdita di giovane vite, per le tante ferite ancora aperte nei cuori e nell’ambiente.<br>La Pro Loco di Vibo Marina anche in questo anniversario è vicina soprattutto ai familiari delle vittime, ancora a quanti tra la popolazione hanno riportato danni immateriali e materiali alle abitazioni, alle aziende, alle strutture turistiche in piena attività quel giorno.<br>Di quel tragico 3 luglio 2006, ognuno ha impresse delle immagini nella mente. Non si dimentica la paura e lo sconcerto, l’impegno delle Istituzioni, le postazioni di emergenza sorte spontaneamente presso l’Istituto A. Vespucci di Vibo Marina e la Chiesa di Bivona; ma anche la solidarietà di quanti come Volontari si sono messi subito all’opera per aiutare chi era in difficoltà, dei tanti giovani dall’animo generoso giunti prontamente dalla Calabria e dall’Italia &#8211; tra cui diversi gruppi Scout – che hanno dato per quasi un mese aiuto concreto alla gente, i ragazzi dal “viso di acqua e fango”.<br>Ma abbiamo imparato qualcosa da quell’ alluvione che potrebbe ancora ripetersi?<br>Tra i maggiori problemi di Vibo Marina, se non il primo come da più parti indicato, vi è ancora &#8211; evidenzia la nota scritta dalla Pro Loco di Vibo Marina &#8211; la messa in sicurezza del territorio dalla collina al mare per le ben note criticità, ancora parzialmente affrontate, sebbene messe in evidenza in modo allarmante dall’alluvione del 3 luglio 2006, che potrebbe ancora ripresentarsi per i cambiamenti climatici, anche perché se non si presta cura all’ambiente.<br>Problematiche del territorio con cui da tempo deve convivere la laboriosa popolazione costiera, in attesa di tutti quegli interventi indispensabili, di recente rifinanziati ancora dalla Regione per 14 progetti,<br>Ancora la PRo Loco ricorda che al momento permane ancora serio il dissesto idro-geologico della collina, da tutelare anche dal cemento e dagli incendi, i cui corsi d’acqua meteorica andrebbero regimentati sino al mare, con l’adeguamento dei fossi-canali; in particolare da più parti si sollecita come da non più rinviare l’allargamento delle strozzature dei canali nei tratti che passano sotto le strade e sotto la linea ferroviaria a Vibo Marina e Bivona.<br>A giudizio della Pro Loco, da questi interventi dipende la vita di Vibo Marina, della sua economia e del porto, l’infrastruttura più importante della provincia, che deve rimanere sempre attivo, funzionale, raggiungibile, per l’importante ruolo che ricopre, quale scalo per l’emergenza in Calabria.</p>

3 luglio 2006, il disastro ambientale che non si può e non si deve dimenticare
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da Maurizio

- Categories: città e ambiente, ricordi
- Tags: 3 luglio 2006alluvionedisastroPro Loco di Vibo Marinavibo marina
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