[adrotate group="4"]

Vibo Marina, quale sviluppo? Turismo e industria, una convivenza possibile?

porto vibo marina

&NewLine;<p><em><strong>La delocalizzazione al centro del dibattito politico&comma; si discute senza una reale prospettiva<&sol;strong><&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Salvatore Berlingieri<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Depositi costieri&period; Delocalizzazione&period; Sembrano essere le parole del testo di una canzone che è diventata il tormentone dell’estate vibonese del 2025&period; Sembra ma non lo è&period; L’argomento è entrato nel lessico di una classe politica&comma; sia essa di maggioranza che di opposizione&comma; che ancora una volta mostra la sua non visione di sviluppo&period; Si interviene&comma; quasi a comando&comma; secondo gli umori del presente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il tema della delocalizzazione dei depositi costieri di Vibo Marina sembra appartenere all’umore del momento&period; Nonostante se ne parli da anni&period; Se ne parla soltanto&period; Appunto&period; Sono diverse le amministrazioni succedutesi nel tempo ad aver affrontato un argomento che mal si concilia con la vocazione turistica di Vibo Marina&period; Ogni volta la questione viene accantonata&comma; perché chi è politicamente responsabile delle proprie scelte è consapevole del fatto che la loro delocalizzazione non può avvenire con un salto nel buio&comma; senza analizzare le possibile conseguenze&comma; anche di natura economica e occupazionale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Senza voler fare la cronistoria&comma; preme ricordare che i depositi costieri sono nati ancor prima che Vibo Marina fosse interessata da una espansione urbanistica&comma; spesso anche disordinata&period; Sono gli anni del decennio successivo alla fine del secondo conflitto mondiale&period; In quel periodo la politica individua su Vibo Marina le potenzialità di un suo sviluppo industriale&comma; anche se questo mal si concilia con la sua vocazione turistica&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In quegli anni Vibo Marina è anche il simbolo del vento del sud&period; Questo territorio assume un ruolo da protagonista nella storia delle conquiste sindacali&period; Il fermento politico&comma; culturale e sindacale che si registra porta&comma; ai primi di novembre del 1968&comma; alla preparazione di un grande sciopero generale del comprensorio di Vibo Valentia&period; L’occasione è data dalla protesta degli operai del cementificio di Vibo Marina&comma; oggi dismesso&period; Sono gli anni in cui Vibo Marina segna il passo verso l’eliminazione delle barriere salariali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il 13 novembre dello stesso anno&comma; per le strade di Vibo Valentia&comma; sfila una manifestazione senza precedenti&period; Oltre 8&period;000 persone&period; Insieme agli operai del cementificio ci sono i metalmeccanici del Nuovo pignone&comma; gli operai dei depositi petroliferi &lpar;realtà industriali tutte attive su Vibo Marina&rpar;&comma; gli studenti e alcuni leader locali della Cgil&period; Per rafforzare questa lotta si continua per tutto il mese di novembre a picchiettare i cancelli del cementificio&comma; fino alla proclamazione di un nuovo sciopero di 24 ore destinato a mettere in crisi i rapporti tra azienda e sindacato&period; In quella occasione il sindacato nazionale assume un ruolo critico nei confronti dei dirigenti locali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>É solo grazie alla determinazione di alcuni sindacalisti di area socialista&comma; tra questi Serafino Pesce&comma; che la contrapposizione tra sindacato e stabilimento si attenua solo con una grande conquista del mondo operaio&comma; che apre la strada all’abolizione delle diversità salariali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sono anche gli anni in cui si tessono le lodi di quella luna che il mare di Vibo Marina &OpenCurlyDoubleQuote;vuole baciare”&period; Immortalata in una canzone che è storia&comma; dove si racconta come &OpenCurlyDoubleQuote;<em>questo bel nostro Tirreno presso i tuoi piedi si inchina&semi; mia Vibo Marina la perla sei tu<&sol;em>”&period; Incisa su un vecchio e ormai introvabile 78 giri&comma; con la voce di Nilla Pizzi su un testo del briaticese Nino Grasso&comma; e conosciuta come &OpenCurlyDoubleQuote;Notte a Vibo Marina”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La cittadina turistica a quel tempo brilla di luce propria in un territorio bagnato dal Tirreno e vocato al turismo&period; Di quella che oggi è conosciuta come la &OpenCurlyDoubleQuote;Penisoletta di Capo Vaticano”&comma; tanto cara allo scrittore Giuseppe Berto&comma; a quel tempo è per la maggior parte campagna coltivata&comma; principalmente a cipolla&comma; quella rossa&period; Il turismo in quell’area è limitato&colon; mare a pensione completa&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In questo contesto primordiale del turismo calabrese Vibo Marina rappresenta una eccezione&period; I suoi lidi sono affollati di bagnanti e la notte&comma; poi&comma; la si vive tra il piano bar e le piste da ballo&period; Sono gli anni del boom economico e gli italiani scoprono il piacere di mettersi in viaggio&comma; per turismo&period; Vibo Marina è una meta&comma; quasi come la Versilia&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Da allora turismo e industria a Vibo Marina hanno imparato a convivere&comma; anche se non si rivolgono la parola&period; Vibo Marina è una sorta di percorso di sviluppo ibrido&period; Poi&comma; nel 2000&comma; lo sviluppo industriale di Vibo Marina accusa il suo colpo mortale&period; La maggior parte degli insediamenti industriali sono dismessi e i capannoni abbandonati testimoniano il fallimento di un progetto di sviluppo che non si è mai saputo adeguare al mutare degli eventi&period; Anche in questo la politica ha le sue colpe&period; Tante anche&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I depositi costieri oggi sono l’unica realtà industriale insediatasi negli anni ’60 rimasta attiva&comma; eppure la loro delocalizzazione è ancora di attualità per la politica&period; Ovviamente diversificando le posizioni che negli anni cambiano&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È ancora vivo il ricordo del dibattito che si è creato nell’agosto del 2023&comma; quando l’amministrazione Limardo emette un’ordinanza per vietare&comma; limitatamente al mese di agosto&comma; il transito dei mezzi pesanti per non appesantire il traffico in piena stagione turistica&period; Come sia andata a finire è storia&comma; con le posizioni di chi allora si trova all’opposizione che accusa il sindaco di bloccare il rifornimento e quelle di chi&comma; oggi all’opposizione&comma; si trova a difendere l’operato dell’allora primo cittadino&period; Ad onore del vero&comma; in quella che a quel tempo è opposizione nella città capoluogo&comma; si distingue&comma; per posizione&comma; il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L’esponente politico della sinistra solleva la questione sottolineando come l’ordinanza del Comune di Vibo Valentia che vieta&comma; per diverse ore al giorno&comma; il transito dei veicoli pesanti in via Vespucci e in viale delle Industrie&comma; in prossimità dei depositi di carburante&comma; a Vibo Marina&comma; per tutelare la sicurezza e l’incolumità dei bagnanti e dei clienti dei lidi limitrofi&comma; testimonia in maniera inconfutabile un dato&colon; quello dell’inconciliabilità delle attività ricettive con quelle industriali&period; Per Lo Schiavo&comma; insomma&comma; la delocalizzazione dei depositi costieri è una priorità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Passa qualche anno&comma; le maggioranze si alternano alla guida del comune&comma; e il centro sinistra si trova a governare la città&period; Dicembre 2024&comma; in consiglio comunale arriva un ordine del giorno riferito proprio alla necessità di delocalizzare&period; Quell’ordine del giorno non viene analizzato in una sua visione di sviluppo più articolata&period; Lo stesso sindaco&comma; Enzo Romeo&comma; sottolinea la necessità di verificare se esistono le condizioni per il rinnovo della concessione alla Meridionale petroli&period; Per il primo cittadino questo è un tema delicato&comma; parole sue&comma; perché dietro ci sono lavoratori e famiglie&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Estate del 2025&period; Il tema non sembra più essere delicato nella parte in cui vede coinvolti i lavoratori&period; Da palazzo &OpenCurlyDoubleQuote;Luigi Razza” la parola d’ordine è delocalizzare&comma; con la prospettiva di rinnovare la convenzione della società per un anno a fronte di una richiesta ventennale&period; La parola d’ordine&comma; si è detto&comma; diventa il tormentone dell’estate&comma; il cui coro si arricchisce del vociare di quegli esponenti politici che&comma; probabilmente&comma; a Vibo Marina non ci sono mai stati&comma; o ci sono stati solo di passaggio&comma; e disconoscono i reali problemi che la cittadina turistica vive quotidianamente sulla propria pelle&period; L’occasione però è buona per guadagnare visibilità&comma; del resto le elezioni regionali bussano alla porta&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Forse&comma; dico forse e sarei tentato di togliere il forse&comma; la questione andrebbe affrontata in tutti i suoi aspetti&period; Magari con l’amministrazione comunale in carica che mette in pratica uno dei tanti tormentoni della campagna elettorale della scorsa estate&comma; ovvero rendere partecipi i cittadini delle scelte amministrative&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una assemblea pubblica&comma; di quelle che non si vedono più da tempo&comma; per ascoltare la voce dei cittadini&comma; di quei cittadini che in questi anni di voce ne hanno avuto poca e sempre meno&period; Ascoltare&comma; poi decidere&comma; senza salti nel buio&comma; perché se si cancella una realtà industriale la si deve sostituire subito con qualcos’altro&comma; per non impoverire il territorio&period; Ascoltare&comma; anche la voce degli abitanti del quartiere Pennello&comma; costretti a convivere con un’altra realtà di depositi costieri&period; Ascoltare&comma; perché se bisogna delocalizzare bisogna farlo in tutto e per tutto&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Non credo&comma; questo è un mio pensiero&comma; che la Meridionale petroli sia intenzionata a delocalizzare i depositi sul sito di Porto Salvo&comma; per come proposto dalla politica&period; Penso che un eventuale diniego della proroga possa spingere la società a dismettere il sito di Vibo Marina per trasferirlo in altra realtà calabrese o fuori&period; Anche questo potrebbe essere una opportunità per Vibo Marina&period; Una opportunità da tenere in considerazione in un più articolato progetto di sviluppo turistico di quella che un tempo era tra le mete turistiche più rinomate della Calabria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una opportunità&comma; certo&comma; a condizione che non si continui sulla strada di quella improvvisazione politica che annienta altre ipotesi alternative di sviluppo&period; Vibo Marina merita ben altro rispetto a quelle promesse fatte e rifatte&period; Lo merita la frazione&comma; lo meritano i cittadini&period; Lo merita il ricordo di chi&comma; negli anni ’60&comma; canta di quella luna che il mare di Vibo Marina vuole baciare&period;<&sol;p>&NewLine;

Exit mobile version