• Contatti
lunedì, Agosto 4, 2025
  • Login
ViViPress
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
ViViPress
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Il 2 agosto della strage ancora “impunita” e i venti autoritari e dell’ingiustizia che soffiano sul mondo

Il 2 agosto della strage ancora “impunita” e i venti autoritari e dell’ingiustizia che soffiano sul mondo

da admin_slgnwf75
3 Agosto 2025
in opinioni
Tempo di lettura: 4 minuti
Share on FacebookShare on Twitter

Fino a quando non sarà fatta piena luce su quel decennio macabro e nero, come anche sugli anni cosiddetti di piombo, rossi solo del sangue innocente versato, l’Italia non si salverà dalle sue colpe

di Franco Cimino

Ti potrebbe anche piacere

La separazione delle carriere dei magistrati: un passo fondamentale verso una giustizia più giusta e trasparente

La separazione delle carriere dei magistrati: un passo fondamentale verso una giustizia più giusta e trasparente

2 Agosto 2025
168
Le strade della città, la fine della festa. La morte che non scandalizza. E le lacrime collettive già asciutte

Le strade della città, la fine della festa. La morte che non scandalizza. E le lacrime collettive già asciutte

1 Agosto 2025
125

Ieri non è stato un giorno come gli altri. Non può esserlo.

calabria1

Da 45 anni non lo è. Il 2 agosto del 1980, mani fasciste, sporche già di sangue storico e lorde del fango in cui si sono quotidianamente lavate, hanno fatto esplodere nella sala d’attesa di “seconda classe” della stazione di Bologna, un ordigno potentissimo che l’ha completamente rasa al suolo. E tutto intorno ad essa il piazzale antistante, i primi due binari con la linea ferrata completamente distrutti. Il fuoco ha fatto il resto. Bruciato ogni cosa: sedie, panchine, altoparlanti, tavoli, cabine telefoniche. Soltanto, quasi come punizione della storia e fermo monito per quella a venire, é rimasto intatto il grande orologio rotondo che campeggiava all’esterno della sala.

L’orologio è stato lasciato lì. Segna l’ora esatta dello scoppio devastante. Le 10,25.

Come di tutte le stragi fasciste, che hanno goduto di sostegni e coperture importanti, in particolare di quella parte di organi deviati e corrotti dello Stato, di questa strage non si conosce ancora la verità. Quella vera.

Ventennali processi, tra sentenze lacunose, e indagini non tutte chiare e pulite, informazioni anche giornalistiche parziali e contraddittorie, dopo quasi mezzo secolo non sono serviti a fare totale chiarezza sulla strategia della tensione cosiddetta. Una strategia chiara, dietro la quale si celava il disegno di sovvertire le istituzioni democratiche allo scopo di imporre un nuovo regime autoritario, che avrebbe fatto buoni gemellaggi con quei paesi, dalla Spagna al Portogallo, dalla Grecia ad altre prossime, che, in sintonia con i regime fascisti del Sudamerica, avrebbero voluto creare un’Europa “nera“. Sommatoria di piccoli Stati nazionalisti e autoritari, che avrebbero contribuito a costruire un nuovo ordine mondiale. Quell’ordine che avrebbe in un solo colpo cancellato le grandi battaglie compiute da popoli e paesi democratici per la liberazione di quei popoli e di quei paesi devastati dalla guerra mondiale e dalla dittatura nazi-fasciata, che l’ha imposta.

Nuovo ordine mondiale fondato su un capitalismo becero e illiberale, come oggi si usa dire, fondato sul principio delle diseguaglianze, nella dicotomica divisione tra pochi ricchi e gli altri tutti poveri, a fare da servi e “sottoproletariato” padroni. E dei loro servi sciocchi posti alla guida della macchina del potere politico.

Per la potenza di fuoco impiegata in quella mattinata di caldo estivo, è stata una vera fortuna che i morti siano stati solo 85 e i feriti 200. Una vera “fortuna” considerare quei numeri, che accresce disperazione e angoscia nel pensarla.

Eh sì! Perché l’intento dei massacratori era quello di farne almeno il doppio. Ovvero, ancora, che certamente sarebbero stati in un numero incalcolabile se tempi e circostanze, movimenti di persone e passaggi di treno super affollati, fossero stati diversi.

Ma quelle morti e quei feriti, ammesso che uno solo di essi potesse essere valutato in qualche misura e modo, pesano assai più di quei numeri.

Pesano sulla coscienza del Paese e sulla sua storia. Pesano sulla politica e sulle istituzioni. Pesano sul cammino della Democrazia italiana e sull’Europa, nella quale il nostro Paese incede a passo lento e a cuore tormentato.

Fino a quando non sarà fatta piena luce su quel decennio macabro e nero più del carbone, come anche sugli anni cosiddetti di piombo, rossi solo del sangue innocente versato, l’Italia non si salverà dalle sue colpe, non soltanto storiche. E il suo futuro sarà sempre più costellato di insidie gravi sul terreno della Democrazia.

La preoccupazione, la mia in particolare, è che, esaurita la spinta dei grandi ideali della Resistenza e anche del Sessantotto Buono, scomparse le grandi figure che ne sono stati i garanti e gli educatori rigorosi, indebolita progressivamente la coscienza sociale e politica dei cittadini, allontanati i giovani dalle istituzioni e dall’impegno politico, impostasi una nuova classe dirigente debole sul piano culturale e su quello della sensibilità democratica, il vento autoritario e antidemocratico che soffia già in Europa da tempo e in America da duecento giorni, diventerà un uragano devastante.

Sulla Democrazia. Sulle Costituzioni democratiche. Sui diritti umani. Sulla Giustizia. E sul Diritto internazionale, che ne garantisce l’applicazione laddove la Politica e le istituzioni governative lo violino. E la pubblica opinione non lo difendesse.

Un uragano mai visto in natura, che cancellerebbe definitivamente la Pace anche come parola, dall’intero pianeta, al suo posto imponendo la tribale legge del più forte. Di quanti, cioè, al posto della ragione hanno i muscoli, al posto dei granai i depositi di armi, al posto della sensibilità la prepotenza. Al posto del cuore i forzieri strapieni di soldi. Nelle tasche, i portafogli gonfi di egoismo e di cattiveria. Negli occhi tutta la loro bruttezza e quella da loro creata.

E nelle mani il sangue dei bambini uccisi. Con le armi e le bombe. E dalla fame.

Tags: 2 agosto 1980attentatoBolognafascistiingiustiziastrage

admin_slgnwf75

Articoli Simili

La separazione delle carriere dei magistrati: un passo fondamentale verso una giustizia più giusta e trasparente

La separazione delle carriere dei magistrati: un passo fondamentale verso una giustizia più giusta e trasparente

da Maurizio
2 Agosto 2025
168

Il Governo ha il merito di promuovere il completamento del sistema accusatorio introdotto nell'88-89 avendo presente i principi a suo...

Le strade della città, la fine della festa. La morte che non scandalizza. E le lacrime collettive già asciutte

Le strade della città, la fine della festa. La morte che non scandalizza. E le lacrime collettive già asciutte

da admin_slgnwf75
1 Agosto 2025
125

Non si parli più del lutto e del dolore, ma delle cause che spesso procurano il lutto e il dolore...

Intervento riuscito, tutto procede senza complicazioni, ma il Governatore Occhiuto resta in prognosi riservata

Le dimissioni di Occhiuto, ovvero la smazzata a sorpresa, come un esperto giocatore in un tavolo di baccarat (VIDEO)

da patriziaventurino
31 Luglio 2025
598

Pur essendo un gesto rischioso, Occhiuto fa mostra della sua volontà di mettere in campo tutte le proprie risorse e...

De …iustitia

De …iustitia

da redazione
30 Luglio 2025
121

È certamente non più differibile una riforma radicale, ponderata e il più possibile condivisa dell’apparato giudiziario di Alberto Capria Una...

Prossimo
Incidente mortale sulla strada che collega Rosarno a S. Ferinando

Incidente mortale sulla strada che collega Rosarno a S. Ferinando

ViViPress – i fatti raccontati in libertà

Supplemento online di Pagine Vibonesi
Direttore Responsabile Maurizio Bonanno
Registrazione Tribunale di Vibo Valentia n. 76 del 12/02/1993

Edizioni Il Cristallo
e-mail: redazione@vivipress.com

  • Contatti

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
colacchio gif maker

Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews