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Non si cambia nome nè volto alla memoria

viale sfocato

&NewLine;<p><strong><em>Le comunità hanno radici&colon; strapparle per mode o simboli è un errore&period; Sostituire storie locali con etichette nuove non è onorare&comma; è cancellare<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Cambiare il nome di una villa &lpar;come si sta decidendo di fare a Stefanaconi&rpar; o stravolgere una piazza &lpar;come si sta facendo a Vibo Valentia&rpar; può sembrare un dettaglio amministrativo&period; In realtà è un colpo alla memoria collettiva&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A Stefanaconi si sta discutendo sulla decisione di cancellare la dedica a una figura locale per sostituirla con quella del giudice Rosario Livatino&period; Un uomo giusto&comma; un martire civile che merita di essere ricordato&period; Ma non così&colon; non cancellando chi già faceva parte della storia del posto&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-embed is-type-wp-embed is-provider-vivipress wp-block-embed-vivipress"><div class&equals;"wp-block-embed&lowbar;&lowbar;wrapper">&NewLine;<blockquote class&equals;"wp-embedded-content" data-secret&equals;"kgJw1Arnfw"><a href&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;2025&sol;08&sol;30&sol;stefanaconi-non-accetta-il-cambio-di-nome-di-villa-elena-raffaele-arcella-ne-chiede-la-revoca-perche-atto-illegittimo&sol;">Stefanaconi non accetta il cambio di nome di Villa Elena&period; Raffaele Arcella ne chiede la revoca perché atto illegittimo<&sol;a><&sol;blockquote><iframe class&equals;"wp-embedded-content" sandbox&equals;"allow-scripts" security&equals;"restricted" style&equals;"position&colon; absolute&semi; visibility&colon; hidden&semi;" title&equals;"&&num;8220&semi;Stefanaconi non accetta il cambio di nome di Villa Elena&period; Raffaele Arcella ne chiede la revoca perché atto illegittimo&&num;8221&semi; &&num;8212&semi; ViViPress" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;2025&sol;08&sol;30&sol;stefanaconi-non-accetta-il-cambio-di-nome-di-villa-elena-raffaele-arcella-ne-chiede-la-revoca-perche-atto-illegittimo&sol;embed&sol;&num;&quest;secret&equals;TaQgAfsenL&num;&quest;secret&equals;kgJw1Arnfw" data-secret&equals;"kgJw1Arnfw" width&equals;"500" height&equals;"282" frameborder&equals;"0" marginwidth&equals;"0" marginheight&equals;"0" scrolling&equals;"no"><&sol;iframe>&NewLine;<&sol;div><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Situazioni che definire &OpenCurlyDoubleQuote;strane” è un eufemismo&comma; come ad esempio accade a Vibo Valentia&comma; dove piazze antiche vengono &OpenCurlyDoubleQuote;rigenerate” fino a diventare irriconoscibili&period; Si parla di valorizzazione&comma; ma in realtà si cancella l’identità&period; Perché un luogo senza memoria è un non-luogo&colon; bello nelle brochure&comma; ma vuoto per chi lo vive&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È facile intestarsi nomi altisonanti o inaugurare spazi scintillanti&period; Più difficile è rispettare la storia&comma; ascoltare la comunità&comma; aggiungere invece di sostituire&period; Le figure nazionali si onorano creando nuove tracce&comma; non cancellando quelle esistenti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un amministratore non è un proprietario&colon; è un custode&period; E un custode non strappa le radici&comma; le protegge&period; Perché una comunità senza radici è solo un’ombra&colon; intercambiabile&comma; fragile&comma; destinata a perdersi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In molti piccoli comuni italiani si sta affermando una pratica che appare nobile nelle intenzioni ma devastante negli effetti&colon; cancellare la memoria storica dei luoghi per sostituirla con nomi o assetti urbanistici che nulla hanno a che fare con la tradizione locale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il caso di Stefanaconi è emblematico&colon; una villa comunale intitolata a una persona del posto&comma; la cui vita era intrecciata a quella della comunità&period; Un frammento di identità condivisa&comma; sedimentata nel tempo&period; Oggi quel nome viene rimosso per sostituirlo con quello del giudice Rosario Livatino&period; Una figura di straordinario valore civile&comma; che merita di essere ricordata in tutta Italia&period; Ma lo merita così&quest; Con una sostituzione che cancella un pezzo di storia locale&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come con le piazze &OpenCurlyDoubleQuote;rigenerate” &lpar;o con quelle ridisegnate per creare nuovi &&num;8220&semi;larghi&&num;8221&semi; cui dare un nome&rpar; di Vibo Valentia trasformate radicalmente&comma; si attua un processo che non riqualifica&comma; ma omologa&period; I luoghi diventano anonimi&comma; perdono il carattere che li rendeva unici&period; E soprattutto si spezza il filo della memoria&comma; che non si costruisce con progetti di arredo urbano ma con il rispetto per ciò che ci è stato consegnato&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Non si tratta di opporsi al ricordo di eroi civili o al rinnovamento degli spazi pubblici&period; Si tratta piuttosto di chiedere che la memoria non venga sacrificata a decisioni superficiali&comma; prese da amministratori che spesso non conoscono la storia ultracentenaria dei luoghi che sono chiamati a governare&period; Perché intitolare un viale o rifare una piazza non è un gesto neutro&colon; è un atto di identità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ci sono mille modi per onorare figure nazionali senza cancellare la memoria locale&colon; creare nuovi spazi&comma; nuove targhe&comma; percorsi educativi&comma; iniziative culturali&period; La vera modernità non è nella sostituzione&comma; ma nell’aggiunta&period; Non nell’appiattire&comma; ma nel moltiplicare le tracce di memoria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Chi amministra un territorio dovrebbe ricordare che non è padrone dei suoi simboli&colon; ne è custode&period; E la custodia significa rispetto&period; Perché senza memoria nessuna comunità può dirsi davvero viva&period;<&sol;p>&NewLine;

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