Siamo di fronte ad un enorme problema che va affrontato, ma la cui soluzione e i benefici potranno vedere la luce tra qualche lustro, se non di più
di Franco Tigani*
Siamo d’accordo che la Provincia di Vibo Valentia è la più carente sotto il profilo dell’assistenza sanitaria, rispetto alla altre province calabresi.
Siamo d’accordo che il processo di smantellamento è iniziato da almeno 20 anni.
Siamo d’accordo che l’Asp di Vibo Valentia è stata sciolta ben due volte per in filtrazione mafiosa.
Siamo d’accordo che un primario è stato assassinato all’interno dell’ospedale.
Siamo d’accordo che non si contano le aggressioni al personale da parte di molti utenti imbestialiti.
Siamo d’accordo che intorno alla sanità vibonese si sono consumate molte nefandezze, a partire dai famigerati ” comitati di gestione” degli anni ’80, con la più svergognata politica clientela di assunzioni e “sistemazione” di centinaia di personaggi che definire ambigui è una metafora.
Siamo d’accordo che i valzer di primari ” ad horas”, non ha conosciuto, nell’ultimo quarantennio, soluzione di continuità.
Siamo d’accordo che la struttura ospedaliera è stata talmente rimaneggiata da non sembrare neanche un ospedale.
Siamo d’accordo che né la città né il plesso ospedaliero rappresentano una particolare attrattiva per giovani professionisti .
Siamo d’accordo che molti concorsi indetti dall’Asp sono andati deserti per mancanza di candidati.
Siamo d’accordo che questo processo di degenerazione si è consumato da almeno un trentennio ed ha trasversalmente attraversato governi nazionali e regionali di estrazione diversa.
Siamo d’accordo che è cambiato il mondo da quando si pensava di costruire ospedali a Soriano, a Serra, a Pizzo, a Tropea, senza alcuna programmazione in termini di costi/benefici e senza tenere conto dell’andamento demografico dei territori.
Siamo d’accordo che, solo da qualche anno, vi sono timidi segnali di inversione di tendenza e che, almeno, è stata avviata la costruzione della nuova struttura ospedaliera.
Siamo d’accordo che la campagna elettorale è terminata da qualche mese.
Se siamo d’accordo su tutte queste premesse, mi viene da ridere (se non piangere…) nel vedere poche decine di persone, alcune inconsapevoli, altre disattente su quanto è avvenuto in passato, altre ancora in buona fede, molti semplicemente mestatori politici e, spesso, complici di quel processo degenerativo le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Una protesta da quattro soldi, che certa stampa tenta di accreditare come la rivolta di una intera comunità contro l’uomo solo al comando.
Siamo di fronte ad un enorme problema che va affrontato. Ma la cui soluzione e i benefici da essa derivanti potranno vedere la luce tra qualche lustro se non di più.
Nel frattempo si tratta di tamponare alla meglio, senza demagogia.
*Componente Direttivo provinciale Fratelli d’Italia









