I Club service della città insieme per analizzare questa che nell’ultimo ventennio è diventata una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla vita di adolescenti e giovani adulti
Per l’Istituto Superiore di Sanità, i disordini alimentari, come anoressia e bulimia nervosa, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti.
Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, questi disordini possono diventare una condizione permanente e nei casi più gravi portare alla morte, che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco, per questo motivo i quattro club service della citta di Vibo Valentia, Kiwanis, Lions e Rotary si sono uniti per sensibilizzare i giovani su questa importante problematica organizzando una mattinata presso gli istituti tecnici vibonesi con un incontro informativo – formativo – preventivo sul disturbo da alimentazione incontrollata Bulimia – anoressia, in collaborazione con l’Ordine dei Medici.
“In Italia – si legge sempre sul sito dellIstituto superiore di Sanità – studi pubblicati rilevano una prevalenza dello 0.2-0.8 per cento per l’anoressia e dell’1-5 per cento per la bulimia, in linea con i dati forniti dagli altri paesi. Una ricerca condotta su un campione complessivo di 770 persone di età media di 25 anni, tutte diagnosticate con disordini alimentari e che si sono rivolte all’Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia, i disordini alimentari e l’obesità a Roma e Milano dalladottoressa Anna Maria Speranza, ha rilevato una percentuale del 70,3 per cento di bulimia nervosa, il 23,4 per cento di anoressia nervosa, il 6.3 per cento di “disturbi alimentari non altrimenti specificati” o di altra condizione, perlopiù corrispondente a obesità. Nel campione analizzato, la data di esordio del disturbo è mediamente tra i 15 e i 18 anni, con due picchi (15 e 18 anni), età che rappresentano due periodi evolutivi significativi, quello della pubertà e quello della cosiddetta ‘autonomia’, passaggio alla fase adulta, che sono stati rilevati anche in molti altri studi sul tema“.