Un vibonese che tenta la scalata in Lombardia pensando alle prossime elezioni regionali
Il commercialista vibonese alla guida di un progetto politico radicato in sette province lombarde. Nel mirino le prossime elezioni regionali con l’obiettivo di conquistare a Lombardia, non solo sul piano imprenditoriale ma ora anche su quello politico.
È Salvatore Scarano, dottore commercialista e revisore legale originario di Vibo Valentia, il fondatore di “Italia al Lavoro”, nuovo movimento politico costituito ufficialmente nei giorni scorsi a Milano con sede in Via Dogana, nel cuore del capoluogo lombardo.

Scarano, iscritto all’Ordine dei Commercialisti di Vibo Valentia dal 2012, ha costruito negli anni una solida realtà imprenditoriale non solo in Calabria e in provincia di Vibo Valentia ma anche nel Nord Italia. Il suo Gruppo, infatti, opera attraverso una rete di 14 uffici accreditati alla formazione e alle politiche attive distribuiti in sette province strategiche della Lombardia: Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Varese, Lodi e Cremona. Nel capoluogo lombardo è presente con due sedi dedicate alla consulenza specializzata in ambito societario, fiscale, finanza agevolata e lavoro.
Un percorso professionale che rappresenta una storia di emigrazione al contrario, di quelle che la Calabria fatica a raccontare: non la fuga di cervelli, ma la costruzione paziente di un progetto imprenditoriale che oggi conta presidi operativi in alcune delle aree più produttive del Paese.
Adesso il salto in politica. Italia al Lavoro si presenta come una “Scuola di Politica e Impresa” che guarda alle prossime elezioni regionali lombarde, con l’obiettivo di rappresentare imprenditori, professionisti, docenti, lavoratori autonomi e giovani.
“Italia al Lavoro nasce da una visione maturata negli anni attraverso l’ascolto quotidiano di clienti, collaboratori e partner”, spiega Scarano.
“La percezione diffusa è che l’impegno da solo non basti più: giovani competenti faticano a trovare sbocchi adeguati, docenti che formano la classe dirigente di domani si confrontano con retribuzioni che non rispecchiano la loro responsabilità, imprenditori che creano lavoro e ricchezza devono misurarsi con un carico burocratico e fiscale che frena l’iniziativa”.
Al centro della proposta politica c’è il concetto di “Giustizia del Merito”: un modello in cui la competenza rappresenti il criterio fondamentale e le istituzioni diventino partner affidabili del sistema produttivo. Il Movimento si struttura su tre direttrici operative: formazione e cultura civica, dialogo permanente tra mondo produttivo e università, gruppi di studio tematici con professionisti del settore.
Primo banco di prova sarà l’elaborazione di un “Piano Zero Burocrazia”.Una nuova pagina per il professionista vibonese, che dalla provincia calabrese più piccola porta in dote alla politica lombarda l’esperienza concreta di chi ha saputo costruire, partendo dal Sud, un network imprenditoriale nel cuore produttivo del Paese.










