Collocandosi politicamente nel centrodestra, il partito si augura che il Governo Meloni metta ordine alla lunga serie di disservizi nel pubblico
Torna a farsi sentire il Partito Unione Nazionale Italiana e, su iniziativa del presidente del partito, Cosimo Damiano Cartellino, e del segretario nazionale, Cosimo Limardo, lancia pesanti accuse ai passati dieci di governi di coalizione a trazione centrosinistra che, a loro giudizio, ha lasciato una pesante eredità: “Tutto è da riorganizzare e pianificare, nulla in ambito pubblico funziona e a zero sono le manutenzioni di strade, edifici e strutture varie utili al cittadino ma la richiesta della riscossione delle tasse funziona egregiamente ed anche l’erogazione di fondi pubblici a persone che non hanno nessun diritto se non quello di vivere in carcere. La sicurezza e la manutenzione delle strade sono diventate alla stregua dei paesi del Terzo mondo. La Sanità italiana era un’eccellenza, tutt’oggi abbiamo equipe mediche e professori straordinari ma ciò che non funziona proprio è la gestione delle prenotazioni delle visite specialistiche e questo purtroppo accade in tutta Italia”.
Ed è sulla Sanità che Cartellino e Limardo si soffermano in quest’ultima lettera aperta mettendo in evidenza alcuni disservizi che possono diventare drammatici: “Tutte le regioni ormai hanno un numero centralizzato a cui chiamare per provare a prenotare una visita, ma spesso è impossibile: l’operatore risponde che non è possibile prenotare nella propria città di residenza e neanche nei paesi limitrofi, non ci sono date disponibili, rispondono. Eventualmente è possibile prenotare ad oltre 100/150 km dall’indirizzo di residenza dopo 9,10 mesi oppure a circa 90 km a 12, 15 mesi. Questa situazione la troviamo sia in grandi metropoli del nord Italia come Torino sia in grandi e piccole città del meridione come Vibo Valentia, Catanzaro, Cosenza e in tutta la Calabria. Oltretutto in Calabria più volte abbiamo segnalato sia alle autorità competenti regionali sia al governo la grande carenza di manutenzione delle strade in quanto disastrate e colme di buche che sono causa di incidenti a volte mortali. Ma noi ci chiediamo: una persona che sta male può attendere i tempi di una gravidanza prima di scoprire se è curabile e qual è la cura? Inoltre, ci chiediamo come fa una persona disabile, un bambino, una persona anziana o un lavoratore senza auto a raggiungere la struttura ad oltre 100 km dalla sua città di residenza peraltro non servita regolarmente con mezzi pubblici? E cosa ancora più grave dopo oltre un anno, quindi se sta male oggi, può morire. In alternativa alla morte ci sono le prestazioni a pagamento che possono essere prenotate a distanza di pochissimi giorni, anche, in alcuni casi, il giorno successivo alla richiesta. Non solo, ci chiediamo: dieci anni di governi della sinistra hanno sfasciato l’Italia in tutti i settori, dal privato al pubblico, ma soprattutto hanno distrutto una fonte funzionante come lo è stato la Sanità”.
Cosimo Limardo, in particolare, denuncia la situazione calabrese: “In Calabria, ad esempio all’ospedale di Nicotera, per poter ricevere l’esenzione dal ticket devi portarti la copia del documento oppure andare alla tipografia fuori dall’ospedale perché le fotocopiatrici in ospedale non sono funzionanti. Spesso in questo ospedale sono senza linea telefonica e quindi non è possibile per il cittadino prenotare telefonicamente. In questo Comune inoltre i cittadini sono anche privi del servizio della Guardia medica pertanto se stanno male, quando non è presente il loro medico curante, sono costretti a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia, dove le attese sono lunghissime”.
Il Presidente ed il Segretario del Partito Unione Nazionale Italiana si fanno, quindi, portavoce dei settori deboli della società:”I cittadini pensionati italiani si chiedono com’è possibile che dopo aver lavorato quarant’anni ed oltre pagando dagli stipendi una ritenuta tutti i mesi per aver diritto alle cure sanitarie, ora non è loro possibile effettuare una visita specialistica presso il Servizio sanitario nazionale della propria città di residenza. La stessa domanda se la pongono anche i cittadini lavoratori: Come mai, sebbene ogni mese mi vengono trattenute dallo stipendio le tasse per i servizi pubblici, io non possono utilizzare il Servizio sanitario nazionale per fare una visita specialistica e sono costretto a rivolgermi alla sanità privata per potermi curare?”.
Provocatoria è la conclusione alla quale giungono: “Sarebbe lecito chiedere allo Stato di rimborsare ai cittadini oltre quarant’anni di contributi versati con gli interessi e con l’adeguata rivalutazione degli importi versati, ma soprattutto l’interruzione immediata dei contributi che vengono trattenuti dagli stipendi. È giunta l’ora che il cittadino riceva i servizi pubblici che regolarmente sovvenziona o ha sovvenzionato nel suo percorso di vita lavorativo”.
L’auspicio finale è chiaramente politico: “Ci auguriamo che il Governo attuale possa nei prossimi cinque anni rimettere ordine a questi gravissimi disservizi che la sinistra comunista ha causato corrompendo e creando gravi lacune e disservizi ad ogni comparto statale”.