A proposito della richiesta di liquidazione da parte del sindaco Maria Limardo, riceviamo dall’ex Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese (fino al 2017) e pubblichiamo
“Forse dovrei tacere e scegliere l’oblio definitivo, ma non posso sopportare il cinismo e l’ipocrisia di chi guida un ente con debiti enormi, in parte causati da cattiva amministrazione.
Non può dare lezioni a chi si trova in una situazione debitoria non per sua responsabilità.
Il sindaco di Vibo Valentia ha chiesto la liquidazione del Sistema Bibliotecario Vibonese, quel che ne rimane dopo le incursioni palesi e occulte operate da lei stessa e dalla sua burocrazia, quando ha visto la delibera dell’Assemblea dei Sindaci per avviare la ricerca di una sede gratuita, a Vibo o in qualsiasi altro comune.
Inoltre, non è in condizione di candidarsi quale nuovo Presidente dopo Signoretta perché il Comune ha presentato una istanza in tribunale, per i crediti che ritiene di vantare dal Sistema, ed è ineleggibile.
Ho letto la relazione di fine mandato del presidente Signoretta dove risulta che il debito del Sistema non è quello a cui ha fatto riferimento il sindaco. Sono certo che sia il Sistema a vantare un credito dal Comune. Chi non mi crede può chiedere informazioni al Sindaco Nicola d’Agostino e al suo assessore del tempo Nicola Manfrida circa i termini della convenzione a suo tempo stipulata per l’affidamento di Santa Chiara.
A dimostrazione della falsità delle azioni del Comune contro il Sistema, non mi risulta che analoga istanza di pagamento sia stata presentata nei confronti della Provincia di Vibo Valentia, debitrice, lei sì, per un terzo, del fitto di Santa Chiara.
Quando ricoprivo il mio incarico ho sempre denunciato al presidente, all’assemblea dei sindaci, alla Regione e anche all’opinione pubblica, l’insostenibilità del Sistema a causa delle risorse insufficienti di cui disponeva.
Di chi è la responsabilità dello stato attuale del Sistema?
Certamente della Regione che lo ha istituito e che nell’atto istitutivo garantiva annualmente le risorse e il personale per il suo funzionamento. Poi, all’improvviso nel 2007 (amministrazione Loiero e Assessore Cersozimo), hanno azzerato il capitolo di bilancio della legge regionale sulle biblioteche, dicendo in concreto “arrangiatevi”.
A garanzia del debito che si accumulava vi erano poi le quote di adesione non pagate della Provincia, del Comune di Vibo Valentia e degli altri Comuni morosi, risorse bruciate dai dissesti dei due enti principali.
A partire dal 2004 il Sistema ha svolto per conto della Regione i servizi del Sistema Bibliotecario Regionale, un servizio che quando era appaltato ai privati costava all’ente regionale 500.000 euro più Iva annui. Al Sistema la Regione non ha mai voluto attribuire il necessario per lo svolgimento di questo servizio, assegnando risorse nettamente inferiori alle spese. Fino ad arrivare a Spirlì che, incitato da amichetti vibonesi, le annullò del tutto provocando la definitiva crisi dell’istituzione culturale.
Arrivò addirittura ad annullare la graduatoria per il finanziamento al Festival Leggere&Scrivere del 2022.
Chi dunque dovrebbe risanare l’ente?
A mio parere la Regione, causa prima della situazione attuale.
In secondo luogo, il Comune di Vibo che ne trae i maggiori benefici.
Chi dovrebbe avviare la procedura di liquidazione del Sistema?
Sempre la Regione che lo ha istituito.
Mi fermo qui. Sulla politica locale e sulla sua capacità di migliorare la città meglio tacere”.
Gilberto Floriani