Il piano terra di Palazzo Gagliardi sarà gestito dal Comitato degli Editori del Vibonese su incarico dell’amministrazione comunale nell’ambito dei progetti della Capitale Italiana del Libro 2021
di Maurizio Bonanno
La Capitale Italiana del Libro 2021 vuole lasciare un segno concreto a futura memoria e si rivolge alla microeditoria perché questo si realizzi.
È questo il senso della bella giornata di festa vissuta a Palazzo Gagliardi, quando, alla presenza di un significativo numero di persone, pur nei necessari limiti imposti dalla pandemia, è stato inaugurato il “Salotto della Cultura”, ovvero i locali del piano terra del monumentale Palazzo, per i vibonesi simbolo della cultura, che l’amministrazione comunale ha affidato al CEV, il Comitato degli Editori del Vibonese.
Come ha ricordato in apertura della manifestazione, la portavoce del CEV, Patrizia Venturino: “Non appena Vibo Valentia ha ottenuto il riconoscimento di Capitale Italiana del Libro per l’anno 2021, un gruppo di editori e di case editrici del territorio ha deciso di rendersi protagonista insieme all’amministrazione comunale affinché questo anno rimanesse memorabile e potesse portare sviluppo alla comunità attraverso la cultura”.
Nell’occasione, è stata ricordata la figura di Francesco Tassone, intellettuale vibonese tra i più apprezzati recentemente scomparso, ideatore, tra l’altro, di Qualecultura, casa editrice tra i fondatori del CEV.
“In 23 ci siamo riuniti – ha proseguito Patrizia Venturino – e abbiamo dato vita al CEV, il comitato editori del vibonese, che fin da subito si è messo all’opera per studiare iniziative capaci di mettere in evidenza questo evento. Clou delle nostre attività, quello che è stato chiamato il Salotto della Capitale, un progetto al quale abbiamo lavorato per mesi, e che finalmente oggi vede la luce, un progetto che non sarà circoscritto alle sole case editrici del CEV, ma che permetterà agli operatori culturali della città di avere finalmente un interlocutore serio e affidabile che metterà a disposizione questi spazi, che gestiremo, su concessione dell’amministrazione comunale”.
Perché la microeditoria è una realtà importante, strumento essenziale per trasmettere di cultura, che non è di livello inferiore, tutt’altro… perché permette di valorizzare le realtà cosiddette periferiche consentendo ad autori locali di realizzarsi e confrontarsi, farsi conoscere.
“Qualcuno – è stato ricordato in apertura della cerimonia – con fare snobistico ci ha definito i produttori di “vanity book”, vale a dire un’editoria di secondo livello, di serie B. Al contrario, noi diciamo che vogliamo essere di serie C: C come Cultura, C come Cittadini Consapevoli, C come Coloro che credono che la lettura debba essere alla portata di tutti, popolare, e non solo appannaggio di risicate elite autoreferenziali. Vibo Valentia avrà così un luogo preciso dove chi ha sete di cultura, conoscenza, arte, saperi, sa di trovare porte aperte ed accoglienza, a dispetto di chi discrimina, giudica a priori, sentenzia”.
Un “Salotto della Cultura”, che, proprio grazie a queste motivazioni, vivrà e rimarrà aperto anche dopo che Vibo Valentia avrà concluso il suo mandato di Capitale Italiana del Libro, come ha inteso sottolineare il sindaco Maria Limardo, che, insieme all’assessore alla Cultura, Daniela Rotino, ha ufficialmente aperto la sede tagliando il nastro ed invitando i presenti a visitare le sale allestite dal CEV.
“Come più volte evidenziato dal Cepell – ha aggiunto l’assessore Rotino – anche noi siamo convinti della straordinaria importanza della microeditoria e del ruolo che essa svolge per la promozione della lettura, che rimane un obiettivo importante per questa amministrazione, oggi che siamo ancora Capitale, ma ancor più domani quando avremo consegnato il testimone ad Ivrea”.
A conferma di quelli che sono gli obiettivi di questo “Salotto”, attraverso l’attenta regia di Enrico Buonanno, il programma della cerimonia di inaugurazione è stato aperto dagli allievi dell’indirizzo coreutico del Liceo Capialbi.
Infatti, grazie alle coreografie di Daniela Ruggiero, docente di Tecnica della Danza, gli studenti Antonio Parisi e Giulia Azzolina hanno aperto con “L’equazione dell’amore”, un balletto che, ispirato all’equazione del fisico Paul Dirac, ha rappresentato quella voglia di tornare a vivere a contatto, di abbracciarsi, sensazione che la pandemia ha per il momento precluso. Quindi, l’omaggio al libro ed a Vibo Valentia Capitale del Libro, con la coreografia, sempre realizzata da Daniela Ruggiero, interpretata da Giulia Azzolina.
Gli studenti del liceo Capialbi sono stati protagonisti non a caso, ma perché il CEV ha voluto far coincidere la giornata di inaugurazione con quello che è stato definito il Capialbi Day, ovvero l’omaggio a Vito Capialbi, intellettuale, storico, archeologo vibonese di fama internazionale. Ecco, allora l’esposizione di alcuni storici volumi originali di Vito Capialbi, grazie alla disponibilità di Teresa Saeli che ha messo a disposizione i beni della Collezione Romano Carratelli, mentre la studiosa Giorgia Gargano ne ha tracciato la figura di collezionista ricordando lo straordinario patrimonio del Monetiere Capialbi. E sempre gli studenti del liceo a lui intitolato ne hanno tracciato un profilo storico, mentre gli allievi dell’indirizzo musicale hanno concluso la serata con l’esibizione dell’Ensemble di sax.
Il Capialbi Day ha avuto inoltre il suo momento di dibattito, coordinato dal giornalista Tonino Fortuna, grazie alla presentazione del volume di Foca Accetta edito da Libritalia, “Vito Capialbi e le sue collezioni”.
La Cultura a Vibo Valentia ha, dunque, il suo Salotto, un luogo dove concretizzare l’auspicato Invito alla Lettura e l’incontro con le diverse forme di espressione artistica e culturale.