La cerimonia funebre, nella “sua” chiesa della Sacra Famiglia, officiata dal vescovo mons. Attilio Nostro, presente il sindaco Maria Limardo
Sono stati i futuri sacerdoti del primo, secondo e terzo anno a portare in spalla, per volontà del vescovo mons. Attilio Nostro, la bara con dentro le spoglie mortali di don Angelo Sabatino, parroco emerito della Sacra Famiglia. ultimo atto delle cerimonia funebre, intensa a tratti commovente, con cui tutta la comunità ha portato l’ultimo saluto al suo parroco, nella chiesa da lui voluta e fatta realizzare, quella Chiesa della Sacra Famiglia che è ormai l’elemento distintivo di un quartiere, non a caso detto “Shangai”, grazie alla sua opera pastorale ed umana si è riscattato e si è proposto alla città con le sue opere sociali.
Anche per questo, riconoscendo a don Sabatino questo straordinario ruolo di operatore sociale e di educatore, il sindaco Maria Limardo ha partecipato in festa ufficiale, accompagnata dal vice sindaco Mimmo Primerano, e, indossando la fascia di primo cittadino, ne ha ricordato le doti facendosi anche interprete di quelle sensazioni e pensieri ascoltati e raccolti tra la gente. un giusto riconoscimento al sacerdote, all’uomo.
A sottolineare l’impegno pastorale che un sacerdote è chiamato a svolgere è stato il vescovo mons. Nostro, che ha tessuto le lodi per quanto ha fatto don Angelo ed ha ricordato il ultimo emozionante, intenso seppur straziante, dell’incontro, quando ormai il parroco emerito era nelle difficili condizioni che hanno caratterizzato i suoi ultimi giorni di vita, che però non gli hanno impedito di esprimere, in maniera forte, la sua devozione, la sua fede incrollabile.
Oltre ai ringraziamenti della famiglia Sabatino, è stato Raffaele Cuppari a portare l’ultima testimonianza, l’ultimo saluto a nome della comunità della Sacra Famiglia. questo il testo del significativo intervento di Raffaele Cuppari:
“Eccellenza Rev,ma, Rev,mo Padre, in quest’ora mesta, mi faccio portavoce di quelli che sono i sentimenti della Comunità parrocchiale tutta, essendone io stesso figlio.
Siamo riuniti per dare l’ultimo saluto a don Angelo Sabatino, nostro parroco emerito, guida spirituale di questa comunità. Per ben 21 anni di presenza assidua ed instancabile.
Gli anni di vita sacerdotale che hanno preceduto il suo arrivo nella nostra comunità, lo hanno visto Segretario del Vescovo dell’epoca, mons. Vincenzo De Chiara, e Prefetto in Seminario, esperienze che lui amava ricordare con gioia.
Il nostro quartiere, in quegli anni, presentava una realtà alquanto difficile e nonostante i tentativi di mons. De Chiara di garantire una presenza pastorale in loco, più di un sacerdote aveva declinato l’incarico.
Don Sabatino, animato di carità pastorale e dotato di un carattere fermo e deciso, si affidava con speranza al Signore accettando la nomina a Parroco, pur consapevole che ad accoglierlo non avrebbe trovato neanche una chiesa, intesa come struttura muraria.
Prima di questa – che Lei Eccellenza può vedere – don Angelo ha costruito una Chiesa di pietre vive. Non sono certamente mancati i momenti di difficoltà alternati e compensati da altrettanti momenti di gioia… ma – e non sono parole di circostanza – qui tutto parla dell’impegno pastorale del parroco emerito.
L’esperienza più gratificante però, riteniamo sia stata l’organizzazione del servizio ai diversamente abili, un impegno durato quasi 25 anni, partendo da famosi campi-scuola a Sant’Irene. Di quel periodo, pur faticoso, sono ancora vivi nelle nostre menti tanti episodi di fraterne letizia che si sono stati tramandati dai soggetti direttamente coinvolti nell’esperienza. Una comunità viva, dunque, con un parroco sempre pronto a costruire in tutti i sensi.
Oggi noi vogliamo ringraziare i signore per il dono di don Angelo, ma vogliamo di Grazie anche a don Angelo per l’opera presta, le orme del suo passaggio sono ancora visibili nella nostra parrocchia.
Grazie!”.