Riflessioni in vista dell’imminente estate in una articolata nota
Tentiamo di mantenere sempre aperta la via del dialogo e della collaborazione con le Istituzioni e gli Enti, entrando in sintonia con donne ed uomini di buona volontà, che, con competenza e volontà, sono impegnati nel fare il proprio dovere superando ogni difficoltà e burocrazia, ascoltando e fornendo risposte responsabili e concrete per il soddisfacimento dei bisogni della collettività, ancor più in questo contesto storico assai infelice e delicato.
Così esordisce una nota diffusa della Pro Loco di Vibo Marina, che, nell’imminenza della nuova stagione estiva, cerca di porre all’attenzione del tante criticità che da anni persistono.
Tentiamo di fare la nostra parte, per quanto possibile, come terzo settore, quale postazione di cittadinanza attiva e di legalità – sottolineano i componenti del sodalizio – nel conoscere e promuovere l’importante territorio marittimo-portuale-industriale di Vibo Marina e degli altri centri costieri, dalla cui valorizzazione potrebbe ancora venire un contributo notevole a quell’atteso sviluppo economico-occupazionale della città e dell’hinterland che purtroppo registra un preoccupante progressivo spopolamento.
Appaiono evidenti ed oggettivi – si denuncia nella nota – i segni di un deplorevole degrado di una Vibo Marina lasciata all’incuria del tempo e degli uomini di ogni epoca; a molti fa pensare il contrasto dell’essere una realtà tanto importante, purtroppo “da troppo tempo trascurata”, quasi fosse ferma “sospesa tra un passato glorioso ed un futuro incerto”; in tale contesto, non si vuol proprio credere che Vibo Marina sia frenata nel suo sviluppo da una rete di disinteresse verso il bene comune; non certo può essere considerato il territorio anonimo delle “Marinate”, depauperato come “una baronia feudale” , relegata come “un’insignificante periferia”.
La cittadina ha in sé una vera e grande comunità – si rivendica nel documento redatto dalla Pro Loco – ben definita con circa diecimila abitanti, la più popolosa della provincia dopo il centro; laboriosa di lunga tradizione con belle realtà produttive – in affanno per aziende chiuse che hanno arrecato mancanza di lavoro e crisi economico-commerciale – in gran parte sana ed ospitale non solo in estate; una comunità visibile e con caratteristiche singolari che condivide un luogo, tra collina e mare, per molti aspetti ancora attraente, una sua storia legata agli scali marittimi, una sua identità e socialità legata al Mediterraneo, una sua unità che fa vivere e sognare nel futuro; una religiosità, tradizioni, feste e solidarietà nella quotidianità e nei momenti più tragici locali/nazionali/internazionali; un suo attaccamento al luogo con un orgoglio comprensibile che fa dire a chi vi abita ed a quanti – soprattutto giovani – sparsi nel mondo per studio o lavoro: “io sono di Vibo Marina!”
C’è bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutti, cittadini attivi, associazioni, Enti ed Istituzioni. C’è bisogno ancora di una maggior attenzione da parte dei principali Organi dello Stato per cercare di comprendere perché qui sia tutto più difficile; c’è bisogno di aiutare la cittadina a sbloccare questa situazione di stallo o lungaggine, che si ridia fiducia a Vibo Marina; accanto ai compiti istituzionali, ad un controllo del territorio e contrasto alla criminalità comune ed organizzata, ad una miglior tutela dei beni comuni ad iniziare da quelli ambientali e culturali, a nuovi finanziamenti per infrastrutture urgenti necessarie mai avute ed altrove già presenti ; vi è necessità che siano garantiti in pieno i principi fondamentali della Costituzione rimuovendone gli ostacoli, che vi sia una maggior tutela di alcuni diritti importanti per una comunità quali la scuola, la salute, il lavoro, la sussistenza.
I tempi delle amministrazioni e della politica di ieri e di oggi, purtroppo, non sono in sintonia con i quotidiani bisogni dei cittadini, gente spesso fragile ed anziana, senza lavoro ed auto per spostarsi, poveri e senza soldi… mentre mancano strutture e servizi di prossimità.
Al di là di ogni buona volontà, del miglioramento di alcuni servizi, di iniziative in programma ed in itinere, di preannunciati progetti vecchi e nuovi, delle tante opportunità di finanziamento regionale-fondo europeo-ministeriali, messa in sicurezza-PNNR-salva Comuni…, purtroppo accanto a difficoltà di ogni tipo ed errori e mancati controlli in ogni tempo, qui nel frattempo scorrono generazioni di cittadini che sono state private di importanti servizi pubblici, mentre alcune strutture sono abbandonate e pian piano si ammalorano.
Non vi sono “bacchette magiche”, ma neanche tempi così lunghi per un interesse pubblico generale; c’è scoraggiamento nella gente, oltre ogni elencazione e lamentela; non si vuole essere faziosi né scortesi con nessuno, c’è ancora voglia di perseverare per un obiettivo vero e giusto, di essere contenti e riconoscenti se si realizzeranno servizi-strutture-opere pubbliche in tempi brevi. Alle porte dell’estate 2022 la situazione appare quella di una Vibo Marina in sofferenza, che ha bisogno di maggior impulso da parte di tutti e che , assolutamente, non vuole rimanere ancora ferma.
La Pro Loco conclude le sue esternazioni, con un paradossale elenco dei “senza” che caratterizza la comunità di Vibo Marina:
-Senza completamento degli interventi della messa in sicurezza del territorio, dalla collina al mare, dopo l’alluvione del luglio 2006, mareggiate ed erosione costiera, incendi sulla collina, inquinamento ex-CGR .
–Senza una gestione ottimale delle risorse idriche, senza casette delle acque nè indicazioni delle sorgenti urbane, vigilanza e controllo dell’ambiente costiero in particolare delle acque marine e degli impianti di depurazione, scarichi abusivi; problematiche che hanno registrato varie criticità soprattutto in estate per la balneazione.
–Senza interventi per l’operatività del porto, ad iniziare dal dragaggio imboccatura, messa in sicurezza banchine commerciali, allungamento diga foranea, movimentazione Teu e spazi per stoccaggio, recupero import-export dalla Calabria per il Mediterraneo, funzionalità banchina Fiume per attracco motonavi/aliscafi collegamento Eolie, stazione marittima passeggeri, asse strategico aeroporto Lamezia Terme-linea costiera FS-porto Vibo-Eolie.
-Senza sviluppo della ZES e dell’area industriale Portosalvo, occasione per attrarre investimenti in tempi certi, per realizzare piani ed infrastrutture ad iniziare da un miglior collegamento stradale tra retroporto-porto-autostrada, dal ripristino del collegamento ferroviario porto Vibo-porto Gioia Tauro-rete internazionale, ma anche per iniziative culturali-turistiche, tra cui la funzionalità della stazione FS di Vibo Marina con bagni chiusi e treno storico che non ferma.
-Senza alcune Scuole, con i locali del plesso “Presterà” di Vibo Marina e della scuola di “Portosalvo” chiusi, utilità di una scuola superiore, mentre l’Istituto A. Vespucci è una delle poche realtà civili che rappresenta lo Stato in Vibo Marina.
-Senza una postazione territoriale di prossimità per la Salute, ancor più utile in tempo di Covid, Vibo Marina non inserita nei progetti PNNR per dotarla di una Casa di Comunità, attende il Poliambulatorio specialistico territoriale per il quale qualche significativo passo avanti è stato di recente fatto dalla nuova gestione ASP ed anche il SUEM 118 estivo.
-Senza valorizzazione dei Beni culturali, non fruibilità del Museo della Tonnara né del Castello costiero che rallentano lo sviluppo di Bivona, non acquisizione dell’Area archeologica vincolata di Portosalvo dove realizzare anche il parco archeologico-urbano.
-Senza importanti strade: Longobardi e San Pietro con le strade principali di accesso ancora chiuse, Vibo Marina con strade ingresso non decorose e funzionali, con l’importante via Stazione ancora transennata , il sottopasso ferroviario opera incompiuta e sempre allagato con possibili danni strutturali.
-Senza Servizi amministrativi decentrati: da anni senza postazione di Polizia Urbana importante per i compiti istituzionali ed educativi, uno sportello sociale e tasse-tributi anche alcune ore la settimana, in attesa dell’apertura della Biblioteca comunale Vibo Marina – finanziata in Capitale del Libro – quale luogo culturale multifunzionale e per l’aggregazione sociale giovanile.
–Senza il Palazzetto dello Sport struttura per i giovani da tempo chiusa; senza un edificio pubblico polifunzionale al servizio della Comunità magari ricavato riqualificando un’area o locali dismessi all’interno della cittadina.
-Senza Aree verdi, possibili anche con la riqualificazione di aree industriali dismesse e demaniali marittime, ma anche con la creazione di un parco naturalistico-paesaggistico collinare che comprenda anche il vecchio tracciato FCL .
-Senza Toponomastica e segnaletica, senza nomi alle vie – anche per valorizzare il patrimonio identitario – né numerazione civica, né indicazioni di strutture pubbliche e turistiche, in una confusione totale che produce disservizi alle poste, organi di polizia, recettività…
-Senza il ripristino del bel nome di “Porto Santa Venere” che, già inserito in programmi elettorali ed amministrativi, contribuirebbe, a costo zero, alla promozione di un territorio costiero singolare, al rilancio di una cittadina da sempre accogliente e del suo porto ancora strategico ed importante per la Calabria.