Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 19 giugno, giorno del Corpus Domini
di Mons. Giuseppe Fiorillo
Carissime/i
celebriamo, oggi, la festa del Corpus Domini ed accostandoci a così grande mistero, attraverso la narrazione della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ci collochiamo idealmente nel Cenacolo, nel momento in cui Gesù si dona a noi, nell’umiltà di un pezzo di pane e di un sorso di vino.
Leggiamo la pagina del vangelo di Luca (Lc 9,11-17) nell’economia del contesto di luogo e di tempo.
Gesù è con le folle nei pressi di Betsaida impegnato ad annunziare il regno di Dio ed ad operare.
Ritornano i Dodici dalla missione affidata loro da Gesù e narrano tutto quello che hanno realizzato (Lc 9,10).
Gesù a questo punto, lasciata la folla, si ritira in disparte con i Suoi per vivere dei momenti di comunione più intima.
La folla, accortosi dell’assenza di Gesù , si mette subito sulle sue tracce e lo trova.
Gesù, interrotto il breve ritiro, di nuovo, accoglie le folle e guarisce quanti hanno bisogno di cure.
Il giorno, nel frattempo, cominciava a declinare e i Dodici si avvicinano a Gesù dicendogli: “congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta”. (Lc 9,12)
Gli Apostoli si preoccupano della folla, condividono il disagio, ma non hanno soluzioni.
Oggi i padroni della terra conoscono le miserie del terzo e quarto mondo e, pur potendo, non muovono un dito per portare qualche soluzione per alleviare i bisogni della gente.
Non così Gesù!
Lui non ha mai abbandonato alcuno, per tutti ha avuto cuore aperto e grande.
“Gesù disse loro: voi stessi date loro da mangiare. Ma essi risposero: non abbiamo che cinque pani e due pesciolini… Gesù disse ai suoi discepoli: fateli sedere a gruppi di cinquanta circa… Egli prese i cinque pani ed i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla” (Lc 9,13-16).
“…e noi a dare, a dare… a dare sempre… E questo vedere sempre colmi i canestri ci riempiva, sì, di stupore, ma anche di allegria, sì, proprio di allegria come se si trattasse di un meraviglioso gioco… E sorridevamo tra noi discepoli, perché soltanto noi sapevamo del miracolo, solo noi”… (Diego Fabbri, Processo a Gesù)

Nel mondo c’è pane in abbondanza per tutti, mancano le persone disponibili a distribuire questo pane, perché regna sovrana l’ingordigia di pochi, i quali tengono per sé i beni della terra, data da Dio a tutti gli uomini perché la coltivassero per i loro bisogni e la custodissero.
“Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi avanzati: dodici ceste” (Lc 9,17).
Tutti! Uomini, donne, bambini, santi, peccatori, sani, ammalati, ebrei e greci e gente della diaspora; tutti, nessuno escluso, tutti, seduti a gruppi sul prato, a condividere, mangiare, conversare e sognare un mondo fatto di cuore.
Buona domenica col ritorno, oggi, dopo due anni di pandemia, delle processioni che accompagnano il Corpo di Cristo per le nostre strade, nelle nostre piazze, dove si gioisce, si soffre, si lavora, si sogna!
Don Giuseppe Fiorillo