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Influenza: dopo due anni di pandemia, rischio concreto che il virus circoli più forte di prima

Il monito degli esperti: “Fondamentale vaccinarsi fin da subito, soprattutto in presenza di cronicità”. Attenzione speciale verso la popolazione anziana

Al via in Calabria la campagna antinfluenzale. L’obiettivo è quello di migliorare le coperture vaccinali raggiunte durante la passata stagione autunnale sulle popolazioni a rischio di gravi complicanze, tra cui in particolar modo le persone dai 65 anni di età. In questa popolazione la copertura registrata in Calabria durante la scorsa stagione è stata di poco inferiore al 63%, un dato numericamente migliore rispetto ad altre Regioni, ma comunque al di sotto della media raccomandata e in calo di 16 punti percentuali rispetto al 2020, complice, tra gli altri, una percezione sottostimata della gravità della malattia e la bassa circolazione dei virus influenzali, legata alle misure di contenimento del covid.

Da diverse settimane gli esperti stanno mettendo in guardia rispetto al fatto che in questa stagione potrà verificarsi una “tempesta perfetta”. L’allentamento delle misure emergenziali, infatti, porterà a una maggiore circolazione dell’influenza che ci troverà impreparati, con un’insufficiente memoria immunitaria nei confronti dei virus influenzali. È quanto successo nell’emisfero australe, dove, negli anni pandemici, è stata bassa l’adesione alle campagne d’immunizzazione e non si è registrata circolazione, pertanto il sistema immunitario non ha ricevuto stimoli né attraverso l’infezione né attraverso il vaccino.

In questo contesto l’influenza può tornare a causare i numerosi ricoveri ospedalieri e decessi che causava prima della pandemia.

E sono gli anziani che, con maggior probabilità, rischiano di subire il più alto impatto clinico della malattia, in termini ad esempio di polmoniti, eventi acuti di natura cardio-cerebrovascolare come infarto o ictus, un aggravamento di eventuali patologie croniche preesistenti, oltre a possibili esiti fatali.

“La vaccinazione antinfluenzale è lo strumento più efficace di cui disponiamo – ha dichiarato Sandro Giuffrida, Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASP di Reggio Calabria – per evitare un gran numero di ospedalizzazioni e casi di decessi correlati, specie nei pazienti fragili e a rischio. Puntiamo molto in Calabria a fare leva sulle possibili collaborazioni che, anzi, devono essere ancor meglio implementate: la collaborazione fra medico igienista, medico di medicina generale, specialisti e ospedalieri per arrivare a raggiungere l’ampia platea di soggetti vaccinabili”

Prevenire la malattia per gli anziani è quindi fondamentale, ma andrebbe fatto nel modo più appropriato. È  infatti ampiamente dimostrato dalla letteratura che, con l’aumentare dell’età, la risposta immunitaria è più debole allo stimolo vaccinale e quindi un vaccino antinfluenzale “classico” potrebbe non offrire una protezione adeguata. Esistono però soluzioni vaccinali specificatamente indicate per questa popolazione, come il vaccino contenente un maggiore dosaggio di antigene. Questo vaccino è stato appositamente studiato per garantire una protezione superiore rispetto al vaccino a dosaggio tradizionale, nel rispetto dei medesimi standard di sicurezza e tollerabilità. È un vaccino in commercio da più di dieci anni, che ha dimostrato ampiamente la sua efficacia nel prevenire l’influenza e le sue complicanze, riducendo i ricoveri per polmoniti del 27% in più di quanto riesca a fare il vaccino standard e i ricoveri per cause cardio-respiratorie del 18% in più.

“Le linee guida nazionali e internazionali – ha spiegato ancora Sandro Giuffrida – prevedono l’uso dei vaccini potenziati per gli anziani, quali il vaccino adiuvato e quello ad alto dosaggio, quest’ultimo in particolare, disponibile anche per questa stagione influenzale ai medici di medicina generale calabresi, ha dimostrato di essere maggiormente capace di prevenire l’infezione e le conseguenti complicanze rispetto al vaccino standard.”

La vaccinazione antinfluenzale può anche essere programmata nella stessa seduta della dose booster covid o di altre vaccinazioni raccomandate e offerte gratuitamente agli ultrasessantacinquenni, come quella contro l’herpes zoster o lo pneumococco.

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