<p><em>Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 4 dicembre</em></p>



<p>di Mons. Giuseppe Fiorillo</p>



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<p>Carissime/i<br>la pagina del vangelo di questa seconda domenica di Avvento (Matteo 3,1-12) ci presenta uno scenario, il deserto di Giuda e, sulla scena, due profeti: Isaia e Giovanni, il Battezzatore.</p>



<p>&#8220;In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: convertitevi perché il Regno dei cieli è vicino. Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: voce di uno che grida nel deserto: preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!<br>E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello ed una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.(Matteo 3,1-4).</p>



<p><strong>Il deserto.</strong></p>



<p>Il deserto per Israele è un luogo denso di significati. È il luogo del cammino del popolo di Dio, il luogo dell&#8217;ascolto, della fiducia e del peccato.<br>È anche il luogo dell&#8217;intimità di Dio, del fidanzamento, dell&#8217;amore tra Dio ed il suo popolo (Osea 2,16-18).<br>Il deserto, in cui opera Giovanni, è il deserto della Giudea, ad est di Gerusalemme, in discesa verso il mar Morto.</p>



<p><strong>Gli Esseni.</strong></p>



<p>Nell&#8217;area del mar Morto, fin dal secondo secolo a. C. si era insediata la comunità degli Esseni, della quale, probabilmente, Giovanni faceva parte.<br>Gli Esseni erano una congregazione religiosa, presente in vari luoghi della Palestina, con sede principale a Qumran, nell&#8217;oasi di En-gaddi. Vivevano in comunità di preghiera e praticavano la povertà, l&#8217;obbedienza e la castità. Economicamente si mantenevano col proprio lavoro agricolo, religiosamente miravano a ristabilire la purezza del sacerdozio, contaminato dalle culture ellenistiche; ravvivavano la fede con mantenere viva l&#8217;attesa della venuta del Messia.<br>Vengono tutti sterminati ,nell&#8217;anno 70 d.C. dall&#8217;imperatore Tito e vengono abbattuti i loro conventi (Giuseppe Flavio: Guerra giudaica).</p>



<p><strong>Giovanni il battezzatore.</strong></p>



<p>Giovanni, uscito da uno di questi conventi degli Esseni, si presenta come un asceta del deserto, con ruvide vesti ed una cintura di pelle attorno ai fianchi e con una dieta essenziale.<br>Inizia la sua predicazione ed il deserto si popola di gente…</p>



<p>&#8220;Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano confessando i loro peccati. Vedendo molti Farisei e Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all&#8217;ira imminente?&#8221; (Matteo 3,5-7).</p>



<p>Parole dure di Giovanni verso la commissione, composta da Farisei e Sadducei, inviata dal Sinedrio per controllare la sua predicazione.<br>A loro che chiedono: sei tu il Cristo che deve venire, risponde: non sono io ma, a lui che viene dopo di me, non sono degno di portargli nemmeno i sandali.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="http://vivipress.local/wp-content/uploads/2022/12/san-giovanni-battista.jpg?w=1024" alt="" class="wp-image-5564" /></figure>



<p><br>Alle folle Giovanni dice: &#8220;convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! …preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.<br>Fuori metafora: è necessario tracciare i sentieri, non sul terreno, ma nel cuore dell&#8217;uomo, non nel deserto, ma nella vita.<br>Raddrizzare un sentiero, quindi, ha un significato preciso: mettere mano alla riforma della propria vita e convertirsi.<br>Convertirsi è cambiare strada, prendere nuove direzioni. Solo il cambiamento prepara la via per una novità di vita. Solo il cambiamento ci sprona ad abbandonare i nostri schemi che ci rendono prigionieri di vecchie abitudini, di privilegi acquisiti, di consolidate burocrazie.<br>Giovanni è l&#8217;icona dell&#8217;uomo che, convertendosi, paga di persona per le sue scelte radicali.<br>Lui, Giovanni, figlio del sacerdote Zaccaria, si spoglia degli abiti sacerdotali, abiti del privilegio e veste gli abiti degli Anawin, i poveri di Jahvè; lascia il Tempio e prende posto nelle periferie, dove la gente lotta per la sopravvivenza; condanna, con dure invettive, il malgoverno di Erode e, da questi ,viene decapitato, su richiesta di una adolescente capricciosa, dominata da una perfida madre.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="http://vivipress.local/wp-content/uploads/2022/12/testa-giovanni.jpg?w=300" alt="" class="wp-image-5566" /></figure>



<p>Buona domenica col prendere coscienza che il mondo cambierà il giorno in cui, ognuno di noi avrà l&#8217;ardire di cominciare a cambiare se stesso.<br>Don Giuseppe Fiorillo</p>

Don Fiorillo, il mondo cambierà il giorno in cui ognuno avrà l’ardire di cambiare se stesso
- Categories: è domenica
- Tags: battesimogesùgiovannivangelo
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