L’occasione legata alla presentazione del libro dal titolo ” Il Sacerdote tra stola, catino e grembiule”
Chiesa gremita di gente nella frazione di Pannaconi di Cessaniti, per a prima presentazione del libro di don Felice Palamara, dal titolo ” Il Sacerdote tra stola, catino e grembiule.”
Don Felice ha dedicato questo libro al Santo Padre Francesco Bergoglio e al vescovo della Diocesi, Mons. Attilio Nostro.
All’interno del libro si trova la risposta del Papa scritta a penna sulla bozza. Editore di questa opera Mario Vallone, mentre la copertina è stata realizzata dall’artista Francesco Mazzitelli di San Cono di Cessaniti.
“Il libro in definitiva ci presenta un’immagine del sacerdote a tutto tondo che non deriva da una riflessione realizzata a tavolino secondo la fredda logica delle idee chiare e distinte, ma dall’esperienza viva e bruciante trasfusa con inchiostro su carta da un sacerdote che ogni giorno sceglie, e quindi propone di essere tale, non a parole ma facendo risplendere in noi la Parola”, così si legge tra le parole finali della prefazione scritta da don Vincenzo Scerbo.
Tra i relatori a parlare della poetica e del grande significato di questa opera, con analisi dettagliata e perfetta sono stati due menti brillanti: don Antonio Pagnotta parroco di Moladi Garavati e direttore degli oratori della diocesi. e don Sergio Meligrana, parroco di Brattirò e cancelliere vescovile.
Un profilo dettagliato sulla vita letteraria e di don Felice è stato tracciato dall’editore Mario Vallone, durante la serata si sono alternati validi interventi tra il pubblico, tra cui quello di Giuseppe Conocchiella (presidente del FTS VV) e di Giuseppe Mazza (ex dirigente scolastico di Cessaniti) .
A moderare la serata, il presidente dell’associazione Crisalide Arte e Cultura, la poetessa Romina Candela che ha concluso la serata rivolgendosi al parroco don Felice con queste parole:” in tutto ciò che fai ci metti amore, carità e tantissimo entusiasmo, la parola entusiasmo deriva dal greco ” en theos” che significa c’è un dio dentro di te.”
Alla fine, con un gioco di parole si è concluso denominando don Felice ” don Entusiasmo “