• Contatti
venerdì, Novembre 14, 2025
  • Login
ViViPress
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
ViViPress
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati

Don Fiorillo, Gesù porta festa. Gesù partorisce sempre luce; i padroni delle istituzioni, tenebre

da admin_slgnwf75
29 Agosto 2024
in è domenica
Tempo di lettura: 3 minuti
Share on FacebookShare on Twitter

Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 19 marzo

di Mons. Giuseppe Fiorillo

Ti potrebbe anche piacere

Don Fiorillo, in un mondo dove si vende tutto, resta un luogo sacro non negoziabile secondo le logiche umane

Don Fiorillo, in un mondo dove si vende tutto, resta un luogo sacro non negoziabile secondo le logiche umane

9 Novembre 2025
160
Don Fiorillo, oggi è un giorno di silenzio e di rispetto per il dolore della morte che lacera tutti, credenti e non credenti

Don Fiorillo, oggi è un giorno di silenzio e di rispetto per il dolore della morte che lacera tutti, credenti e non credenti

2 Novembre 2025
217

Carissime/i ,
con questo lungo racconto siamo sempre con Giovanni (Gv 9,1-38) che ci accompagna in questa Quaresima con il suo messaggio, intessuto di simboli.
Oggi siamo nella celebrazione della festa delle Capanne, una delle tre principali feste, dopo la Pasqua e la Pentecoste .

La festa delle Capanne (dall’ebraico sukkoth, capanna) veniva celebrata dal 15 al 23 del mese di Tishri (settembre- ottobre) per ricordare i 40 anni nei quali il popolo, errando nel deserto, si accampava nelle tende o in capanne.
In questi otto giorni, al tempo di Gesù, il popolo lasciava le case e si alloggiava in tende, sistemate per strada o nei giardini.
Questa festa era considerata la festa della luce e dell’acqua, perché nel primo giorno venivano accesi quattro grandi candelabri d’oro per illuminare il Tempio nelle notti di preghiera e si concludeva, nell’ottavo giorno, con una processione, diretta alla fontana di Siloe, dove i sacerdoti prendevano l’acqua con anfore d’oro e, accompagnati con canti e danze, ritornavano al tempio per spargere quell’acqua, ritenuta sacra e così purificarlo.

In uno di questi giorni di festa (era un sabato):

“Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita… sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: va’ a lavarti nella piscina di Siloe, che significa “inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva” (Gv. 9,6-7)

26 1 900

Per Scribi, Farisei, sommi sacerdoti, ora, finisce la festa ed inizia un processo al cieco, ai suoi genitori ed a Cristo stesso, che ha osato, in giorno di sabato, dare luce ad un cieco.
Due mondi in guerra: i notabili del tempio mettono al centro la legge, il sabato, Gesù, al contrario, mette al centro la sofferenza, il cieco.
Gesù porta festa, perché dare luce è vedere visi, fiori, strade, animali, danze, libertà. Gesù partorisce sempre luce, i padroni delle istituzioni, invece, partoriscono tenebre.
Anche oggi di chi nasce si dice: “è venuto alla luce”; di chi muore si dice: “si è spento”.
Gesù partorisce luce, perché promuove l’uomo ad essere più uomo; Scribi e Farisei partoriscono tenebre, perché mettono Dio contro l’uomo. Non c’è peggiore sventura (ieri come oggi! ) servirsi di Dio per realizzare le proprie voglie.

Ecco, a volo di uccello, il processo intentato al mendicante miracolato.
Il mendicante viene chiamato dal Sinedrio per testimoniare sui fatti e non è creduto; vengono chiamati i suoi genitori e non sono creduti e, per paura di ritorsioni, affermano che il proprio figlio è nato cieco ma, come ora ci veda: “ha l’età, parlerà lui di sé”.
Vengono convocati alcuni del popolo, i quali affermano che, da anni, ricordano quest’uomo, ai bordi delle strade con la mano tesa per ricevere qualche spicciolo e con gli occhi spenti e… non sono creduti.
Il miracolato viene di nuovo convocato, il quale, gioioso per la qualità della nuova vita, osa provocare la suprema Corte affermando: “quell’uomo per me è un profeta, perché, per la sua azione, prima non ci vedevo ed ora ci vedo”.
A corto di argomenti Scribi e Farisei passano all’insulto e lo cacciano via con modi violenti: “quando viene meno la ragione si arriva a li coltelli” (Dante).

Anche oggi i padroni del mondo, elevando a valore assoluto il profitto, riducono le persone a merce, dopo averle cacciate dal processo economico e buttate nel buio della disperazione.

Buona domenica.
Don Giuseppe Fiorillo

Tags: ciechigesùlucevangelo

admin_slgnwf75

Articoli Simili

Don Fiorillo, in un mondo dove si vende tutto, resta un luogo sacro non negoziabile secondo le logiche umane

Don Fiorillo, in un mondo dove si vende tutto, resta un luogo sacro non negoziabile secondo le logiche umane

da admin_slgnwf75
9 Novembre 2025
160

Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 9 novembre di Mons. Giuseppe Fiorillo Carissime, carissimi , questa domenica celebriamo la...

Don Fiorillo, oggi è un giorno di silenzio e di rispetto per il dolore della morte che lacera tutti, credenti e non credenti

Don Fiorillo, oggi è un giorno di silenzio e di rispetto per il dolore della morte che lacera tutti, credenti e non credenti

da admin_slgnwf75
2 Novembre 2025
217

Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 2 novembre di Mons. Giuseppe Fiorillo Carissime, carissimi, oggi, ricordiamo tutti i fedeli...

Don Fiorillo: “a Dio piace più l’umiltà, dopo che abbiamo peccato, che la superbia, dopo che abbiamo fatto le opere buone”

Don Fiorillo: “a Dio piace più l’umiltà, dopo che abbiamo peccato, che la superbia, dopo che abbiamo fatto le opere buone”

da admin_slgnwf75
26 Ottobre 2025
156

Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 26 ottobre di Mons. Giuseppe Fiorillo Carissime, carissimi, oggi, con questa pagina del...

Don Fiorillo, pregare è cercare il senso della vita

Don Fiorillo, pregare è cercare il senso della vita

da admin_slgnwf75
19 Ottobre 2025
146

Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 19 ottobre di Mons. Giuseppe Fiorillo Carissime, carissimi, Domenica 29.ma del tempo ordinario....

Prossimo

Bodrum, l'affascinante antica Alicarnasso, oggi conosciuta come la "Saint-Tropez turca"

ViViPress – i fatti raccontati in libertà

Supplemento online di Pagine Vibonesi
Direttore Responsabile Maurizio Bonanno
Registrazione Tribunale di Vibo Valentia n. 76 del 12/02/1993

Edizioni Il Cristallo
e-mail: redazione@vivipress.com

  • Contatti

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews