Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 25 giugno
di Mons. Giuseppe Fiorillo
Carissime/i
questo brano del vangelo di Matteo (Mt. 10,26-33) fa parte del discorso “missionario” di Gesù e rivela tante iridescenze di temi, consigli, appelli che rispondono, anche oggi, agli occhi ed al cuore di noi suoi discepoli.
Sottolineiamo tre temi:
Primo: il discepolo, degno del maestro, in questo mondo, vivrà come Lui, tra prove ed amarezze continue.
Secondo: il vangelo non è una dottrina segreta, ma un annuncio pubblico da proclamare in tutti i contesti: “quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunziatelo dalle terrazze” (Mt.10,27).
Terzo: il segno distintivo del discepolo-missionario è la fiducia in Dio Padre, che ha grandi braccia, aperte a sostenere ed accogliere, in una comunione filiale, chi confida in Lui.
A sostegno di queste tre proposte abbiamo la forte sollecitazione del Maestro, ripetuta per ben tre volte in questa pericope: “non abbiate paura degli uomini”.
La paura ci rende schiavi, ci isola, ci allontana dalle relazioni.
Gesù non ha avuto paura di nessuno, ha sempre parlato chiaro con tutti, soprattutto con le autorità, sia civili che religiose.
Oggi noi rischiamo di restare vittime di una paura diffusa in tutti gli ambiti del vivere umano.
Paura del diverso, paura dell’immigrato, paura di chi pensa e vive alla luce di altre ideologie ed altri modelli di vita.
Oggi l’uomo ha paura della donna, la donna dell’uomo, i genitori dei figli, perché figli dei social, più che figli propri.
“L’altro è per me l’inferno” (Jean Paul Sartre).
Questa tetra visione porta a non vivere le realtà all’insegna della leggerezza, del sorriso, della fiducia e della condivisione di gioie e dolori, sogni e speranze.
C’è soltanto una paura dalla quale stare lontano e la cogliamo in queste affermazioni di Gesù: “e non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo ma non hanno potere di uccidere l’anima: abbiate paura, piuttosto, di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima ed il corpo” (Mt.10,28).
…e l’anima perisce, ogniqualvolta, perdiamo di vista i valori fondanti del sano vivere umano;
e perisce quando la parola di Dio profuma soltanto di incenso e di sagrestia e non sa nulla degli odori delle nostre strade ;
e perisce l’anima quando soprusi ,corruzioni, mafie mettono sotto i piedi giustizia verità, condivisione e convivialità;
e così ” lentamente muore chi non viaggia con la mente, chi non legge, chi non ascolta musica, lentamente muore chi non trova grazia in sé stesso e nei compagni di viaggio” (Martha Medeiros).
Buona domenica.
Don Giuseppe Fiorillo