Un corteo silenzioso e ordinato è partito da piazza Marconi, all’uscita della chiesa di San Basilio. E si è snodato lungo le vie principali del paese
Le forze sane della società si sono radunate a Cessaniti: in molti hanno risposto dopo le intimidazioni a don Felice Palamara, parroco di Pannaconi, che ha subito addirittura un tentativo di avvelenamento, a don Francesco Pontoriero, destinatario di esplicite minacce, al vescovo della diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera, monsignor Attilio Nostro che ha trovato il bossolo di un proiettile nel cortile della Curia, al commissario del Comune Sergio Raimondo e alla presidente dell’associazione Crisalide, Romina Candela.
Una marcia silenziosa che ha percorso le strade del piccolo centro del vibonese che sta cercando di rialzarsi proprio grazie alla cultura, allo sport e al lavoro incessante che sta facendo anche la Chiesa.
Una marcia silenziosa alla quale hanno partecipato in segno di solidarietà non solo i cittadini, ma anche e soprattutto le istituzioni con i sindaci, giunti numerosi ed indossando la fascia, il presidente della Provincia, i consiglieri regionali Comito e Mammoliti, l’assessore regionale Varì, tante associazioni con in testa Libera e soprattutto tanta gente giunta da ogni luogo. Un corteo silenzioso e ordinato partito da piazza Marconi, dal sagrato della chiesa di San Basilio per poi farvi ritorno per una preghiera comune.
Un corteo silenzioso e ordinato è partito da piazza Marconi, all’uscita della chiesa di San Basilio. E si è snodato lungo le vie principali del paese prima di fare ritorno in piazza.
Un serpentone luminoso con tante candele accese, per mantenere accesa la speranza di un territorio troppo spesso lasciato nella morsa dei soprusi e delle prevaricazioni.
Solo per un momento c’è anche il vescovo mons. Attilio Nostro: il tempo di dialogare brevemente, tra gli altri, con l’arcivescovo di Cosenza Giovanni Checchinato, prima di salire su un’auto della polizia insieme al questore Cristiano Tatarelli e lasciare Cessaniti prima che il corteo abbia inizio, un chiara azione preventiva per motivi di sicurezza.
Intanto, la gente inizia a sfilare in silenzio.
«Sono molto emozionata per la grande partecipazione dei cittadini a questa iniziativa – dichiara la presidente dell’associazione Crisalide Romina Candela – Mi ha fatto piacere, poi, la presenza di tanti sindaci. Nel contempo sono delusa da quello che è successo. Vogliamo dire basta a queste intimidazioni e cattiverie».
Per il presidente della Provincia Corrado L’Andolina: «i tanti sindaci che hanno ritenuto opportuno di partecipare a questo corteo rappresenta un segnale positivo. E’ necessario tenere alta la guardia e continuare a promuovere la cultura della legalità e quelli che sono i nostri valori. Che non coincidono certamente con quanto successo negli ultimi giorni. Bisogna continuare a credere nei valori della fede, io sono cristiano, e nella forza delle istituzioni».
Maria Joel Conocchiella, esponente dell’associazione “Libera” aggiunge: «Una comunità in cammino, al fianco della sua Chiesa e che condanna, in maniera determinata e forte, gli atti deprecabili che hanno colpito tutti noi. Non indietreggeremo neanche di un millimetro. Rispondiamo all’odio e alla violenza con il sentirci ed essere comunità. Il nostro è un messaggio di speranza».
L’ANCRI di Vibo Valentia, presente con alcuni suoi delegati alla Fiaccolata, in una nota a firma del Presidente Gaetano Paduano, ha ribadito «la necessità di tenere viva la fiamma dei valori essenziali ed imprescindibili del vivere civile».
«Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al Vescovo, mons. Attilio Nostro, ed a tutto il clero – ha aggiunto Paduano – ci affianchiamo a quanti, cittadini onesti e perbene che sono la grandissima maggioranza, continueranno a stare al fianco di una Chiesa viva che è testimonianza di quei valori che come Insigniti al Merito della Repubblica professiamo quotidianamente con azioni semplici e costanti. Se la criminalità ha alzato ulteriormente il livello delle minacce e delle intimidazioni, è segno che l’azione pastorale e le iniziative che la comunità ecclesiale vibonese sta portando avanti stanno percorrendo la strada giusta e danno fastidio. Al Vescovo, Mons. Nostro ribadiamo la nostra gratitudine, ben sapendo che ha dalla sua la comunità che saprà reagire e, rinfrancata dalla sua opera pastorale, continuerà a lavorare con il consueto apprezzato impegno al servizio di tutta la comunità del vibonese».