In base alle conclusioni che la commissione antimafia ha depositato, non vi sono elementi concreti che indichi infiltrazioni
A meno di dieci giorni dalle elezioni comunali, Nicotera respira potendo andare alle urne senza preoccupazione alcuna. Non ci sarà il paventato scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. La decisione è stata assunta dal Ministro dell’Interno Piantedosi, con un decreto con il quale chiarisce che “all’esito di complessive attività di verifica, non sono compiutamente emersi nei confronti dell’amministrazione comunale, elementi concreti, univoci e rilevanti” in quella direzione.
Una decisione di grande valore perché raramente un Comune, nel quale fosse arrivata la triade nominata dal prefetto, per accertare eventuali condizionamenti della criminalità organizzata sull’esecutivo, era riuscito ad uscirne indenne.
Nel centro del Tirreno vibonese, la commissione d’accesso era arrivata il 3 ottobre 2023 ed il fatto che finora non vi era stato alcun pronunciamento aveva convinto i più a non scendere in campo in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 8 e 9 giugno. Non così il sindaco in carica, Giuseppe Marasco che invece la sua lista l’ha presentata e adesso corre da solo per cui l’unico ostacolo che “Rinascita nicoterese”, questa la lista a suo sostegno, dovrà affrontare sarà il quorum.
Ma se Nicotera sorride, altri Comuni in provincia di Vibo Valentia rimangono col fiato sospeso nella medesima situazione: Mileto, Stefanaconi e Filadelfia, mentre sono stati già sciolti per mafia, Capistrano, Acquaro e Tropea. In attesa di giudizio anche l’Asp di Vibo Valentia.