Lillo Scionti lascia con una lettera di commiato delicata, gentile e profonda: “orgoglioso di averne fatto parte”
Pochi giorni ancora e la città avrà il suo nuovo sindaco e con lui una nuova giunta chiamata a governare la città. Va, quindi, chiudendosi una campagna elettorale quest’anno caratterizzata, come mai era successo prima, per la poca compartecipazione del corpo elettorale, una campagna elettorale lontana dalle piazze, giocata soprattutto sui social, attraverso incontri pubblici privi di appeal: poco entusiasmo e coinvolgimento, a parte quello (comunque debole) dei diretti interessati, ovvero i candidati… e nemmeno tutti. Un clima tiepido che ad oggi non si è riscaldato.
Il più ovvio, quasi banale e scontato dei concetti, poi, mai è apparso: rimane la sensazione che si tratti di una corsa per un “posto al sole”, ovvero uno scranno in consiglio comunale con un occhio di preferenza per un più remunerativo posto in giunta. Insomma, a caccia di una poltrona, senza mai ricordarsi che in realtà la candidatura dovrebbe rappresentare la volontà di mettersi al servizio della propria comunità per il bene della propria città. Essere al servizio e non servirsene, salire sul podio di Palazzo Luigi Razza per rappresentare e risolvere le esigenze, le necessità di coloro che, votando, hanno dato delega; porsi al servizio delle speranze, dei sogni pure e delle aspirazioni di una vita cittadina migliore: in ogni campo, in ogni settore, in ogni ambito.
Va controcorrente – per fortuna! – e si pone così a modello di cosa significa “essere al servizio” della comunità, di quali devono essere i pensieri e le idee di chi si assume l’onere di essere amministratore, Lillo Scionti. Non è candidato, non è quindi alla ricerca di un voto e/o di consensi. È l’assessore uscente alle Politiche Sociali, uno degli ultimi arrivati nella squadra del sindaco che lascia, Maria Limardo. E sa che certamente non sarà richiamato un questo ruolo.
Lillo Scionti lascia con una lettera di commiato delicata, gentile e profonda nei suoi concetti, in linea con la sua personalità. È uno degli ultimi arrivati e, dunque, non ha avuto quel tempo che necessita ad un amministratore per incidere in maniera profonda, ma ha occupato il tempo che ha avuto a disposizione per operare, agire e… lasciare il segno della sua presenza. con le sue azioni ed anche attraverso questa lettera che – proprio perché ci appare come un modello – proponiamo alla lettura integralmente.
“Sono quelle cose che pensi che non farai mai nella vita e invece un giorno ti trovi a farle. Ti ritrovi a farle senza il libretto di istruzioni e, se le inizi salendo su un treno in corsa, non basterebbe neanche quello. Alla fine di questa mia esperienza, volevo chiedere scusa, fare dei ringraziamenti e fare un augurio.
Rivolgere le mie scuse a tutta la cittadinanza di Vibo Valentia e dell’ambito di mia competenza che riguarda 15 splendidi comuni, se ho mancato in qualcosa e/o se non sono riuscito a portare a termine ciò che mi ero prefissato in questo poco tempo, nella certezza che la mia attenzione fuori dal ruolo, sarà comunque moltiplicata rispetto al passato come cittadino.
Fare dei ringraziamenti prima di tutto a chi mi ha permesso di dire il mio SI. Mia moglie, fedele compagna di vita e la famiglia Caffo, che per me sono molto di più che dei datori di lavoro, che anche in questa occasione hanno dimostrato il loro attaccamento al territorio. Grazie al mio responsabile per la pazienza dimostrata nell’accettare la mia poca presenza a lavoro dovuta proprio agli impegni istituzionali, grazie ai colleghi tutti.
E poi. Grazie a tutto il personale del Comune, con il quale sono riuscito, in questo poco tempo, a legare davvero in modo speciale. Naturalmente un particolare grazie al personale del mio ufficio, non li cito uno per uno come meriterebbero, ma li porterò nel cuore e nelle mie preghiere. Li racchiudo tutti insieme ringraziando la dott.ssa Maria Carmela Naccari e il dirigente/segretario Domenico Scuglia.
Soprattutto a tutti voi vanno i miei ringraziamenti e i miei auguri più cari. Grazie a tutti i consiglieri comunali, nessuno escluso e alla giunta, persone che hanno ognuno una meravigliosa particolarità indescrivibile. Davvero una squadra unica, guidata da un sindaco straordinario, al quale va la mia stima e maggiore gratitudine, per avermi cercato, dato fiducia e per avermi insegnato tanto.
Grazie al nostro principale pastore diocesano, Sua Eccellenza Attilio Nostro, il giorno in cui ho firmato il mandato mi ha mandato un messaggio con scritto: “pregherò per te”. Mi sono arrivate le sue preghiere, come quelle di tutte le persone alle quali ho chiesto di farlo e quelle a cui non l’ho chiesto. Mi rendo conto di avere detto e fatto cose che non sono solo mie… Grazie
Concludo augurando a tutti un buon cammino di vita e ai candidati a sindaco, nonché ai 500 candidati a consigliere. Li ringrazio per il coraggio e la disponibilità, perché accettare di offrirsi alla comunità, lavorare per farla crescere, non è cosa scontata come si potrebbe pensare. A loro dico di guardare oltre l’ostacolo.
Ritengo, di certo senza pensare di dare lezioni di vita, ma esprimendo un mio pensiero, che Vibo Valentia può continuare nel meraviglioso percorso di crescita che ha intrapreso, se si lavora in sinergia. Finite le elezioni e composta la nuova giunta, maggioranza e opposizione devono collaborare come se fossero una cosa sola. Le cose da me realizzate in questo poco tempo, le ho concretizzate grazie a chi e insieme a chi mi ha criticato.
Scusate, grazie, auguri.
Lillo Scionti