Iannello eletto al quarto scrutinio con i voti della sua maggioranza. Cinque i punti fondamentali del programma politico-amministrativo del Sindaco
È Antonio Iannello il nuovo presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia.
Storico esponente della sinistra, è un politico di lungo corso nel PD. Vanta esperienze di consigliere comunale sia di maggioranza che di opposizione ed anche di assessore con l’allora sindaco Franco Sammarco.
Eletto al quarto scrutinio con i voti della sua maggioranza, Iannello sin da subito ha fatto appello alle opposizioni per «condividere le esperienze a vantaggio della comunità».
Dopo le elezioni del Presidente e dei due vice presidente del Consiglio comunale, la parola è tornata al Sindaco che ha prima presentato la “giunta monca” priva ancora dell’assessore al Bilancio, quindi ha illustrato le linee programmatiche di mandato.
Cinque i punti fondamentali, ossatura dell’intero programma politico-amministrativo.
Lo sviluppo economico visto in un’ottica integrata con aspetti urbanistici, di funzioni organizzative poste in comune allargando l’area territoriale cittadina, con la formazione universitaria e i suoi riflessi nella creazione di nuove comunità che anelano servizi portando nuovo flusso monetario, con l’utilizzo del centro storico per farne teatro di grandi e piccoli eventi capaci di rianimare la città e il commercio, la ristorazione e la ricettività, in connessione con le vestigia antiche e le tradizioni religiose, la “perla” rappresentata da Vibo Marina e dal suo porto ma anche dalle aree industriali, servite da un nuovo sistema d’intermodalità.
La città vista come luogo accogliente e curato facendo perno sulle Quattro R per l’attuazione di un modello “green” intelligente, coniugato con la revisione dei sistemi di traffico e di collegamento stabile con e tra le frazioni e soprattutto con la stazione di Vibo-Pizzo, intervenendo attivamente per la risoluzione dei gravi problemi di approvvigionamento idrico, per la risoluzione dell’atavica questione del Quartiere “Pennello”, per l’espansione del verde anche in funzione di tutela del territorio.
Lo sviluppo di Vibo Marina e del Porto, delle aree industriali e della fruibilità complessiva di questa frazione/quartiere nella sua imprescindibile funzione area strategica e volano economico/produttivo della città.
Le funzioni della macchina comunale: l’apparato che occorre riorganizzare all’insegna di procedure snelle, veloci, efficaci, trasparenti ed eticamente ineccepibili.
I Servizi Sociali, per dare concreta attenzione ai più fragili e alle fasce povere della popolazione; le politiche generazionali che rendano la città più smart in favore sia delle giovani generazioni che della popolazione più anziana; un’attenzione intensa verso lo sport e l’impiantistica sportiva; un nuovo modello di edilizia scolastica e incentivi alla formazione professionale attraverso il riuso di immobili dismessi; la tutela effettiva della famiglia; la tutela del lavoro e la tutela delle donne vittime di violenza e contro la violenza di genere; la tutela della città nelle sue diramazioni statali stabilmente presenti sul territorio, soprattutto riguardo all’emergenza sanitaria che depaupera la qualità di vita e riduce fino a rendere vani gli sforzi d’attrattività della città stessa. In quest’ottica di tutela e di accoglienza, rientra pienamente l’idea di una Vibo solidale, capace d’interpretare con intelligenza e massima apertura le istanze multi-etniche e multi-religiose che costituiscono il modello delle società progredite, integrate e proiettate verso un effettivo sviluppo.
Attorno alle linee programmatiche si è poi sviluppato il dibattito in aula, con numerosi interventi da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Il consiglio si è concluso a notte fonda, intorno alle 1.30, con la nomina della Commissione elettorale comunale e la nomina della Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari.