Questa mattina il recupero del giovane da parte della Guardia Costiera che lo ha individuato dopo una segnalazione. Già riconsegnata la salma ai familiari
Potrebbe essere morto per annegamento. Questo il tragico epilogo delle ricerche di Gabriele Alessandria, 23 anni di Portosalvo, del quale si erano perse le tracce due giorni fa.
Scattato subito l’allarme, con la prefettura che aveva attivato il Piano Provinciale Persone Scomparse e gli appelli sui social, tutto è stato vano… purtroppo!
Il corpo senza vita di Gabriele Alessandria è stato individuato nello specchio d’acqua antistante il mare di Bivona. A recuperare il corpo esanime del giovane sono stati gli uomini della Guardia Costiera di Vibo Marina che da subito avevano avviato l’attività di perlustrazione del litorale attraverso l’utilizzo delle loro imbarcazioni ed anche con l’aiuto dei sommozzatori attivandosi tempestivamente alla notizia della scomparsa del giovane. Mentre erano in corso le ricerche, questa mattina una pattuglia della Guardia Costiera è stata allertata da alcuni bagnanti che avevano notato dalla riva il corpo di un giovane galleggiare.
Come ricostruito sin dai primi istanti, Gabriele era stato avvistato l’ultima volta proprio a Bivona in sella a una bici Graziella, ma secondo alcuni, invece, era salito su un pedalò allontanandosi dalla spiaggia. Gabriele Alessandria lavorava proprio a Bivona presso il ristorante “La Rosa dei Venti”.
Sui social l’accorato appello del fratello del giovane, Federico, anche perché proprio due anni fa, il 28 agosto 2022, si era verificato un fatto analogo ed in quel caso il lieto fine era stato possibile grazie all’azione della Polizia che lo aveva rintracciato a distanza di poche ore, dopo che si era allontanato volontariamente, lungo la strada per S. Gregorio d’Ippona. Questa volta, invece, l’allontanamento in mare a bordo di un pedalò, che gli è stato tragicamente fatale.
Il 23enne avrebbe lasciato un biglietto, ritrovato negli indumenti lasciati a riva, per spiegare ai familiari le ragioni dell’allontanamento.
Per quanto riguarda la dinamica del ritrovamento, è la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia che ricostruisce quanto accaduto attraverso un proprio comunicato, nel quale, inoltre, si legge che: “I militari imbarcati sulla motovedetta della Guardia Costiera CP 808, procedevano al recupero del corpo privo di vita e lo conducevano al porto di Vibo Marina, dove è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti del caso. Intervenuto il medico legale e dopo il riconoscimento del corpo privo di vita da parte del padre, su disposizione del magistrato di turno, veniva riconsegnata la salma ai familiari”.