Momenti di grande emozione e partecipazione popolare. Il “Grazie” dei figli della mistica di Paravati. Don Barone: “Stasera sicuramente Lei è molto contenta”
È stracolma di fedeli la grande chiesa di Villa della Gioia, intitolata, per volontà della mistica Natuzza, al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Sono talmente tanti i fedeli che molti devono accontentarsi di assistere fermandosi all’ingresso sulla grande spianata che da decenni li accoglie quando si radunano in nome di Natuzza Evolo.
Sono in tanti e, quando il cancelliere don Sergio Meligrana legge il decreto di elevazione a santuario diocesano della grande chiesa prorompono in un grande applauso.

Sono le 18.48 del 23 agosto 2024, nel giorno in cui Natuzza avrebbe compiuto 100 anni, si realizza un’altra importante tappa che i fedeli sognano di poter culminare con la beatificazione della mistica di Paravati.

Dura tanto quel fragoroso applauso, minuti interminabili, in un crescendo che raggiunge l’apice quando il vescovo mons. Attilio Nostro consegna la pergamena del decreto a don Pasquale Barone, oggi presidente delle Fondazione, ma soprattutto storica guida spirituale della Serva di Dio, che ha sempre ha accompagnato fino all’ultimo giorno. È emozionato don Barone nel mostrare questo splendido documento e quell’emozione pervade tutta la chiesa, tutti i fedeli che applaudono, continuano ad applaudire fragorosamente tramettendo quella «gioia incontenibile» come l’ha definita nella sua omelia monsignor Attilio Nostro.
È stata una giornata di festa e di fede. In chiesa, ai primi posti, i due figli di Natuzza, Angela e Franco, gli unici ancora in vita, con le rispettive famiglie.

A conclusione della messa proprio il figlio prende la parola e, dopo aver ricordato quanto Natuzza desiderasse questo momento, ha voluto ringraziare monsignor Nostro per il «bel regalo di compleanno fatto alla mamma», e il vescovo si è fatto portavoce della speranza di tutti i fedeli presenti: che, al più presto, venga riconosciuto il suo alto grado di eroicità e, conseguentemente, Natuzza sia elevata agli onori dell’altare.