Gremita la sala della Chiesa di San Nicola nella frazione di Cessaniti. Dopo dieci di apostolato, il parroco lascia questa comunità
“Pannaconi un amore indescrivibile”, Mario Vallone editore, è ultima creatura letteraria del parroco di Pannaconi don Felice Palamara dedicata a tutta la sua comunità come diario dei ricordi dei suoi dieci anni trascorsi in parrocchia ed è stata presentata presso la Chiesa di San Nicola della frazione di Cessaniti.
La copertina del libro è un’opera realizzata dall’artista Vincenzo Notaro che rappresenta la tradizionale Affruntata di Pannaconi con i veri personaggi del posto, un quadro che ha vinto il secondo posto alla seconda estemporanea a Pannaconi.
L’opera di don Felice Palamara contiene poesie dedicate esclusivamente alla sua cara Pannaconi e delle lettere di vicinanza soprattutto nel periodo covid, quando il contatto diretto era vietato: la penna è stata un’arma con cui don Felice ha accarezzato e asciugato lacrime ad ogni cittadino.
A relazionare l’opera due parroci della diocesi di Mileto: don Sergio Meligrana cancelliere vescovile, don Nicola Berardi vicario zonale insieme a Romina Candela, poetessa e presidente dell’associazione Crisalide, la quale si è occupata della prefazione dell’opera. A moderare l’evento il giornalista Mario Vallone.
Una sala stracolma di persone, presenti anche artisti e poeti del vibonese e tutta la comunità di Pannaconi ha suggellato un evento ricco di sorprese e di forti emozioni, perché legato alla partenza del sacerdote il quale è stato trasferito in un’altra parrocchia e in questa occasione ha fatto dono di questa sua opera a tutte le famiglie.
“Don Felice scrive, esprime l’esperienza pastorale che ha fatto piena di attese, speranze, desideri, bisogni… scrive tutto ciò che pensa quotidianamente, ciò che suscita emozione, dolore, gioia, c ’è una parte della sua vita in questo libro una parte vissuta sempre con coraggio e tanta fede…”, queste le parole di don Meligrana nell’introdurre un discorso molto dettagliato sull’opera.
Il vicario Beradi ha sottolineato la grande importanza che ha una comunità nella vita di un sacerdote, paragonando la comunità ad una sposa, soffermandosi sull’importanza di Pannaconi nella vita di don Felice.
Ad illustrare il percorso di vita letterario e culturale è stato Mario Vallone, tra opere e eventi culturali, sottolineando il fatto di essere stato per Pannaconi non solo una fonte di benessere: “Poesie piene d’amore verso una comunità, la sua, in questa sua famiglia estesa ed unita, don Felice trova rifugio, energia vitale; in queste pagine rende partecipe la comunità di uno straordinario viaggio, cammino della sua vita che attraverso questi scritti disegna il ritratto di una comunità unita, resiliente, capace di affrontare le sfide con coraggio e celebrare i grandi successi con gioia…”, scrive Romina Candela nella sua prefazione e aggiunge: “Si legge molto chiara la richiesta in questi scritti, di trovare sempre la forza nell’unità, nella condivisione e nella preghiera come la sua Pannaconi ha sempre fatto, le sue parole in questo suo percorso sono sempre state: amiamoci perché il mondo ha bisogno di amore e pace, costruiamo un percorso sul NOI e non sull’IO”. E conclude rivolgendosi alla comunità di Pannaconi: “i miei complimenti vanno a questa comunità che ha amato il parroco e continuerà ad amare e allo stesso tempo è pronta ad accogliere il nuovo parroco, con il calore dell’ accoglienza che la contraddistingue!”, queste le parole della presidente di Crisalide Romina Candela.
Durante la serata tantissimi sono stati i messaggi di affetto da parte di artisti, poeti cittadini…
Don Felice ha lasciato un ricordo indelebile ma ha lasciato soprattutto un baule ricco di amore e soprattutto il senso dell’accoglienza verso i nujiu du mundu, seguendo le orme del Beato don Francesco Mottola.
L’uscita del parroco è stata accompagnata con un lungo applauso e con gli occhi pieni di lacrime ma con un grande “grazie” da parte della comunità, una comunità esemplare, una comunità che ha dato lustro a tutto il territorio comunale grazie alla guida e al lavoro svolto da questo sacerdote.
Ad emozionare la sala sono state le tante lettere scritte, ma soprattutto le poesie che hanno scritto i due giovani del posto Marco Sicari e il piccolo Kevin Cusa un bambino speciale il quale ha allegato anche un bellissimo disegno.
Don Felice ha salutato tutti durante la messa celebrata il giorno seguente con una bellissima festa di arrivederci. Le sue ultime parole sull’altare sono state: “Arrivederci Terra Benedetta.”