Al titolare sono state fatte sanzioni amministrative comprese tra 17.000 e 105.000 euro, nonché un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di personale non regolare
Malgrado in Calabria ci sia ancora bel tempo, la stagione balneare si potrebbe definire conclusa, quindi è tempo di tirare le somme.
Se da un lato i commercianti, gli albergatori e i ristoratori non possono far altro che essere soddisfatti di una stagione tutto sommato positiva, da parte delle forze dell’ordine è il momento di verificare se non siano stati commessi illeciti e se tutto il ricavato sia stato denunciato come previsto dalla legge.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno in quest’ottica, condotto una serie di interventi orientati al contrasto del “lavoro nero”, focalizzandosi in mirati controlli nei settori commerciali della ristorazione e degli stabilimenti balneari.

In particolare da una verifica presso un’attività commerciale nel Comune di Albidona, sono “emersi significativi elementi di pericolosità fiscale – suffragati, successivamente, anche dalle risultanze emerse dalla consultazione degli applicativi informatici in uso al Corpo”.
In poche parole sono stati trovati 9 lavoratori che prestavano la loro opera in nero, la cosa più grave è che il loro numero “coincideva con la totalità della forza lavoro impiegata”.
Questa situazione ha portato all’erogazione di sanzioni amministrative comprese tra 17.000 e 105.000 euro, nonché la diffida al datore di lavoro per la regolarizzazione dei rapporti d’impiego e la segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza che ha emesso il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di personale “in nero”.