Sono state comminate sanzioni amministrative che oscillano tra i 31.590 euro ai 189.540 euro
Continuano i controlli della Guardia di Finanza volti a scoprire l’esistenza di lavoratori irregolari nelle strutture legate alla filiera turistica del cosentino.
Le zone più interessate a questo contrasto del “sommerso da lavoro” in questo momento sono quelle costiere della provincia dove insistono strutture anche di alto livello, qui i militari della Tenenza di Scalea, hanno effettuato in particolare due controlli nei confronti di un albergo di prima categoria superior e di un’attività commerciale nei comuni di Diamante e Scalea, che hanno fatto emergere la presenza di 16 persone, delle quali una priva di permesso di soggiorno, intente a lavorare benché non avessero un regolare contratto, quindi rientranti nella categoria dei lavoratori “in nero”.
Questa pratica dovrebbe far risparmiare al datore di lavoro gli oneri fiscali conseguenti ai contratti firmati, ma sempre più spesso comporta oneri maggiori visto che le forze dell’ordine una volta scoperto l’inganno applicano alle imprese scoperte in difetto, multe salate.
In questo specifico caso alle imprese controllate sono state comminate sanzioni amministrative che oscillano tra i 31.590 euro ai 189.540 euro, oltre alle relative diffide volte alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro, in più in un caso, le violazioni accertate sono state segnalate all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza, che ha immediatamente disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego illecito di personale non dichiarato e quindi “in nero”.
Le Fiamme Gialle hanno anche riscontrato violazioni in materia di tracciabilità dei pagamenti di retribuzioni con sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 10.000 euro, infine, il rappresentante di una delle attività è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Paola per l’impiego di un lavoratore subordinato in nero privo di permesso di soggiorno.