Al 501 Hotel di Vibo Valentia, una sala gremita ha ascoltato il discorso del commissario Giacomo Giovinazzo proiettato verso prospettive future
È stato scelto l’Hotel 501 di Vibo Valentia, per il primo raduno di quanti ruotano, ai vari livelli, intorno al Consorzio di bonifica della Calabria. Una sala gremita, tra dipendenti, tecnici ed esponenti politici, per il primo resoconto dopo la riforma che ha unito in un unico ente i diversi consorzi calabresi.
Una «intuizione del presidente Occhiuto», come più volte ha sottolineato il commissario Giacomo Giovinazzo, «per rendere unitaria l’operazione sulla bonifica e sull’irrigazione».
Aumento delle risorse, sblocco di alcuni lavori e, soprattutto, stipendi garantiti a tutti i lavoratori. Giovinazzo, nel suo discorso di apertura ha rivendicato i risultati raggiunti ed anticipato quelli futuri su cui si sta già lavorando.
Una riforma voluta da Occhiuto, ma ottenuta anche grazie alla sinergia e alla collaborazione del Consiglio regionale. A conferma di ciò, la presenza del vice presidente della giunta regionale, Filippo Pietropaolo, dell’assessore Gianluca Gallo e del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
La sala gremita ha ascoltato il bilancio tracciato e i progetti futuri per il Consorzio unico: «Durante questo primo anno di attività – ha spiegato Giovinazzo – abbiamo costruito un contenitore e abbiamo iniziato a inserirvi i contenuti. I risultati si sono visti, anche perché abbiamo dato risposte contro una delle stagioni irrigue tra le più complicate degli ultimi 20 anni. Ora ci stiamo concentrando sulla pulizia dei canali, alcuni dei quali non venivano accuratamente manutenuti da tre decenni».
L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha posto l’accento sugli obiettivi futuri: tra questi l’equilibrio nella gestione del Consorzio, ma anche l’aumento delle entrate per assicurare servizi sempre più efficienti. Il Consorzio tornerà in mano agli agricoltori – a giudizio di Gallo – a condizione: che non si compiano gli errori del passato, che hanno visto spesso gli 11 Consorzi come carrozzoni politici, spesso spolpati economicamente ma di fatto poco efficienti nel soddisfare le esigenze dei vari territori.
Infine, il vicepresidente della Regione, Filippo Pietropaolo, ed il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, i quali hanno ricordato come in precedenza i Consorzi non riuscissero a garantire gli stipendi ai dipendenti, spesso arrivati a proteste anche eclatanti. Ora si sta riuscendo a scongiurare ciò, con l’auspicio che si ripristini veramente la funzionalità di un ente strategico per l’intera Calabria.
Ma un avvertimento: l’acqua va pagata, i tributi vanno pagati «perché se il Consorzio eroga servizi i pagamenti servono oltre che a mantenere lo stesso, anche a investire sul territorio»