In alcuni casi sarebbero addirittura quadruplicate, in altri gli aumenti sarebbero più contenuti
Ci sono anche i rettori dell’Università della Calabria e dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, tra quelli i cui atenei hanno deliberato gli aumenti delle indennità che si aggiungono allo stipendio che i rettori percepiscono come professori universitari e che ora si trovano sul tavolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
A farne un resoconto è il Sole 24 Ore, che ha pubblicato le cifre aggiornate al 2023 relative a 67 atenei rivelando differenze profonde tra di essi:
Alma Mater Bologna 50.000 – 150.000
Basilicata 40.845 – 116.776
Brescia 66.615 – 95.544
Cagliari 79.620 – 175.164
Calabria 56.102 – 71.137
Camerino 24.757 – 24.757
Cassino 25.000 – 22.000
Catanzaro 115.165 – 175.164
Chieti Pescara 75.000 – 110.000
Ferrara 47.974 – 153.269
Genova 44.409 – 160.567
luav Venezia 35.883 -110.704
L’Aquila 18.500 – 18.500
Macerata 59.715 – 88.200
Molise 61.679 – 132.700
Napoli Federico II 56.700 -100.000
Napoli Parthenoре 72.166 -160.567
Parma 63.310 – 153.269
Pavia 38.000 – 80.000
Perugia 60.750 – 137.500
Piemonte Orientale 47.772 – 160.567
Pol. Bari 36.000 – 121.000
Salerno 71.658 – 182.463
Sant’Anna di Pisa 79.620 – 175.164
Scuola Normale Sup. 40.000 – 84.000
Sissa ND – ND
Stranieri Perugia 38.672 – 84.000
Tor Vergata 95.956 – 175.164
Torino ND – ND
Trieste 32.000 – 66.000
Tuscia 27.900 – 80.000
Urbino 54.000 – 137.500
Vanvitelli 86.353 -182.463
In alcuni casi l’aumento è veramente clamoroso, si passa dai 13 mila euro di indennità del rettore dell’Università di Catania ai 101 mila percepiti da quello di Roma Tre. Quello che guadagnerebbe di più sarebbe il magnifico dell’Università Vanvitelli della Campania che passerebbe dagli 86 mila euro attuali, ad oltre 182 mila, mentre quello di Genova ha praticamente chiesto di quadruplicarlo passando da 44 mila a oltre 160 mila euro, sembra grazie ai risparmi delle bollette della luce; in tanti sperano di poter vedere lievitare le loro indennità sopra i 100 mila euro, comunque sarà il Mef ad esprimersi sulla loro approvazione, proprio come stabilito da un decreto emanato nel 2022 dal Governo Draghi: il Dpr 143/2022, che ha regolato i compensi, i gettoni di presenza e ogni altra forma di retribuzione che spetta ai membri degli organi di amministrazione e controllo, sia ordinari che straordinari, degli enti pubblici. L’incremento dell’indennità è determinato da quattro criteri oggettivi stabiliti dal decreto: patrimonio netto, patrimonio attivo, valore prodotto e spesa per il personale.