Il Consiglio comunale straordinario aperto si è concluso la votazione a maggioranza di una delibera con la richiesta di un nuovo ennesimo “tavolo”
Sulla annosa questione dell’acqua a Vibo Valentia, se da un lato si può annotare con soddisfazione che il Consiglio comunale straordinario ha consentito un confronto, a tratti anche a muso duro (forse troppo!), tra amministrati ed amministratori, dall’altro ha sancito la condizione di impotenza che si ritrova a subire ma – di fatto – non può reagire.
Cosa fare? Come farlo?
Qualcuno suggerisce di trasformare la questione in un’emergenza tale da rendersi necessario l’intervento della Protezione Civile. Un azzardo, per lo più, che non potrebbe reggere per la drammatica continuità che avvolge la problematica, la cui origine si perde nella notte dei tempi e per la cui soluzione non si vede orizzonte.
Non è rimasto altro che da fare che farsi scudo con una delibera sulla cui concretezza nulla è possibile giudicare al punto che il deliberato conclusivo è stato approvato dalla solo maggioranza, con le opposizioni che hanno abbandonato l’aula nella convinzione che si stesse mettendo in atto una banale strumentalizzazione politica e nulla più.
A leggere il testo del deliberato, il capogruppo dem in Consiglio comunale Francesco Colelli” «Si richiede – legge all’Aula – l’istituzione di un tavolo tecnico con il coinvolgimento di tutti gli enti interessati, Regione, Asp, Arrical, Sorical ed ovviamente Comune, per la soluzione delle problematiche in esame».
Nello specifico, ad Arrical, si chiede di «accelerare la presa in carico del servizio idrico del capoluogo, assicurando acqua a sufficienza in questa fase transitoria»; dall’Asp, si pretendono «analisi con cadenza mensile dell’acqua finalizzata al consumo umano; la caratterizzazione del bacino dell’Alaco; una relazione sulla portata idrica»; dalla Regione «la proclamazione di uno stato di emergenza per la città, come già avvenuto per altri territori calabresi».
Insomma, ecco allestito un nuovo tavolo intorno al quale sedersi… E poi?
Una domanda: ma è vero che il Comune ha il diritto/dovere di fare mensilmente analisi proprie in autotutela?