Una donna e suo marito erano ossessionati dall’avere un bambino, così hanno progettato un piano per sottrarlo ai veri genitori
Così piccola e così indifesa, la piccola Sofia è stata la vittima di quella che potrebbe sembrare la trama di un film drammatico, rapita dalla culla in clinica e poi, fortunatamente ritrovata dalla polizia in casa di quelli che sono stati i suoi rapitori che l’avevano anche vestita da maschietto.
Ma andiamo con ordine, ieri pomeriggio la bimba si trovava nella sua culletta dopo che era tata partorita nella clinica “Sacro Cuore” a Cosenza, ad un certo punto arriva una donna vestita da infermiera e con la mascherina che la prende asserendo di doverla cambiare e si allontana, e fin qui nulla di strano, ma quell’infermiera ci stava mettendo troppo tempo a cambiare la bimba così i genitori si sono allarmati rendendosi conto che della bimba non c’era più traccia all’interno della struttura e hanno dato l’allarme.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della questura di Cosenza che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza dalle quali si è potuto vedere la donna, con il braccio Sofia, che usciva indisturbata dalla clinica e saliva in macchina con un uomo di colore, per poi allontanarsi.
Le immagini hanno anche permesso di vedere il volto dei due e la targa dell’auto, elementi che hanno permesso di identificarli immediatamente.
I poliziotti così si sono recati nella casa dove i due, Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, e il marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi, vivevano a Castrolibero e hanno ritrovato Sofia, vestita con una tutina azzurra da maschietto, fortunatamente in buona salute e al caldo.
Dalle prime indagini, è emerso come i due coniugi, soprattutto lei, fossero ossessionati dall’avere un bambino. Pare infatti che abbiano pianificato il rapimento nei minimi dettagli. Hanno finto la gravidanza per nove mesi, hanno arredato la cameretta di tutto punto con lettino, fasciatoio, e tutto il necessario all’arrivo di un bambino, avevano anche annunciato la sua nascita sui social lo scorso 8 gennaio.
Avevano anche pianificato come e quando rapire un neonato, la donna aveva detto che sarebbe tornata in clinica per alcuni accertamenti e che poi sarebbe tornata a casa con il bambino da far conoscere ad amici e parenti.
Fortunatamente questa brutta vicenda si è conclusa nel migliore dei modi, Sofia sta bene e ora è di nuovo tra le braccia di mamma e papà.

Intanto ci si interroga sul perché di tutto ciò, se fosse vero che Rosa Vesspa fosse incinta oppure no, e, soprattutto, come una donna abbia potuto rapire una bambina senza problemi e uscire indisturbata dalla clinica senza che nessuno abbia avuto il ben che minimo sospetto.
Dalla clinica fanno sapere che la rapitrice è entrata, come molti altri, durante i normali orari di visita e per questo non gli è stato chiesto nulla e soprattutto non è stata identificata, non ci sono stati momenti di concitazione, se non dopo che i genitori hanno scoperto il rapimento della piccola, lei si è comportata con estrema naturalezza, il che non ha fatto scattare nessun allarme tra il personale sanitario presente, tanto mento si possono chiedere i documenti a tutti quelli che entrano, ma senz’altro questo spiacevole episodio farà modificare le procedure d’ingresso nella struttura a salvaguardia di pazienti ricoverati.
Rosa Vespa e il marito Aqua Moses sono stati arrestati per rapimento e portati in carcere in attesa della convalida del fermo.