La riunione di ieri sera a Palazzo Gagliardi condizionata dalle dichiarazioni del Governatore/Commissario sull’ospedale Jazzolino
Quello che fino a ieri era il Palazzo della Cultura, avendo sempre ospitato eventi artistici e culturali in genere, è stato scelto dalla sinistra per ospitare i rappresentanti dei partiti che sostengono la Giunta Romeo raggruppati in quella che è stata definita Area Progressista. Argomento dell’incontro a Palazzo Gagliardi, la profonda crisi in cui versa la sanità vibonese e le emergenze legate all’immobile che fin dall’inizio ha sempre ospitato l’ospedale Jazzolino.
Le premesse erano di fuoco e non poteva essere altrimenti considerato che le questioni della sanità vibonese sono tante e tutte ugualmente gravi nella loro varietà ed importanti nella loro complessità. Tutta la sinistra aveva preparato la riunione di Palazzo Gagliardi caricati a mille per denunciare lo stato comatoso della sanità vibonese, minacciando una mobilitazione in tutte le sedi, qualora non arrivassero risposte immediate; e con l’argomento degli argomenti – l’emergenza legata al momentaneo smantellamento dell’ospedale Jazzolino – a tenere banco, ma…
Ma, proprio a causa di questo argomento, si è arrivati all’incontro scarichi e con i carboni non più ardenti: spenti dalle dichiarazioni del Commissario Straordinario alla Sanità Roberto Occhiuto che, giusto alla vigilia dell’appuntamento di Palazzo Gagliardi, ha utilizzato Instagram per annunciare l’ipotesi di una soluzione, la più auspicata.
E così, tutto l’incontro ha subito un cambio di atmosfera con i toni in parte smorzati dalle rassicurazioni del governatore/commissario sia sulla costruzione di quel nuovo ospedale la cui prima pietra risale a tempi memorabili, che sulla soluzione per non dover smantellare lo Jazzolino e contemporaneamente non perdere comunque il cospicuo finanziamento spostandolo dai fondi Pnrr a quelli Fsc e permettendo così di effettuare i lavori in tempi più ragionevoli.
Dinanzi a queste affermazioni del governatore/commissario, che fare? Come reagire?
Enzo Romeo, che comunque non può non tenere presente che è sempre il sindaco della città, oltre che un esponente della sinistra, non ha potuto non accogliere quanto dichiarato da Occhiuto, pur rimanendo strategicamente tiepido: “Se davvero questo spostamento di fondi servisse a velocizzare la costruzione del nuovo ospedale ottimizzandone i tempi – dichiara, infatti – noi saremmo felicissimi!”.
Ed allora, non resta che imboccare una strada diversa per rimanere lo stesso critici, per non perdere quella contrapposizione sinistra-destra senza la quale ormai la politica non sa come esistere. Ed allora, ecco il primo cittadino di Vibo Valentia aggiungere: “Peccato che lo apprendiamo dai social senza che alcun rappresentante della destra vibonese abbia proferito parola!”.
Pur ricordando che: “In ogni caso, l’ospedale va ristrutturato, senza possibilmente essere chiuso, visto che non è un presidio cittadino ma un nosocomio provinciale in un territorio che in questi anni – sottolinea ancora Romeo – ha visto diminuire di 32 milioni il fondo per la spesa sanitaria, con conseguente taglio di servizi e diminuzione dell’utenza”.
Insomma, un’apertura ob torto collo, quella del sindaco alla proposta di Occhiuto.
La palla passa, allora, agli altri esponenti politicamente più liberi di sferrare attacchi e critiche a prescindere.
Ed ecco le parole dure e la protesta del coordinatore territoriale dei 5 Stelle Michele Furci, che si affiancano a quelle del coordinatore cittadino del Pd, Gernando Marasco. Per passare, poi, ai distinguo del capogruppo del Misto in Consiglio regionale, Antonio Lo Schiavo che non potendo fare altro si aggrappa al “silenzio dei rappresentanti politici di centrodestra su questo territorio”. Per poi porre qualche dubbio sulla manovra annunciata da Occhiuto: “Poiché si tratta di un cofinanziamento da parte della Regione – ragiona Lo Schiavo – non capisco come si possano spostare le risorse provenienti dal Pnrr, pari a circa il 50%. Di questo vorremmo discutere personalmente con il commissario alla sanità, approfondendo se necessario”.
Gli fa eco il collega a Palazzo Campanella, Raffaele Mammoliti, consigliere regionale del Pd: “Occhiuto – ragiona Mammoliti – ha scelto la linea del galleggiamento mentre questo territorio rischia il collasso, al termine di una gestione ormai lunga 5 anni, da parte di commissari part-time che gestivano contemporaneamente l’Asp di Vibo Valentia e quella di Catanzaro. Invece è fondamentale ragionare con il presidente della Regione a proposito di un territorio che rischia il collasso sanitario”»”.
Ma è scettico Mammoliti, perché, a suo parere: “sulla linea del confronto democratico tutta la destra continua a difettare”.
Ed allora, Mammoliti ritorna sui passi iniziali, quelli attraverso i quali era nata l’idea di questo confronto a Palazzo Gagliardi, poi inevitabilmente limitato negli aspetti più guerrafondai dalle dichiarazioni di Occhiuto; per cui il consigliere regionale del PD rispolvera una sorta di ultimatum partendo dal presupposto che: “senza confronto e senza risposte, continuando a foraggiare il sistema privato per smantellare il sistema pubblico, non ci rimarrà che mettere in atto una grande mobilitazione di popolo fin sotto la Cittadella regionale».
Insomma, una serata che si è potuta limitare solo ad accennati “avvertimenti”, ma con toni più pacati, smorzati dal blitz social del governatore/commissario.