Itinerari di vacanza suggeriti dalla giornalista, esperta nel settore dei viaggi e delle crociere, per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Non è molto lontana da Spalato o dalla leggendaria Dubrovnik, anche se la sua via più lunga è lunga appena 450 metri.
Questa cittadella di origine veneziana è ricca di grandi chiese, palazzi e castelli, inseriti in un tessuto urbano labirintico perfettamente conservato.
“Le cose belle, anche se di breve durata, sono belle il doppio.” Il detto popolare trova un magnifico esempio a Trogir.
Questa città sulla costa dalmata si trova a soli 30 chilometri da Spalato ed è uno degli innumerevoli gioielli che la Croazia vanta sul suo litorale. Un piccolo tesoro, ma così bello che vale la pena di visitarlo se ci si trova nell’Adriatico o si visitano altre grandi città croate.
Per darci un’idea di come sia questa piccola cittadina medievale, bisogna dire che la sua Promenade (la Riba), la strada più grande di tutta la città, misura appena 450 metri da un’estremità all’altra.
Ma c’è ancora spazio per un porto, un castello, una cattedrale, quasi una dozzina di chiese, una buona manciata di palazzi, vecchie dimore, vicoli sormontati da archi e perfino un campo da calcio circondato da vecchie torri difensive risalenti a molti secoli fa.
Quindi, per andare avanti e indietro e passare tre volte nello stesso posto ci vogliono solo un paio di minuti, ma in uno spazio così piccolo c’è così tanto che la visita dura alcune ore.



La prima cosa che sorprende del centro storico di Trogir è la sua posizione. L’antica cittadella occupa una piccola isola situata al centro del canale d’acqua che separa la terraferma dall’isola di Ciovo, una delle tante che formano il mosaico di terra e acqua che costituisce la costa croata.
Questo canale è uno dei punti di accesso alla baia di Spalato. Da qui l’importanza strategica di un luogo che già al tempo dei Greci (III secolo a.C.) ricopriva un ruolo di primo piano nel territorio.
La prima cosa che non sorprende è l’imponente sistema di fortificazioni. L’antica Tragurio greca passò nelle mani dei romani, dei bizantini, degli ungheresi e dei slavi prima dell’arrivo dei veneziani (dall’inizio del XV secolo fino a quasi tutto il XIX secolo). E proprio questo periodo e i secoli immediatamente precedenti furono determinanti per l’attuale configurazione urbana. Traù, ad esempio, è la capitale dell’architettura romanica e gotica nei territori slavi.
Nelle antiche chiese e nei palazzi gli stili si sovrappongono, creando un complesso arricchito dai successivi apporti veneziani (Rinascimento e, soprattutto, Barocco) e che dal 1997 fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.


L’accesso storico all’isola avviene attraverso la Porta Nord. Un piccolo ponte attraversa il canale d’acqua che separa il centro storico dalla nuova Traù e conduce a un modesto arco che è una delle poche cose rimaste delle vecchie mura.
In Piazza Ivana Pavla II (Giovanni Paolo II), dove si concentrano alcuni degli edifici più importanti della città: la Loggia e la Torre dell’Orologio di El Salvador (un’antica corte veneziana che occupa un bell’edificio porticato e un eremo annesso che ospita un modesto Museo d’Arte Sacra con dipinti dello stesso Bellini).
Il Palazzo Cipiko (che sembra trapiantato direttamente da Venezia); lo splendido Palazzo Ducale (del XIII secolo e oggi sede del Municipio).La bellissima Chiesa di San Sebastiano e, soprattutto, la Cattedrale di San Lorenzo, il miglior esempio di tardo romanico e primo gotico di tutto l’Adriatico.
Questa cattedrale è uno degli edifici storici più importanti di tutta la Croazia ed è una combinazione di stili architettonici che abbracciano più di cinque secoli di storia dell’arte (un esempio è il campanile, che ha una base romanica, una parte centrale gotica e una sommità rinascimentale).
Le pietre nobili sono concentrate a Ivana Pavla II, ma in tutta la città si trovano grandi edifici.
Il più imponente è il Castello di Camerlengo (Zabavni Park) che, insieme alla Torre di San Marco, protegge l’ingresso del canale tra la costa dalmata e l’isola di Ciovo. Si potrebbe pensare che questo imponente castello sia sproporzionato rispetto alle dimensioni della città.
Oggi l’intera area compresa tra le due fortificazioni sopra menzionate è occupata da un campo da calcio, ma ai tempi della Serenissima (Venezia) si trattava di un importante complesso di fortificazioni progettato per impedire alle navi nemiche di entrare nel canale che dà accesso a Spalato, la grande roccaforte veneziana della zona.
Ma la cosa più bella di Trogir è passeggiare senza meta per le sue strette vie e aspettare che, tra archi, passaggi e angoli che sfidano la geometria, sbuchino le chiese con le loro imponenti torri veneziane e i palazzi.
Questa non è una città in cui si accumulano grandi monumenti, perché il monumento è la stessa Trogir.