Fu tra i fondatori della prima radio libera a Vibo Valentia, quella Radio Calabria realizzata nel 1976 dai fratelli Grillo. Fu poeta, cantante, showman e soprattutto grande coiffer
di Maurizio Bonanno
Anche passare semplicemente qualche ora con lui non era mai banale, poi… se avevi la fortuna di sederti al suo tavolo, quella cena sarebbe stata certamente indimenticabile.
Istrione, sempre prodigo di racconti, aneddoti, ma anche di consigli, sempre utili e preziosi, animatore della compagnia, generoso. Era questo Filippo Stirpare che esattamente dieci anni fa ci ha lasciato ed il suo vuoto, dieci anni dopo, non si riesce a colmare!
Nato a Soriano, come tanti suo compaesani scelse Vibo Valentia per realizzare i suoi sogni. Ufficialmente, la sua professione era quella di coiffer. Coiffer, si badi bene, perché “parrucchiere” era per lui limitativo. Filippo amava questa professione, perché amava la bellezza, amava rendere belle le donne, le donne che lui amava in quanto tali; e, in quanto tali, tutte erano belle, a modo loro ugualmente belle, perché spettava a lui, alla sua arte mettere in evidenza la bellezza di ciascuna, non era un mestiere il suo: era una missione… in onore ed in favore delle donne!
Ma Filippo era altro, era molto, molto di più.
Poeta, il suo vernacolo era dirompente tra i suoi versi. Uomo di spettacolo: era già un intrattenitore quando a suoi tempi si chiedeva di essere solo dei presentatori. Conquistava la scena, copriva per intero il palcoscenico a dispetto del fatto che il suo fisico non era certo quello di un atleta da lottatore di sumo. Con la sua voce basso-baritonale, interpretava canzoni di successo dandogli sempre un tocco personale e riuscì anche a registrare un Lp, al tempo in cui arrivare ad entrare in una sala di incisione era pressocché impossibile.

La sua forza era la passione e l’entusiasmo che metteva in ogni cosa che faceva e la trasmetteva a chi gli stava a fianco.
Ed io gli sono stato a fianco, in molte delle sue performance. Tenuto sotto la sua ala protettrice, suo pupillo perché “figlio di Nicolino” (mio padre fu compagne d’avventure giovanili ai tempi della comune permanenza a Soriano), da quel momento mi volle al suo fianco in mille avventure.
Nelle feste di piazze con il complesso degli elettrizzanti di Pino Puzzello, serata indimenticabili ne entri dell’entroterra vibonese e non solo. Soprattutto, i volle al suo fianco nella più entusiasmante pirotecnica avventura: la radio.
Quando la radio era passione e comunicare via etere era sinonimo di libertà. Erano i tempi di Radio Calabria, emittente di Vibo Valentia, nata per iniziativa dei fratelli Grillo (Maurizio, Claudio, Ugo) successivamente rilevata da una cordata di imprenditori fra i quali vi erano Andrea D’Amato e, appunto, Filippo Stirparo.
Quando lasciammo Radio Calabria, ci lanciammo nell’avventura tutta nostra di Radio Antenna del Sud, emittente di Vibo Valentia nata per iniziativa di Filippo Stirparo, che poi si trasformerà in un vero e proprio esperimento innovativo con la Cbc, Calabrian Broadcasting Corporation.
Quando nel 1976 irrompono la radio libere, io sono ancora uno studente liceale che “da grande” immagina di fare tutto tranne il giornalista (addirittura, il medico!), ma già a quel tempo ero sempre alla ricerca di nuove esperienza. Oltre a fare lo studente liceale, mi dedico allo studio della musica (suono pianoforte e tastiere, faccio concerti di musica classica e giro le feste di piazza a fare musica pop e rock, con Pino Puzzello e Filippo Stirparo). E così, appena a Vibo Valentia si apre la prima radio, è quasi inevitabile che io sia lì a trasmettere su mandato dell’amico Filippo.

Col passare degli anni, gli impegni – io ormai divenuto giornalista a tempo pieno tra radio, tv e carta stampata – i momenti in comune si dilatavano, ma l’occasione per incontrarci, anche solo una semplice telefonata, non mancavano mai. Ed allora ecco il fiume di aneddoti, di racconti, di riflessioni e di poesie: momenti di convivialità sempre affettuosa e generosa.
Perché Filippo Stirpare era così. Donava se stesso ed il suo entusiasmo, la sua vitalità e quel senso delle bellezza che coltivava in ogni sua attività, certamente nella professione di parrucchiere, anzi coiffer con al centro il suo Istituto di Bellezza, da dove sono passate le bellezze più intense della Vibo migliore, ma anche tante Miss: quella reale del concorso di Miss Italia negli anni in cui le finali nazionali si svolgevano a Vibo Valentia, ma anche le Miss degli anni successivi, quando insieme a Tony al Parlamento ha pettinato le Miss dell’epoca, grazie all’amicizia con Enzo e Patrizia Mirigliani.
A dieci anni della sua dipartita, ricordarlo è un obbligo ed un piacere. Ricordare innanzitutto un amico generoso, ma soprattutto una figura, tuttora vivida nei ricordi di chi lo ha conosciuto, ricordare un uomo poliedrico, capace di unire la passione per l’arte, l’impegno professionale, la comunicazione e l’umanità.
Ha lasciato un’eredità importante ed impegnativa: a noi, amici ed estimatori, a Maria Carmela, l’amata figlia chiamata a tenere alto il valore di quell’Istituto di Bellezza creato da Filippo Stirparo.