Super-incarico per “l’uomo del sindaco”, che rappresenterà lo Staff. La nomina – finalmente! – è stata ratificata ieri pomeriggio da una Giunta monca (senza il PD)
Partiamo innanzitutto dalla notizia.
A seguito di una delibera della Giunta comunale del 27 febbraio scorso con la quale si autorizzava il Sindaco a nominarsi un proprio staff, giorno 24 marzo è stato pubblicato l’apposito bando per l’individuazione. Nel pomeriggio di giorno 25 marzo la Giunta guidata dal sindaco Enzo Romeo ha approvato una delibera con la quale ha istituito l’Ufficio del Capo di Gabinetto del sindaco, individuandone direttamente il destinatario: Gianpiero Menniti, attuale commissario provinciale di Europa-Verdi, ma soprattutto, uomo di riferimento del capo dell’esecutivo, nei rapporti con la stampa, durante la sua campagna elettorale.
Il catanzarese Menniti rimarrà in carica per l’intera durata del mandato amministrativo inquadrato nell’area dei Funzionari e dell’Elevata qualificazione. Da ciò si desume che l’esborso – che nella delibera non compare esplicitamente – corrisponderà a quello previsto per un simile profilo.
Come già rilevato in un precedente articolo, questa iniziativa svelava un ben noto arcano, ovvero quel primo bando per l’individuazione di un superconsulente, il cui “scandalo” per le modalità del relativo bando fece abortire quel primo tentativo. Il risultato è che, l’attuale super-incarico sarà retribuito con quattrini che dovrà tirare fuori direttamente il Comune, con tanto di impegno di spesa, a differenza di quanto sarebbe accaduto se fosse andato in porto il bando di ottobre che era legato al Pnrr. Ed è l’unico cambiamento rispetto al “percorso obbligato” al quale è sottoposto il sindaco. Perché, nei fatti il risultato è ovvio: la nomina di Menniti e le “ampie” mansioni ad Egli affidate: oltre all’ufficio di gabinetto, dovrà curare la segreteria particolare del sindaco, l’ufficio stampa, l’Ufficio per l’Informa – zione e quello del Portavoce. Sarà lui a curare, per conto del sindaco, i rapporti con gli organi istituzionali, oltre che i rapporti con Ministeri, Enti, Associazioni ed Istituti Nazionali e con organismi regionali, nazionali ed europei; coordinerà, inoltre, l’attività di supporto degli uffici di diretta collaborazione del Sindaco e fornirà supporto e assistenza agli organi istituzionali per le manifestazioni pubbliche, incontri e visite ufficiali, nazionali e internazionali.
Ma i fatti non si fermano qui.
La notizia, infatti, deve essere corredata dal “come” la nomina sia avvenuta: con il dissenso palese e netto del PD, partito che sarebbe quello del sindaco (di cui è stato presidente provinciale); partito che lo ha candidato e sostenuto, sempre e comunque; partito che in Consiglio comunale annovera il gruppo più numeroso di consiglieri; partito che siede in Giunta con due assessori.
Ebbene, questa sorta di factotum del primo cittadino pare proprio che non sia andato giù alla maggioranza nel suo insieme determinando il primo vero strappo confermato dal particolare, non proprio trascurabile, che alla riunione di Giunta che ha deliberato questo “super incarico”, fosse assente tutta la delegazione del Pd: l’assessore Stefano Soriano (Cultura e Commercio ecc.), Vania Continanza (delega all’Istruzione), che si sa essere vicinissima al capogruppo del Pd Francesco Colelli.
Di più, al momento non si segnalano commenti, silenzio significativo rispetto alla scelta che, seppur legittima sul piano procedurale, non va nella direzione di quel taglio delle spese perseguito e sbandierato fino a questo momento dall’esecutivo, con la sforbiciata alle indennità per il 30% del totale (era solo per fare cassa da riservare poi per il super-incarico?).
Questi i fatti. Adesso un interrogativo
È così forte il “debito” (politico) che il sindaco deve rispettare, al punto che, dopo aver subito le polemiche del fantomatico superconcorsone adesso è disposto ad affrontare le forche caudine di una fibrillazione nel “suo” partito?
Quanto è consistente la “cambiale” (politica) che è costretto ad onorare al punto da accettare il rischio del configurarsi una pericoloso contenzioso con il Pd, con il sindaco arroccato sulle sue posizioni cercando rifugio solo nella sua lista civica. Progetto Vibo?
Ci si potrebbe, poi, soffermare e riflettere su determinati valori e sul rispetto che si dovrebbe avere almeno sulla propria parola, allorquando il diretto interessato smentiva corum populi ogni suo “interessamento/coinvolgimento”, ma…
