La federazione tra democratici e riformisti e il “misto” Nico Console è frutto di un progetto politico del centrosinistra moderato che ha il suo leader in un uomo organico al PD
Mentre il PD vibonese si dimena tra chiarimenti interni, epurazioni in stile PCUS e tessere negate ai nuovi adepti in stile casta chiusa, c’è una “squadra” che prosegue lungo la nuova strada individuata e che percorre con convinzione avendo individuato progetto e leader.
Piaccia o non piaccia al PD vibonese – è il messaggio che mandano i cinque consiglieri comunali che, a dispetto dell’atteggiamento del partito di maggiore consistenza a sostegno del sindaco Romeo, non intendono spostarsi dall’area di centrosinistra – loro ci sono e stanno da questa parte politica ed il sindaco e la sua maggioranza non possono fare finta che non esistono (anche perché il rischio di Romeo è quello di celebrare il suo primo anno da sindaco trasformandosi in una “anatra zoppa”!).
Alessandra Grimaldi, capogruppo dei Democratici e Riformisti, verga una nota secca e spigolosa che parte da una premessa che già la “dice lunga”: «Non intendiamo entrare nel merito delle discussioni che riguardano il tesseramento del partito, questioni che poco interessano ai cittadini».
Fatta la premessa, la nota diventa chiarificatrice e spiega cosa significa questa “operazione politica” che ha federato i quattro democratici e riformisti con il “misto” Nico Console: «Ostinarsi a non comprendere che la federazione tra noi, democratici e riformisti, e Nico Console è frutto del progetto messo in campo da Enzo Mirabello, uomo indiscutibilmente appartenente all’area moderata del centrosinistra, vuol dire che si cerca di eludere una realtà sconosciuta solo agli sprovveduti che non conoscono le dinamiche politiche attuali della città, che pure dovrebbero governare».
Se ancora non si fosse capito, si illustra con precisione: «Il percorso del consigliere Nico Console, in questi mesi, condividendo con noi ed insieme a noi la necessità d’imprimere le dovute riflessioni su un quadro politico ed amministrativo stantio e non totalmente al passo, ormai, con le esigenze della città e dei cittadini».

A questo punto, la maggioranza che sostiene Romeo ed il suo principale partito di riferimento non possono più fare finta di non capire e soprattutto non possono misurarsi non questa nuova realtà, che è all’interno della propria area politica di riferimento, con una semplice battuta o una scrollata di spalle. Perché, giusto per essere chiari i “frazionisti” mostrano senza veli quale sia la loro posizione, soprattutto allorquando annunciano chi è il loro punto di riferimento, chi riconoscono come loro leader: un iscritto al PD al momento non ancora colpito da alcuna “purga” epurativa.
«La sintesi del progetto politico messo in atto – conclude, infatti, la nota – è, pertanto, rinvenibile esclusivamente nella figura del nostro amico Enzo Mirabello, attualmente leader di questa squadra di cinque consiglieri e, indiscutibilmente, uomo organico al PD in tutte le sue articolazioni».
Ohibò! Adesso che si fa? Un’altra riunione della commissione provinciale di garanzia del partito? Un nuovo Presidium del Soviet Supremo che analizzi il “caso del compagno Molotov?”
Addavenì Baffone!