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Nell’Italia del sud che respira veleno: il SIN di Crotone tra reticenze, resistenze, rifiuti pericolosi e una rinascita mai nata

Crotone ex Pertusola

&NewLine;<p><em><strong>Crotone non può essere usata come laboratorio tossico della lentezza italiana&period;<&sol;strong> <strong>Crotone non è un caso tecnico&colon; è una ferita morale&comma; un promemoria del futuro che stiamo negando a noi stessi<&sol;strong><&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Emilio Errigo&ast;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Immaginate un luogo dove il profumo della salsedine si mescola da anni con l’odore acre di solventi chimici e metalli pesanti&comma; un luogo dove i bambini imparano prima il significato della parola <strong>&OpenCurlyDoubleQuote;bonifica”<&sol;strong> che quello di <strong>&OpenCurlyDoubleQuote;giustizia”&period;<&sol;strong> Questo luogo esiste&comma; e non è un caso isolato&period; Si chiama Crotone&comma; ma potrebbe chiamarsi Taranto&comma; Augusta&comma; Priolo&comma; Caserta o Melilli&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È il Sud Italia&comma; quello che ha accolto per decenni i rifiuti industriali di un Paese che ha fatto dell’inquinamento una merce da redistribuire territorialmente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In questa narrazione del nostro tempo&comma; la Calabria è stata ridotta a cerniera terminale del sistema nazionale dei rifiuti&colon; un’area di servizio ambientale&period; Eppure&comma; l’emergenza non è solo calabrese&period; È europea&period; È sistemica ed è figlia di una burocrazia che ha smesso da tempo di servire l&&num;8217&semi;interesse generale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A livello continentale&comma; l’Unione Europea ha tracciato una rotta chiara&colon; economia circolare&comma; riduzione degli impatti ambientali&comma; responsabilità estesa del produttore&period; Tuttavia&comma; esiste un’altra verità parallela e contestuale&period; Molti Stati membri&comma; compresa l’Italia &&num;8211&semi; mentre il legislatore unionale accelera per modificare l’impalcatura normativa &&num;8211&semi; faticano ancora a rendere efficiente il ciclo integrato dei rifiuti&period; L’eccessiva frammentazione del quadro regolatorio&comma; le autorizzazioni complesse e i conflitti tra competenze rendono il sistema fragile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il principio europeo di prossimità e autosufficienza nella gestione dei rifiuti resta&comma; nei fatti&comma; il nostro &OpenCurlyDoubleQuote;nord vero” anche se resta evidente una circostanza&colon; dove manca la regia&comma; subentra l’abitudine&colon; inviare ciò che è scomodo verso Sud&comma; verso territori già martoriati e deboli nella capacità amministrativa&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel nostro Paese&comma; la gestione dei rifiuti si muove in modo complesso&comma; spesso disordinato&period; Da un lato&comma; le regioni settentrionali con impianti pubblici avanzati e virtuosi sistemi di raccolta differenziata&comma; dall’altro&comma; un Sud ancora ostaggio di logiche emergenziali&comma; discariche e impianti insufficienti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Tra queste&comma; Crotone&comma; con il suo Sito di Interesse Nazionale &lpar;SIN&rpar;&comma; è diventata emblema di una distorsione sistemica&colon; nel suo territorio è presente l’unica discarica tecnicamente attiva&comma; destinata a ricevere anche rifiuti pericolosi da fuori regione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Eppure&comma; ci si chiede&comma; chi&comma; nel tempo&comma; ha stabilito che la Calabria debba essere la valvola di sfogo di un sistema nazionale incapace di programmare e pianificare in modo equo&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Calabria ha già pagato&comma; non solo con le sue falde contaminate&comma; i suoli avvelenati&comma; l’aria intrisa di polveri sottili&comma; ma anche con le storie di madri&comma; padri e figli spezzati da patologie tumorali e altre malattie invalidanti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ed ecco quindi che la bonifica del SIN di Crotone non deve essere un favore&colon; è un diritto negato troppo a lungo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il sistema attuale non solo è inefficiente&colon; è insopportabile&period; La vera emergenza oggi è la mancanza di semplificazione&period; Ogni fase del ciclo dei rifiuti — dalla classificazione alla tracciabilità&comma; dalle autorizzazioni agli iter di bonifica — è imprigionata in una giungla burocratica che rallenta le soluzioni&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Non è possibile continuare a pensare di dover impiegare anni e anni per bonificare un’area&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il tempo delle carte deve finire&period; Adesso è l’epoca dell’azione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La semplificazione non è un’opzione&colon; è il fondamento della sostenibilità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il mio convincimento è che l’Italia debba implementare e&sol;o dotarsi di un sistema di impianti pubblici interregionali tecnologicamente avanzati&comma; distribuiti in modo equo&comma; così che nessuna Regione sia più la discarica dell’altra&period; E questo si può fare solo rimuovendo i colli di bottiglia amministrativi che rallentano ogni fase del processo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mentre Eni Rewind ed Edison si fanno carico come soggetti obbligati della bonifica — con costi e pressioni costanti —&comma; il territorio sembra restare ostaggio della lentezza istituzionale&period; Non possiamo più accontentarci di soluzioni tampone&period; Crotone non può essere usata come laboratorio tossico della lentezza italiana&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il cittadino calabrese non è meno importante né meno esigente di quello lombardo o veneto&colon; chiede impianti efficienti&comma; tutela della salute e&comma; soprattutto&comma; rispetto&period; Un rispetto che dovrebbe tradursi in una legge regionale chiara&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;Stop ai rifiuti extra-regionali in Calabria”&comma; accompagnata da una visione nazionale capace di offrire soluzioni sostenibili e concrete&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Forse dobbiamo cambiare prospettiva&period; Se la terra calabrese fosse nostra madre&comma; una madre purtroppo già malata&comma; permetteremmo ancora che le scarichino addosso altre tonnellate di veleni&quest; Se le acque contaminate fossero quelle che abbeverano i nostri figli&comma; saremmo così propensi a mandare tutto a &OpenCurlyDoubleQuote;carte bollate”&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Crotone non è un caso tecnico&colon; è una ferita morale&period; È un promemoria del futuro che stiamo negando a noi stessi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ora è il tempo del fare&comma; del fare insieme e non del demandare e rimandare&period; Perché se c&&num;8217&semi;è un prezzo che la Calabria ha già pagato&comma; è quello dell’indifferenza&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E su questo&comma; la storia &&num;8211&semi; fatta dagli uomini &&num;8211&semi; non può più essere complice&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;07&sol;001-1-760x1024&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-39138"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&ast;<em> Il Generale Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria&comma; è studioso di diritto internazionale dell&&num;8217&semi;ambiente e docente universitario di &&num;8220&semi;Diritto Internazionale e del Mare&&num;8221&semi; e di &&num;8220&semi;Management delle Attività Portuali&&num;8221&semi; presso l&&num;8217&semi;Università della Tuscia &lpar;VT&rpar;&period;<&sol;em> <em>Attualmente ricopre il ruolo di Commissario Straordinario di Governo per la bonifica del SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;

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