La visione, lucida e realistica, del segretario del Circolo PD di Vibo Valentia, Gernando Marasco, che lancia al partito un messaggio di dialogo e di apertura
Le elezioni regionali confermano, per la terza volta consecutiva, che non riusciamo a fare breccia nel muro del consenso politico, solido e radicato, del centrodestra calabrese. Il presidente Occhiuto continua a non convincerci come governatore; ma bisogna dargli atto di essere stato un abile leader politico, per come ha condotto la fase delle dimissioni e della ricandidatura, anche contingentando i tempi della campagna elettorale. Da parte nostra abbiamo accelerato il percorso di unità e di allestimento di una coalizione a sostegno di un candidato a presidente che ci sembrava e ci sembra credibile, competente e sinceramente di sinistra nelle proposte economiche e sociali, ma evidentemente non siamo riusciti a intercettare la fiducia e la simpatia della maggioranza di chi si è recato alle urne. Le cifre dell’astensione sono gonfiate dagli elettori all’estero e dai fuorisede, ma il nostro proposito di convincere a votare chi ha smesso di farlo da tempo c’era e non è andato per nulla a buon fine!”.
Parte da queste premesse l’analisi, lucida e realistica del segretario del Circolo PD di Vibo Valentia, Gerlando Marasco, che spiega: “Il Partito Democratico, con un atto di generosità e di speranza, ha partecipato con due liste alla competizione (PD 13,6% e DP 5,2%); sono stati eletti cinque consiglieri, tra i quali Ernesto Alecci nella circoscrizione centrale, che ha ottenuto molti consensi anche a Vibo e provincia”.

Alla luce di questi dati, Marasco lancia un chiaro messaggio: “Il disfattismo, la frustrazione e le rese dei conti non devono albergare nelle nostre comunità, né tantomeno devono essere veicolate da chi ha interesse allo sfascio; lo spirito giusto è quello della riflessione, dell’autocritica, del confronto e della progettualità. Laddove i candidati della coalizione erano attrattivi e radicati nel territorio, il risultato è stato migliore della media regionale: è anche da qui che bisogna ripartire”.
Quindi, entra nel merito della realtà di più diretto interesse: “Vibo Valentia e il vibonese sono uno di questi territori. La nostra è stata la provincia dove la coalizione di Tridico è stata più competitiva (47%) e nel capoluogo ci sono state buone affermazioni dei nostri candidati, sia quelli di partito che quelli civici nella lista Tridico Presidente; al dato del PD a Vibo città (10,6%) non può non essere affiancato quello della lista Democratici e Progressisti (7,4%). Purtroppo i buoni risultati a Vibo e in provincia non sono bastati per l’elezione, ma questo è un esito figlio dei meccanismi della legge elettorale, che ha mietuto vittime eccellenti anche nei principali partiti di centrodestra. Il collegio è vasto e i candidati catanzaresi hanno prevalso all’interno di quasi tutte le liste di entrambe le coalizioni; questo investe di grandi responsabilità Vito Pitaro, unico eletto, a furor di popolo, del nostro territorio”.